COMUNICATO STAMPA
“Il fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese è la novità fondamentale nel rapporto tra Imprese e Banche“: lo ha affermato Lionello Cerri, presidente Anec, associazione nazionale esercenti cinema, a conclusione del seminario “Investimenti e accesso al credito per le sale cinematografiche“, svoltosi oggi all’Excelsior di Venezia nell’ambito delle attività dell’Industry Office alla Mostra del Cinema. “È l’unica fonte che consentirà di conseguire gli obiettivi della totale digitalizzazione degli schermi e dell’aggiornamento del comfort e della tecnologia delle sale cinematografiche“, ha proseguito Cerri. “Mentre spetta alla professione cinema monitorare la costante disponibilità di prodotto valido, senza il quale il settore è destinato a entrare in crisi, il fondo è uno strumento prezioso di sviluppo del settore e il mondo bancario dovrà sforzarsi di trovare meccanismi e formule tali da garantire se stesso, nel contempo assicurando un futuro alle imprese dell’esercizio“.
Nel corso del seminario, promosso dall’Anec, il meccanismo del fondo centrale di garanzia, introdotto nel 2000 per agevolare l’erogazione del credito ai piccoli imprenditori e profondamente modificato di recente, è stato illustrato da Claudia Bugno, presidente del Comitato di Gestione del Fondo Centrale di Garanzia, che ha una dotazione di quasi 3 miliardi di euro. Bugno ha sottolineato che “il settore è altamente produttivo e può generare significativi ritorni, oltre a svolgere una fondamentale funzione sociale.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha toccato con mano la portata della crisi economica degli ultimi anni, con le accresciute difficoltà di accesso al credito e in ultimo la stessa diminuzione delle domande da parte delle imprese. La caratteristica principale è l’eliminazione della quota di accantonamento da parte delle banche: in un periodo di scarsità di risorse gli imprenditori potranno negoziare il pricing della propria operazione, che si tratti di start up o di digitalizzazione degli impianti”. La Bugno ha sottolineato l’importanza del rapporto con le associazioni per tarare gli interventi.
Il mondo bancario, e le convenzioni in atto o future con l’Anec, è stato rappresentato da Alberto Baldini, responsabile del Gruppo BNP Paribas/Artigiancassa, e da Nicola Corigliano, responsabile Desk Media & Entertainment di Mediocredito Italiano SpA – Gruppo Intesa Sanpaolo. Baldini ha ricordato la complessità dello scenario economico: “la concessione del credito è condizionata dai criteri di valutazione con numerose problematiche: la scarsa disponibilità di risorse pubbliche, in particolare l’erogazione di contributi dal ministero. La cedibilità del tax credit di recente approvata comporterà effetti rilevanti per gli investimenti nel digitale. La richiesta di stipulare una convenzione dall’Anec è stata accolta con favore, è stata definita in tutti i suoi termini e verrà sottoscritta subito dopo Venezia. Il contesto finanziario impone una maggiore stabilità, un rigido controllo dei rischi di liquidità e il contenimento degli impieghi: il Fondo Centrale di Garanzia declassa il rischio, consentendo alle banche di non accantonare capitali“. Baldini ha inoltre sottolineato la rilevanza di Europa Creativa, nuova realtà europea che destinerà circa 110 milioni ai fondi di garanzia.
Corigliano ha evidenziato le difficoltà economiche e commerciali che il settore del cinema sta vivendo. “Si è cercato di supportare il settore con la convenzione sottoscritta già nel 2010 con Anec, fermo restando che le società devono essere finanziariamente sane, con requisiti minimali. Il Fondo di garanzia non è un accesso automatico ai finanziamenti, bensì presuppone un determinato assetto economico finanziario. Resta comunque uno strumento molto valido che il recente rinnovamento rende più accessibile, oltre che di facile fruizione“. Corigliano ha ricordato i termini principali della convenzione con l’Anec.
Mario Lorini, presidente Fice, federazione italiana cinema d’essai, ha illustrato la visuale di chi opera sul territorio in un particolare segmento dell’esercizio. “L’accesso al credito resta in molti casi arduo, a causa dell’assenza di margini. Occorre valutare congiuntamente il piano dei flussi, anche aggiuntivi, della sala, accanto alle possibilità di crescita e alla capacità di rimborso“. Il convegno è stato moderato da Enrico Di Mambro, consulente presidenza Anec.