Accordo tra MiSE e Regione Emilia-Romagna: 46 mln di euro per la banda larga, piano d’azione affidato a Lepida

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COMUNICATO STAMPA


Lepida

Zone appenniniche, ma anche aree di città come Ravenna, e altre più vicine al fiume Po. E’ qui che si concentreranno gli sforzi per il superamento definitivo del digital divide in Emilia-Romagna entro la fine del 2013, attraverso la realizzazione di nuove fibre, la costruzione di una “Dorsale sud radio” a banda ultralarga e contributi a progetti di operatori pubblici di telecomunicazioni per abilitare la diffusione di servizi a banda larga. Il tutto, per un investimento complessivo da 46 milioni di euro.

 

E’ quanto prevede, in sintesi, l’Accordo di programma per lo sviluppo della banda larga siglato (con firma digitale) da Regione Emilia-Romagna e Ministero dello sviluppo economico (Mise) e presentato da Alfredo Peri, assessore alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali, e Roberto Sambuco, capo Dipartimento per le comunicazioni del Mise. Presenti alla conferenza anche Gabriele Falciasecca e Gianluca Mazzini, rispettivamente presidente e direttore generale Lepida SpA.

 

Attraverso Lepida Spa, società in-house della Regione e di altri 411 enti del territorio, è stato definito un piano di azione, tecnologicamente neutrale, per l’azzeramento del digital divide entro il 2013. Un obiettivo a cui Lepida lavora da tempo, tant’è che sino a oggi sono già state realizzate opere per 27,6 milioni di euro per colmare il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione (in particolare personal computer e internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale.

 

Sulla cifra totale investita negli ultimi quattro anni, 20 milioni sono stati destinati alle fibre ottiche, finanziate dalla Regione (5 milioni) e dal Mise (15 milioni). I rimanenti 7,6 milioni sono stati impiegati per infrastrutture radio in banda non licenziata finanziata da Regione, enti locali e multiservizi.

 

Il nuovo accordo

Attualmente nella regione vi è una copertura netta adsl + radio superiore ai 2 Mbps per il 96,99% della popolazione. Le aree di centrali equivalenti (cioè aree servite da una centrale o da un qualche apparato di strada cui sono intestati i doppini verso l’utenza) collegate tramite gli investimenti in fibra ottica sono 144: grazie a un tavolo di confronto continuo con Telecom Italia, sono state attrezzate 55 centrali nel 2010, 24 nel 2011, 31 nel 2012. Altre 34 sono previste entro il 2014.

 

Il nuovo accordo con il Mise prevede ulteriori investimenti per superare definitivamente il digital divide, abilitando i territori con infrastrutture capaci di seguire i trend e le esigenze di mercato. Centocinquanta milioni di euro le risorse stanziate complessivamente per il Piano nazionale banda larga; per quanto riguarda il territorio dell’Emilia-Romagna, complessivamente è previsto un investimento da 46 milioni di euro, di cui 25 milioni dal Mise e 21 milioni dalla Regione. Per il Mise il soggetto attuatore è Infratel, per la Regione è Lepida SpA. Infratel e Lepida Spa lavorano da tempo a stretto contatto e ogni realizzazione viene pianificata in sinergia in modo da ottenere il massimo beneficio per il territorio.

 

Le risorse del Mise consentiranno di realizzare infrastrutture in fibra ottica per 16 milioni, e quindi 83 aree di centrali equivalenti con 87.000 utenti, e di fornire contributi a progetti di operatori pubblici di telecomunicazioni per abilitare la diffusione di servizi a banda larga per 9 milioni di euro (127 aree di centrali equivalenti con 63.000 utenti).

 

Per quanto riguarda la Regione i 21 milioni consentiranno di lavorare prioritariamente nelle zone montane, di creare infrastrutture in fibra ottica per 8 milioni (e dunque 40 aree di centrali equivalenti con 15.000 utenti) e infrastrutture radio su frequenze licenziate attraverso una dorsale a banda ultralarga collocata nell’area più a sud del territorio regionale (“Dorsale sud radio”) per 3 milioni (pari a 120 aree di centrali equivalenti con 100.000 utenti).

 

Inoltre, la Regione fornirà contributi a progetti di operatori pubblici di telecomunicazioni per abilitare la diffusione di servizi a banda larga per 10 milioni (pari a 173 aree di centrali equivalenti con 84.000 utenti). Gli interventi realizzati da Mise e Regione insieme superano le 500 aree di centrali equivalenti e si stima possano arrivare a coinvolgere quasi 350mila utenti emiliano-romagnoli.

 

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