COMUNICATO STAMPA
A distanza di alcuni mesi dalla data di avvio della sperimentazione WiMax il consuntivo è più che positivo
Milano, 27 dicembre 2005 – Netscalibur, leader nella fornitura di servizi Internet alle imprese, attraverso lo standard (802.16E) utilizzato da NextNet, che dovrebbe diventare lo standard definitivo WiMax, è stata l’unica azienda in Italia a poter sperimentare appieno la tecnologia WiMax testando in particolare l’aspetto della mobilità all’interno dell’area di copertura tra un’antenna e l’altra.
Proprio il servizio legato alla mobilità è oggetto di sperimentazione da parte delle forze dell’ordine per un utilizzo futuro nelle attività di controllo del territorio. Grazie a questa applicazione le forze dell’ordine potranno trasmettere e ricevere informazioni dati e video direttamente sulla volante interagendo con la centrale, gestendo e monitorando in tempo reale il traffico stradale e la sicurezza del territorio.
La tecnologia è stata implementata in collaborazione con il fornitore americano NextNet, vincitore del Best WiMax World Awards 2005 al WiMax World Conference and Expo di Boston e parte del gruppo McCaw che, attraverso la controllata Clearwire LLC, sta già offrendo servizi WiMax in Europa.
“Siamo soddisfatti di questa prima fase della sperimentazione WiMax – afferma Oscar Cicchetti, Amministratore Delegato di Netscalibur Italia spa – che ci ha permesso di approfondire la conoscenza e l’applicazione di questa tecnologia destinata a migliorare la comunicazione senza dover sostenere ingenti investimenti”.
Netscalibur, leader in Italia nella fornitura di servizi Internet alle imprese, ha tra i suoi investitori il Fondo TLCom, il Gruppo Franco Bernabè ed alcuni imprenditori privati tra cui Vittorio Merloni e Renato Riverso. Netscalibur opera oggi in Italia attraverso le sedi tecniche e commerciali di Milano, Roma, Bologna e Padova e fornisce servizi Internet di qualità a oltre 500 Clienti. Tra questi: Il Sole 24 Ore, Unicredito, SIB, Technogym, Minardi, Nestlè, Vodafone, Volvo, Monte dei Paschi, 3.