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AIE: in prima fila alla London Book Fair per la gestione dei diritti d’autore e lo sviluppo delle biblioteche digitali europee

COMUNICATO STAMPA


Ha un cuore italiano il più importante progetto di ricerca per la gestione dei diritti d’autore per lo sviluppo delle biblioteche digitali europee, presentato oggi alla London Book Fair, il grande appuntamento per lo scambio dei diritti in programma fino al 16 aprile nel cuore di Londra.

 

Sarà lanciato nei prossimi mesi ARROW (Accessible Registries of Rights information and Orphan Works towards the European Digital Library), un progetto coordinato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) che ambisce a trovare soluzioni tecniche in grado di contemperare le esigenze di tutti i soggetti coinvolti: autori, editori e biblioteche. Particolarmente qualificata la composizione del consorzio di ricerca, che coinvolge la Federazione degli editori europei (FEE-FEP), la European Digital Library Foundation e l’International Federation of Reproduction Rights Organisation, oltre ad avere l’appoggio dello European Writers Congress. Oltre agli organismi di rappresentanza europei, sono coinvolte sette biblioteche nazionali (tra cui quelle di Francia, Regno Unito, Spagna e Germania) e un nutrito gruppo di associazioni nazionali di editori e società di gestione collettiva dei diritti, tra le quali l’italiana AIDRO.

È significativo“, ha dichiarato il presidente dell’AIE Federico Motta, “che un gruppo così qualificato di partner abbia scelto l’AIE per guidare questa iniziativa, a testimonianza di una riconosciuta leadership dell’Associazione sul tema della ricerca tecnologica nel nostro settore“. Italiano anche lo sviluppo tecnologico, affidato al Cineca di Bologna, il maggiore consorzio tecnologico universitario del nostro paese.

Il progetto intende creare una infrastruttura distribuita europea per la gestione delle informazioni sui diritti d’autore sulle opere letterarie. La finalità è quella di facilitare l’accesso ai contenuti digitali nel rispetto del diritto d’autore, consentendo di sviluppare modelli diversi di accesso alle opere, che tuttavia saranno resi tra loro interoperabili. In tal modo gli utenti potranno ricercare i testi all’interno di repertori creati sia dalle biblioteche sia da privati, ed accedervi a condizioni diverse, secondo politiche che ciascun attore, pubblico o privato, potrà liberamente fissare.

Vogliamo dimostrare nella pratica come sia possibile gestire i problemi del diritto d’autore nel mondo digitale in modo non conflittuale“, ha spiegato Piero Attanasio di AIE, direttore tecnico del progetto, “attraverso la collaborazione tra autori, editori e biblioteche e l’uso innovativo delle tecnologie. In questa ottica, lungi dall’essere un ostacolo alla diffusione della cultura, il diritto d’autore diventa lo strumento che ne garantisce l’effettività, come è stato per secoli, consentendo a chi crea e produce i contenuti di ricavarne una giusta remunerazione che funga da incentivo alla produzione, e ai lettori di avere la più ampia facoltà di scelta, sia in termini di varietà di contenuti disponibili sia in termini di condizioni e costi dell’accesso“.
 

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