INTERVISTA
Proseguono gli incontri mensili della cabina di regia del governo Monti e le riunioni settimanali fra i gruppi di lavoro e workshop con stakeholders pubblici e privati. Si lavora all’Agenda Digitale Italiana che si tradurrà concretamente in progetti operativi e in un pacchetto normativo denominato “Decreto DigItalia”.
Che cosa un’azienda come Microsoft, tra le più influenti sul mercato, può suggerire a un progetto tanto ambizioso per il futuro del Paese? Abbiamo intervistato Pier Luigi Dal Pino, Direttore Centrale per le Relazioni Istituzionali e Industriali di Microsoft Italia, per saperne di più.
Key4biz. Dal Pino, prima di tutto, come giudica l’azione del Governo Monti?
Dal Pino. Lo sforzo dell’attuale Governo è molto importante. I Paesi più maturi stanno ponendo la digitalizzazione dei documenti, dei processi e delle attività di interazione e collaborazione, nelle organizzazioni pubbliche e private, al centro della modernizzazione e del loro sviluppo. La creazione di un’Agenda Digitale al centro delle politiche pubbliche dell’innovazione e la creazione di una governance per la sua implementazione, sono le fondamenta su cui costruire una società dai servizi pubblici innovativi e lasciare ai nativi digitali un futuro più vicino all’ambiente in cui crescono.
Key4biz. Quali sono i concetti di base su cui è possibile costruire le fondamenta di un piano digitale?
Dal Pino. Diversi. Ritengo siano principalmente il Cloud Computing, le tecnologie di comunicazione e collaborazione, l’interoperabilità, l’Open data, gli standard, le infrastrutture, lo sviluppo della domanda e il divario digitale nel Paese.
Key4biz. Quali punti di contatto intravede con l’azione del Governo?
Dal Pino. Microsoft ha incorporato lo spirito delle iniziative di digitalizzazione del Governo nel proprio National Plan, che rappresenta lo strumento operativo con cui Microsoft accompagna e supporta l’implementazione dell’Agenda Digitale italiana.
Key4biz. Cerchiamo di andare ancora più in profondità. Partiamo dal primo elemento che ha indicato: Data Center nazionali.
Dal Pino. Be’, l’ultimo censimento dei data center della pubblica amministrazione italiana risale a diversi anni fa. È opportuna un’analisi puntuale delle infrastrutture disponibili ad oggi e del loro stato in termini tecnologici e gestionali. L’obiettivo è di superare la frammentazione dei centri e l’obsolescenza tecnologica e realizzare efficienza energetica e razionalizzazione gestionale, apportando profonda revisioni dell’organizzazione, dell’architettura e dell’organizzazione dei data center. tutto questo se vogliamo creare importanti opportunità di efficienza, risparmio e qualità del servizio.
Key4biz. Microsoft è pioniere del paradigma cloud da diversi anni ed ha effettuato realizzazioni in grande scala di data center che sono state-of-the-art in affidabilità, sicurezza ed efficienza energetica. Cosa devono fare le PA su questo punto?
Dal Pino. Le tecnologie di cloud computing stanno evolvendo in maniera importante, con i data center industriali ora in grado di effettuare economie di scala ed efficienze senza precedenti. È importante, a nostro avviso, mettere le pubbliche amministrazioni italiane nelle condizioni di valutare e selezionare, secondo criteri di costo, qualità e protezione dei dati, sia servizi di cloud pubbliche (forniti da provider indipendenti) sia di servizi erogati da data center della stessa pubblica amministrazione.
Key4biz. Spetta quindi al Governo un compito di coordinamento?
Dal Pino. Sì, a nostro avviso occorre una articolata azione normativa e di comunicazione ed orientamento sia del Governo che del Parlamento che interessi molteplici aspetti.
Key4biz. Vale a dire?
Dal Pino. Occorre elaborare una strategia italiana sull’utilizzazione del Cloud Computing per la Pubblica Amministrazione italiana (cloud pubblica, privata o ibrida), ma anche una sensibilizzazione delle amministrazioni sui benefici principali del Cloud. Inoltre il Governo dovrebbe ribadire la necessità di una revisione profonda delle spese IT a favore di investimenti di qualità e ribadire altresì il principio di “una PA più produttiva ed efficiente”. Ma penso anche ad altri tipi di soluzioni.
Key4biz. Per esempio?
Dal Pino. Mi riferisco a delle misure di incentivazione della domanda di servizi e motivazione per le pubbliche amministrazioni che si muovono verso il cloud. O ancora premi per le amministrazioni che scelgono di federarsi per usare il valore del cloud facendo investimenti congiunti e documentando i risparmi effettivi rispetto allo stato precedente. Infine è opportuno che il Governo ribadisca quali siano le condizioni normative necessarie che devono essere rispettate in materie essenziali allo sviluppo e all’adozione del Cloud quali: sicurezza, privacy, circolazione dei dati, continuità operativa sempre in conformità con le disposizioni europee.
Key4biz. Poniamo un caso concreto: può farci un esempio di applicazione?
Dal Pino. Di esempi concreti posso farne almeno un paio. Per prima cosa penso ad amministrazioni comunali che, associandosi, possono consolidare servizi informatici in soluzioni modalità cloud di comunità, dismettendo sistemi informativi interni obsoleti a favore di servizi acquisiti in modalità cloud dall’esterno. Così facendo potrebbero creare risparmi in spese correnti, trasformando i risparmi ottenuti in fondi per nuovi investimenti in innovazione o per erogare servizi pubblici alla propria cittadinanza.
Key4biz. E il secondo caso di applicazione del Cloud nelle PA?
Dal Pino. Alle amministrazioni di Comuni con più di 10.000 abitanti, è fatto obbligo di pubblicare su Internet, su una cloud di provider pubblico o privato, tutti i dati relativi alla mobilità, agli edifici, alle aree di pubblica utilità, nonché le informazioni sulla localizzazione delle imprese e degli enti pubblici, in maniera accessibile a quanti, nel mondo privato, pubblico e della ricerca, vogliano sviluppare applicazioni di utilità per i cittadini.
Key4biz. Citava prima altre misure tecnologiche per sostenere il Governo nella realizzazione dell’Agenda Digitale. Open data e interoperabilità?
Dal Pino. Sì, sono solo altri due elementi chiave. In tutto il mondo, l’Open data si sta dimostrando uno strumento fondamentale di trasparenza e qualità del servizio della pubblica amministrazione al fine di rendere omogenee, portabili e trasparenti i dati dei cittadini e della gestione del bene pubblico. In secondo luogo, sull’interoperabilità, ritengo che rendere le interfacce, i formati e i protocolli conformi a standard internazionali sia un obiettivo prioritario al fine di consentire la massima interazione fra le pubbliche amministrazioni e stimolare lo sviluppo di servizi a valore aggiunto. Oltre a ciò, credo che occorra una generale revisione dei processi nella PA.
Key4biz. Che cosa intende per revisione dei processi nelle Pubbliche Amministrazioni?
Dal Pino. È essenziale rivedere la maggior parte dei processi interni nella PA e nell’offerta dei servizi ai cittadini, semplificandone la burocrazia, ma ancor più importante ripensandoli ex-novo con l’ausilio delle tecnologie digitali (digital by design) e dell’informatica. Tenendo sempre come priorità la riduzione delle inefficienze, il risparmio dei costi e soprattutto la soddisfazione per il cittadino utente, è necessario ripensare a tutte le pratiche burocratiche facendo leva sull’ausilio digitale.
Key4biz. Che cos’altro Microsoft si sente di suggerire alla Cabina di Regia del Governo?
Dal Pino. Le azioni da adottare sarebbero molteplici. Come Microsoft suggeriamo la digitalizzazione della giustizia per consentire la riduzione dei tempi del processo, ma anche l’e-Health. L’utilizzo e l’implementazione di risorse, soluzioni e tecnologie informatiche di rete applicate al settore sanitario possono essere un eccellente contributo per migliorare la qualità dell’assistenza medica, ridurre i costi e favorire l’autonomia delle persone.
Key4biz. Restiamo sull’e-Health. Anche per questo caso le chiedo di immaginare degli scenari concreti di applicazione.
Dal Pino. Possono dargliene tre. Per prima cosa la costituzione di un Portale Nazionale della Salute per la pubblicazione su Internet dell’elenco di tutte le strutture di sanità pubblica italiana. Il portale avrà informazioni dirette ai cittadini riguardo ai trattamenti offerti e alle liste di attesa, oltre alle modalità su come contattare la struttura, con l’obiettivo di rendere un servizio di utilità pubblica di immediato valore con costi molto ridotti. Il portale potrà essere arricchito con informazioni di prevenzione e con servizi rivolti ai medici di famiglia.
Key4biz. Oppure?
Dal Pino. A ogni struttura sanitaria pubblica viene fatto obbligo di rendere disponibili su Internet tutte le informazioni riguardo alle analisi, alle visite e alle degenze dei pazienti. Le informazioni devono essere protette per rispettare la privacy dei pazienti. Solo il paziente possiede le credenziali di accesso alle informazioni e può delegare per questa operazione il proprio medico o soggetti terzi. Le strutture pubbliche possono associarsi su scala regionale o nazionale per fornire le informazioni con una soluzione tecnica comune che consenta ottimizzazione dei costi.
Key4biz. Il terzo?
Dal Pino. A ogni struttura sanitaria pubblica viene fatto obbligo di presentare resoconto dei bilanci finanziari e delle cure prestate, in maniera sintetica e chiara, su un sito web da loro gestito o su siti che rappresentano aggregazioni di strutture. Le implicazioni pratiche, anche in questo terzo caso, non lasciano dubbi sulle potenzialità dello strumento e sui vantaggi per tutti i soggetti. O meglio: per il bene collettivo.