INTERVISTA
Le Telecomunicazioni hanno tutto il potenziale per offrire all’Europa una storia di crescita. Questo settore può contribuire a rilanciare la crescita in Europa, creare posti di lavoro e benessere e rafforzare la competitività dell’Europa sulla scena mondiale. Tutto ciò può accadere, ma dobbiamo agire ora, rivedendo le regole del settore per avere più investimenti.
Ne è convinto Luigi Gambardella, Presidente, ETNO (European Telecommunications Network Operator’s Association), con il quale abbiamo approfondito alcune delle tematiche decisive, che riguardano tutte le decisioni importanti che devono essere intraprese.
Key4biz. Presidente, siamo a ridosso della prossima Assemblea per l’Agenda Digitale, che si terrà a Bruxelles il 21 e 22 giugno. Come dovremmo cogliere questa occasione?
Gambardella. Sicuramente è un’occasione utile per esaminare come i mercati siano cambiati negli anni passati e quali sfide principali il nostro settore si trova ad affrontare.
Si prevede che quest’anno il prodotto interno lordo della zona euro diminuirà in media dello 0,3%. La diminuzione sarà più marcata in alcuni Stati Membri, per i quali, in molti casi, sarà il secondo o terzo anno consecutivo di crescita negativa. Non possiamo ignorare queste circostanze, in quanto determineranno tutte le decisioni importanti per il futuro dell’Europa.
Key4biz. Le Telecomunicazioni che cosa hanno da offrire a una Europa così in affanno?
Gambardella. Per tornare ad avere crescita e investimenti, l’Europa deve cambiare le sue politiche per il settore delle telecomunicazioni, ripensando completamente il modo in cui le regole attuali sono disegnate e implementate.
Il settore si impegna ad investire, ma si aspetta che sia la Commissione Europea sia le Autorità Nazionali di Regolamentazione si impegnino a rivedere le proprie policy, tenendo in conto le condizioni attuali del mercato e quelle previste per il prossimo futuro. L’attuale metodo di applicazione della regolamentazione del mercato ex ante deve essere superata. Se e quando il mercato cambia, le regole del gioco devono essere cambiate. L’applicazione di regole ex ante ed ex post deve essere lungimirante.
Key4biz. Il mercato si trova davanti a una forte domanda di investimenti. Sono entrati gli OTT, sono cambiati i modelli di business. Il settore saprà far fronte alle sfide di investimento per dotare l’Europa di infrastrutture a banda larga future-proof?
Gambardella. Dobbiamo partire dalla nostra esperienza ma con un nuovo modo di pensare: la questione più urgente è ripensare una visione chiara per l’Europa e per le sue infrastrutture di comunicazione più importanti. Ciò implica ripensare il ruolo delle Istituzioni europee e delle ANR, in modo che la regolamentazione diventi un catalizzatore per lo sviluppo del mercato e per l’evoluzione tecnologica, non un ostacolo. Un approccio lungimirante è indispensabile per un settore che sta preparando il nostro futuro modo di comunicare e condividere.
Key4biz. Tra i temi cruciali c’è quello dell’Agenda Digitale…
Gambardella. Potremmo essere ancora più ambiziosi degli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale. Noi, in qualità di settore delle telco, vorremmo essere i primi al mondo nella diffusione delle TIC e l’adozione della banda larga ultraveloce e dei servizi mobili. Non vogliamo seguire, vogliamo condurre.
Key4biz. In Asia e negli USA la concorrenza si svolge sulla base dell’innovazione. In Europa, non corriamo il rischio che una regolamentazione eccessivamente intrusiva blocchi l’innovazione?
Gambardella. Certamente. Questa situazione crea un paradosso: ostacolando l’innovazione si ostacola la concorrenza. In Europa, il modo in cui le regole vengono applicate non consente agli operatori di innovare. I cittadini e i consumatori europei non stanno ottenendo tutti i benefici che potremmo fornire loro.
Non dimentichiamo che la concorrenza ha avuto ottimi risultati in Europa. Tuttavia, quando viene applicata una regolamentazione ex ante ed ex post, questo deve essere fatto con un approccio lungimirante, non soltanto come esercizio di applicazione meccanica delle regole. Migliorare “la concorrenza artificiale” può essere dannoso.
Key4biz. Vuol dire che la concorrenza è l’unico elemento a pesare?
Gambardella. No. Va considerato lo stato di salute generale del settore. C’è un problema economico in termini di sostenibilità del modello dei ricavi. Le ANR devono tenere conto della necessità di mantenere il settore delle telco sano. Dobbiamo incoraggiare la crescita futura e lo sviluppo dei mercati delle telecomunicazioni, l’innovazione dei servizi e della tecnologia.
Key4biz. In che modo?
Gambardella. Come abbiamo affermato in passato, dobbiamo affrontare le sfide per la sostenibilità del modello economico di Internet, tra cui la necessità di riequilibrare la catena del valore, in modo che gli internet player contribuiscano adeguatamente ai costi associati all’adeguamento delle infrastrutture e alla necessità di un sistema di interconnessione IP ad internet che si basi sui principi di equilibrio, trasparenza, efficienza, indennizzo equo e differenziazione del servizio.
Key4biz. Cosa facciamo nel breve periodo?
Gambardella. L’Agenda Digitale prevede la messa a disposizione di un’incredibile serie di nuovi servizi forniti sulle reti ad alta capacità. I nuovi servizi avranno un valore immenso per gli utenti che nel tempo saranno certamente sempre più disposti a pagare per questo valore. Questo potrebbe richiedere prezzi per l’accesso superiori a quelli di oggi, ma ci sarà ancora un ottimo rapporto qualità-prezzo, alla luce del valore dei servizi offerti. La principale sfida di oggi è consentire lo sviluppo di modelli di business che portino risorse sufficienti per la costruzione delle reti.
Key4biz. La Commissione sarà pronta a dare un direzione favorevole agli investimenti alla loro interpretazione ed applicazione?
Gambardella. Uno strumento importante nelle mani della Commissione per seguire un programma regolamentare volto alla crescita è la revisione della lista dei mercati rilevanti. Cinque anni dopo chela Commissione ha deregolamentato 11 mercati, la revisione del prossimo anno offre un’opportunità ad hoc per compiere un prossimo coraggioso passo verso la deregolamentazione. Sarebbe importante non soltanto per ridurre la portata della Raccomandazione dei mercati rilevanti, ma anche per fornire orientamenti più precisi per la definizione di mercati geografici e per limitare l’applicazione di soluzioni ad elementi essenziali necessari per contrastare potenziali fallimenti di mercato.
Key4biz. Quale altro elemento sarebbe indispensabile mettere in campo?
Gambardella. Quello della regolamentazione dei prezzi. L’Europa deve invertire la tendenza al ribasso dei prezzi regolamentati. Questo può essere fatto nel breve termine. Gli operatori dovrebbero avere la possibilità di fissare il prezzo di accesso alla fibra in modo flessibile, invece di seguire un rigoroso approccio di orientamento al costo.
Analogamente, i prezzi regolamentati sulle reti in rame dovrebbero rimanere stabili e dovrebbero poter crescere quando i costi aumentano per dare un supporto continuo agli investimenti nella fibra. Ci sono molte ricerche a disposizione, più indipendenti, che mostrano che prezzi inferiori di accesso alle reti in rame scoraggiano gli investimenti nelle reti in fibra.
Key4biz. Parliamo di politiche pubbliche. Quale deve essere il loro ruolo?
Gambardella. Ciascuno deve fare la propria parte. Le Istituzioni UE, i regolatori e gli Stati Membri possono aiutare il mercato a crescere abbassando i costi di distribuzione in vari modi.
Key4biz. Per esempio?
Gambardella.Semplificando la concessione dei diritti di passaggio, rivedendo le norme di sicurezza riguardanti il modo in cui i cavi devono essere posati, consentendo l’accesso alle infrastrutture pubbliche esistenti che potrebbero essere utilizzate per distribuire le reti, mettendo a disposizione un maggiore spettro per il passaggio al digitale, ecc. Inoltre, i governi dovrebbero sfruttare le tante opportunità esistenti per costruire reti o infrastrutture passive dove il settore privato non può arrivare usando i fondi strutturali europei.
Key4biz. E nel caso di fondi pubblici?
Gambardella. Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi pubblici, ad esempio mediante partenariato pubblico/privato, ci aspettiamo che le Istituzioni europee considerino i benefici che questi possono apportare, aiutando lo sviluppo delle infrastrutture e fornendo un valore aggiunto ai servizi offerti ai cittadini europei.