COMUNICATO STAMPA
Nell’ambito delle attività di prossimità svolte dalla Polizia di Stato, ritorna “Web in Cattedra”, l’ambizioso progetto ormai giunto alla terza edizione lombarda, che si propone di coinvolgere il personale docente in momenti di formazione ad hoc per essere in grado di indirizzare gli alunni verso un utilizzo sicuro e consapevole del Web. L’iniziativa, avviata su proposta del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano, è stata coordinata dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, avvalendosi del supporto tecnico e della collaborazione della Questura di Milano, di Microsoft Italia e dell’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici (O.N.A.P.).
E’ stato l’USR della Lombardia a scegliere tra i docenti che nuovamente hanno avuto l’opportunità di entrare in contatto con gli specialisti nella sicurezza su Internet della Polizia delle Comunicazioni, delle Questure di Milano e Brescia e dell’O.N.A.P.
Attraverso la partecipazione ai corsi, completamente gratuiti, i docenti hanno acquisito le competenze adeguate per insegnare un uso corretto del mezzo informatico e della Rete, prevenendo fenomeni legati all’adescamento online e a tutti i rischi correlati all’utilizzo dei social network.
Il percorso di formazione ha permesso di inserire in ogni Istituto almeno un docente “istruttore”, cioè un insegnante che avrà il compito a sua volta, in un secondo momento, di trasferire ai colleghi le conoscenze acquisite durante il corso. In questo modo, continua il progetto che permette di sensibilizzare gli oltre 140 mila docenti della Regione Lombardia. Soprattutto, gli istituti coinvolti potranno includere queste tematiche nella programmazione didattica, garantendo formazione e informazione a tutti i ragazzi che frequenteranno la scuola media anche negli anni scolastici a venire.
Finora all’USR Lombardia sono pervenuti circa 1500 richieste di partecipazione solo in parte soddisfatte A novembre sono stati realizzati due corsi a Milano e Brescia che hanno visto la partecipazione di un centinaio di docenti. Rispetto al territorio della Lombardia è intenzione di tutti i partner di realizzare questo servizio prossimamente in modo mirato anche nelle sedi di Bergamo, Como, Cremona, Mantova, Pavia, Sondrio, Varese per raggiungere il maggior numero di docenti interessati e favorire la loro partecipazione. Si prospetta anche un’edizione per i genitori.
LA STRUTTURA DEI CORSI
I corsi sono stati organizzati nelle settimane di novembre e dicembre in 2 cicli di lezioni, ciascuno dei quali ha interessato circa 50 docenti e ha avuto la durata di nove ore, distribuite nel corso di tre giornate. Ai docenti sono state impartite nozioni specifiche ed è stato messo a loro disposizione del materiale informativo. Inoltre, sono stati illustrati e spiegati i più diffusi programmi di protezione utilizzati sulla Rete per cercare di arginare al massimo l’attacco del computer da virus, malware e spamming.
Microsoft Italia ha offerto ai docenti 3 ore di attività in laboratorio sull’utilizzo di Internet per la didattica e kit didattici sulla sicurezza online, come quelli realizzati nell’ambito di Sicuramenteweb, l’iniziativa che racchiude l’impegno Microsoft per la navigazione protetta dei minori sul Web.
“La quotidiana esperienza nelle indagini sul cyber crime ci ha portati alla ferma convinzione che una delle armi più efficaci per sottrarsi ai pericoli connessi all’uso del Web sia una mirata prevenzione che punti, tra l’altro, a promuovere una maggiore consapevolezza degli utenti.” Ha affermato Antonio Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. “Per questo noi crediamo fermamente nella formazione dei giovani e, ancora di più, di tutti coloro che svolgono un ruolo didattico ed educativo nei confronti delle nuove generazioni: genitori, operatori e, soprattutto, docenti. “Web in cattedra”, grazie anche all’apporto dei nostri partner è, in tema di prevenzione, una delle iniziative più efficaci, tra quelle fino ad oggi promosse.” Continua Antonio Apruzzese.
“I percorsi formativi “Web in cattedra” – afferma Francesco de Sanctis, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia – riguardano il ” fenomeno Internet” che offre indubbie opportunità di crescita, ma pone gli adolescenti di fronte a rischi spesso sottovalutati. Compito degli adulti, e in particolare della scuola che gioca un ruolo fondamentale nella società civile, è non lasciare soli i ragazzi ma aiutarli a muoversi nel mondo virtuale proteggendosi e al tempo stesso coltivando la proprie emozioni .
Inoltre, favorire l’ uso consapevole del web, significa anche promuovere corretti processi di socializzazione attraverso i quali si può contribuire efficacemente alla riduzione di comportamenti antisociali e affrontare meglio la dispersione scolastica.”
“L’evoluzione del sistema educativo italiano nel segno dell’innovazione e della digitalizzazione rappresenta uno dei tasselli fondamentali per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Come Microsoft Italia, il nostro impegno è da un lato quello di aiutare lo sviluppo della tecnologia per aiutare la crescita dei giovani, dall’altro però vogliamo garantire tutti gli strumenti per un utilizzo sempre più sicuro della tecnologia”, ha dichiarato Carlo Iantorno, National Technology Officer di Microsoft Italia. “La nostra responsabilità è quella di continuare a diffondere una cultura globale della sicurezza in Rete, in collaborazione con le aziende, i governi, le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato, le università e tutti gli educatori. In questo contesto si inserisce l’iniziativa di “Web in Cattedra” che offre ai docenti le competenze per indirizzare i ragazzi verso un uso consapevole del web”.
“Capire i ragazzi, oggi, non è sempre, per gli adulti, compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi. A rischio il navigatore solitario del cyberspazio, che per ore su Internet incontra altri viaggiatori altrettanto solitari e a volte già contagiati dal “male di vivere” ha commentato Patrizia Santovecchi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici (O.N.A.P.). “Il fascino del trasgressivo e la sottile suggestione del messaggio provocante, sessualizzato stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Questa “nuova” tendenza sembra contribuire non poco alla creazione di ulteriori conflitti e stati di disagio in giovani e meno giovani che spesso sperimentano solitudini moderne nate anche dalla irrefrenabile tecnologia. Tecnologia che non solo ha determinato una modificazione degli stili di vita, influenzando scelte e comportamenti individuali, ma ha contribuito notevolmente a trasformare la comunicazione all’interno della società. Internet rappresenta un fenomeno potente e facilmente accessibile, indispensabile ormai per il lavoro, lo studio, la ricerca ecc.. Ma proprio la sua multimedialità richiede un’attenzione particolare perché la patologia della dipendenza, che l’uso male-adattivo di Internet può far insorgere, assume aspetti diversi in relazione ad una o più applicazioni che la Rete mette a disposizione” – conclude Patrizia Santovecchi.