COMUNICATO STAMPA
Seconda ed ultima giornata internazionale di Eurovisioni, Festival internazionale di Cinema e Tv che dedica questa 26esima edizione alla produzione di Fiction in Europa. La manifestazione, ospitata da prestigiosi luoghi di Roma, prosegue fino a mercoledì 31 con la giornata italiana e con spettacoli serali. Ospitata dal Salone d’Ercole di Palazzo Farnese, questa seconda giornata internazionale è stata aperta dai saluti inaugurali dell’ Ambasciatore francese Alain Le Roy, alla sua prima partecipazione al Festival.
A seguire,l’ Ambasciatore di Cipro in Italia, Leonidas Markides, ha riferito il punto di vista della Presidenza europea cipriota di turno, ricordando l’importanza di cercare soluzioni comuni a tutta l’Europa ai problemi che la crisi ha creato ai professionisti e alle aziende dell’audiovisivo. Secondo la Commissione europea, oltre un milione di persone sono impiegate nel settore audiovisivo e nell’industria culturale: questo implica l’obbligo di supportare, ma anche di favorire lo sviluppo usando oculatamente le risorse, favorendo innovazione e produzione. Markides ha affermato che la fiction europea è senza dubbio un’opportunità di sfruttamento del patrimonio culturale e storico, nonché fonte di coesione sociale. E per questo é da proteggere e preservare con uno sforzo di finanziamento dei produttori, dei distributori e una razionalizzazione dei costi dell’era digitale.
Subito dopo, Michel Azibert, CEO Eutelsat, ha presentato le strategie della maggiore compagnia europea di satelliti per l’industria televisiva e delle comunicazioni, annunciando la nuova generazione di servizi sviluppati per il settore del broadcasting. In particolare ha annunciato che Eutelsat prevede che le prime trasmissioni in ultra alta definizione (dieci volte superiore all’attuale standard) comincino in Europa già dal 2014, mentre ha ipotizzato un rapido sviluppo della distribuzione dei film nelle sale via satellite.
E’ intervenuto anche Claudio Cappon, in doppia veste di vicepresidente UER e Presidente Rai World, che ha ricordato come ogni tv pubblica rifletta gli aspetti politici, culturali e sociali del Paese di cui è espressione. Ed inoltre da essa trae materiale, d’ispirazione in uno scambio di interdipendenza. E ancora: “La coesione culturale europea è certamente in una situazione complessa, ma non devono per questo prevalere scelte egoistiche. Nell’epoca della globalizzazione, infatti, la cultura tende a farsi provinciale, soprattutto in mancanza di un immaginario comune. Anche gli operatori assumono un atteggiamento difensivo, anziché aprirsi. Le identità, si sa, vincono sempre, ma occorre trovare forme di cooperazione culturale e quindi industriale, che rendano sostenibili i costi per produrre fiction nelle nostre tv . Abbiamo qualche segnale, in questo senso: recenti produzioni scandinave di successo in Europa, sia con gli ultimi film francesi , come “Cena fra amici”, un prodotto di successo perché è stato modificato il linguaggio, con l’ambizione di andare oltre la propria identità nazionale. La via è quella dell’impegno, perché la cooperazione a livello europeo cresca.
E sicuramente lo sforzo del finanziamento Pubblico: “Pubblico” non è una parolaccia, ma vuol dire fare qualcosa a vantaggio di tutti. Così come non dobbiamo aver paura della politica nel Servizio Pubblico, quando fa scelte politiche in senso nobile.”
Mariella Troccoli del MIBAC , divisione Cinema, ha segnalato l’ anomalia nella normativa italiana che non prevede finanziamenti per la fiction e che la relega per questo a opera di serie B, rispetto ad una cinematografica. Sono in corso colloqui con il Ministero dello Sviluppo Economico per ampliare le competenze del MIBAC all’investimento in contenuti della televisione, ma non c’è ancora un progetto di legge o una modifica definita e sostenuta dalla categoria. Al momento il Ministero della Cultura non potrebbe attestare la nazionalità italiana delle opere di fiction e questo comporta il mancato accesso ai fondi UE (penalizzando così sia le emittenti che i produttori indipendenti)
Lucia Bistoncini, Direttore della divisione Cinema SIAE, ha ribadito la mancanza di un inquadramento e di un sostegno Pubblico per la Fiction, a differenza del Cinema. La SIAE è invece impegnata nella tutela degli autori dell’audiovisivo senza nessuna distinzione, dal momento che essi sono l’indispensabile origine di tutti i contenuti e quindi di ogni produzione.
Marco Gazzano, docente dell’Università Roma Tre ha ricordato il ruolo strategico della Tv in campoculturale , di cui nessuno parla più da troppi anni se non in senso politico. Il professore ha auspicato la ricerca di una strategia per i nuovi settori, citando la vincente esperienza americana: la fiction USA è da sempre globale perché è un’industria, sia perché i loro modelli non sono solo “americani”, né identitari tipici di una sola cultura, bensì un prodotto con un minimo comune denominatore culturale più esportabile, incomparabile con i modelli europei, molto più caratteristici. D’altronde, ricorda Gaetano Stucchi: “Il modo in cui gli americani trattano i loro stereotipi li rende universali. Un prete come Don Matteo, in America, non lo vedrete mai.” Sempre Gazzano, riconosce l’UE come un “mosaico di culture”, fin troppo frammentario, che però dovrebbe riuscire a farsi capire da tutti i telespettatori mondiali. Occorre educare il pubblico, perseguendo l’innovazione, così come la biodiversità: senza l’ opera di ricerca tecnologica-espressiva, ad esempio, non ci sarebbero gli effetti speciali,. Bisogna rinnovare, investire su produzione e inventiva, ma anche recuperare la missione formativa del Servizio Pubblico, per avere spettatori consapevoli a livello culturale, sia di conoscenza dei meccanismi dei Media.”
La mattinata è stata anche occasione di sintesi delle Conclusioni dei tre Atelier dedicati al tema “Fiction per l’Europa: mito o realtà?” di cui alleghiamo una sintesi a cura dei tre relatori di Eurovisioni, Paolo Lutteri, Jean-Noel Dibie e Gaetano Stucchi.
Eurovisioni XXVI chiude la sessione internazionale e continua domani, mercoledì 31 ottobre, con la Giornata Italiana dedicata alla figura di Massimo Fichera, grande manager dell’audiovisivo europeo scomparso lo scorso luglio. Al Tributo, sarà presente, tra gli altri, Giuliano Amato, Presidente dell’Istituto Treccani, già Presidente del Consiglio e vicepresidente della Convenzione europea.