INTERVISTA
Tra gli interventi al BBF 2007, di cui vi stiamo da giorni dando evidenza, vi è stato quello di Sergio Antocicco, presidente di Anuit e di Intug.
Antocicco ha di fatto aperto il confronto della plenaria centrando il proprio intervento su alcuni aspetti particolarmente specifici dello sviluppo del broadband, quali quelli relativi alle tematiche della numerazione.
Lo abbiamo interpellato per riprendere alcune delle cose dette nel corso della plenaria del BBF.
K4B. La numerazione sembra essere un aspetto non particolarmente di moda, eppure, stando a quanto da lei ribadito, l’argomento è invece strategico…
Antocicco. Infatti e credo sia particolarmente urgente rivedere il Piano di Numerazione. La larga banda attraversa in Italia un momento di rallentamento dovuto a una molteplicità di fattori e tra questi fattori vi sono anche, a mio parere, le preoccupazioni di spese fuori controllo per l’accesso a servizi molto costosi.
K4B. Vuol dire che è l’ennesimo caso di servizi che approfittano della buona fede del consumatore?
Antocicco. Dico solo che, finora, si era protetti dal fatto che per accedervi occorreva passare attraverso un collegamento telefonico con modem, collegandosi, spesso in modo inconsapevole, a numerazioni tipo 899 e 892. Con le norme vigenti, basterebbe solo collegarsi ad uno dei siti che offrono “servizi a sovrapprezzo” (come maghi, numeri del lotto e, soprattutto, servizi per adulti), anche dal collegamento broadband di casa o dell’ufficio, per ritrovarsi, sulla fattura dell’ADSL, importi aggiuntivi per “accesso a servizi a sovrapprezzo”.
K4B. Il che cambia molto, mi pare…
Antocicco. Si, perché mentre con gli 899 e 892 si possono attivare misure di “filtraggio” e di controllo, con “l’IP address” e’ praticamente impossibile predisporre difese.
K4B. E allora, cosa fare? Qualcuno potrebbe intravedere invadenze sul piano delle libertà di scelta..
Antocicco. Non si vuole certo limitare la libertà di navigare in Internet. Chi vuole accedere a certi servizi può sempre acquistare una password. Ciò che è inaccettabile è l’accesso “inconsapevole”, se non addirittura “fraudolento” di cui ci si rende conto solo quando arriva la bolletta.
K4B. Cosa fanno a questo proposito le istituzioni di settore?
Antocicco. L’AgCom sta definendo modifiche al Piano di Numerazione, che definisce anche i servizi che possono essere forniti e questa è un’ottima occasione per mettere ordine.
K4B. Quali soluzioni si possono suggerire concretamente?
Antocicco. La misura ideale sarebbe quella di stabilire il principio OPT-IN, ovvero che tali servizi sono accessibili solo “dopo” che il titolare del contratto dei servizi di telecomunicazione ha dato un consenso esplicito. In Italia già avviene da tempo per i servizi 144, quindi non si deve reinventare l’acqua calda.
K4B. Allora problema risolto?
Antocicco. Purtroppo gli interessi economici in ballo sono significativi e riguardano vari attori: fornitori di servizi e operatori di TLC. Infatti, gli importi fatturati agli utenti finali sono riversati solo in parte ai fornitori dei servizi (che incassano circa il 50% per le comunicazioni che partono da telefoni fissi partiti e anche solo il 20% per quelle da telefoni mobili). Il resto va agli altri componenti della “filiera”, tra cui gli Operatori.
K4B. Ha fatto un riferimento iniziale al Piano di Numerazione…
Antocicco. Sì, visto che si mette mano ai “numeri”, mi sento di sollecitare un ripensamento per la decade 5, destinata ai servizi VoIP di tipo “nomadico“.
La decade 7, destinata agli accessi Internet, che, in teoria, può ospitare 10 miliardi di numeri, è attualmente occupata da sole 1647 utenze, con un trend di utilizzo in flessione; in pratica, è vuota e quindi in grado di “ospitare” i numeri previsti per la decade 5, che potrebbe, invece, essere utilizzata per definire una numerazione speciale per la Pubblica Amministrazione e le Aziende multilocalizzate.
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