Proposta Aitech-Assinform: un piano straordinario per l’Information Technology nei primi cento giorni

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Aitech-Assinform, la neo associazione delle imprese d’informatica, chiede alle forze politiche un segnale forte per promuovere l’innovazione nel Paese

COMUNICATO STAMPA


AITech-Assinform

“Un segnale forte per la ripresa di competitività e la promozione di una politica dell’innovazione tecnologica nel Paese, da mettere in atto nei primi cento giorni del nuovo governo”. Ecco il senso della proposta di ‘piano straordinario per l’Information Technology lanciata da Aitech-Assinform, la neo associazione di Confindustria in cui sono riunite tutte le principali imprese informatiche, in occasione del Consiglio Direttivo, presieduto da Ennio Lucarelli. Piano che verrà presentato il prossimo 21 febbraio a Roma, a esponenti delle due coalizioni, in vista delle prossime elezioni politiche.

“L’Italia è in fase discendente nella scala della competitività – si legge nel comunicato conclusivo – per invertire questa tendenza, che ci sta emarginando dai processi produttivi avanzati e dai mercati internazionali, occorre imprimere una decisa sferzata subito. La nostra proposta è di puntare sull’Information Technology come fattore di accelerazione dei processi di sviluppo, per riuscire in breve tempo ad agganciare il nuovo ciclo dell’economia mondiale basato sull’innovazione e ribaltare il trend negativo della bilancia dei pagamenti, anche nel campo delle tecnologie. I nostri concorrenti più temibili hanno dimostrato che senza tecnologie digitali non si fa quel salto di qualità nell’economia che è necessario al nostro Paese per fare emergere le grandi potenzialità di cui è ricco. Per questo riteniamo che una priorità dell’agenda del nuovo governo dovrebbe essere quella di mettere in campo una squadra coesa e vincente per la ‘governance’ di un piano straordinario finalizzato a produrre nel breve periodo risultati visibili nel settore dell’Information Technology.

Malgrado gli sforzi compiuti nell’eGovernment e nella banda larga, il settore informatico, pur dotato di persone competenti, imprese innovative e centri d’eccellenza, si trova oggi in notevole difficoltà. Costretto a muoversi in un mercato nazionale asfittico, condizionato da importanti spazi protetti, soprattutto a livello locale, ove si allunga l’ombra monopolistica di aziende a totale capitale pubblico, il settore soffre di una cronica carenza di politica industriale, che lo ha fortemente penalizzato anche sul piano internazionale”.

Più concorrenza, liberalizzazioni, flessibilità del lavoro con maggiori previdenze per i lavoratori, cultura informatica diffusa, più formazione continua, internazionalizzazione. Ecco i principi che dovrebbe recepire il ‘piano straordinario’, premendo subito l’acceleratore su pochi, ma decisi interventi, tra i quali:

  • Promuovere l’aggregazione e la qualificazione della domanda d’innovazione tecnologica dando origine a progetti di ampio respiro, che coinvolgano Pmi e distretti industriali;

  • supportare la partecipazione delle imprese italiane ai grandi progetti internazionali;

  • incentivare i progetti d’internazionalizzazione delle imprese del settore, anche attraverso un intensivo uso dell’IT come leva di competitività per sostenere i marchi globali del made in Italy;

  • ridurre la presenza pubblica nella produzione di servizi IT a favore della creazione di agenzie capaci di analizzare le esigenze delle Pa e guidare i progetti di modernizzazione e semplificazione della stessa, chiedendo all’offerta IT presente sul mercato i migliori servizi e prodotti disponibili ed evitando il ricorso ad affidamenti in house.

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