INTERVISTA
Qualche giorno fa si è tenuto a Roma il Dialogue Forum on Internets Rights, importante appuntamento internazionale per fare il punto sui diritti della rete. Tra gli interventi più seguiti, quello di Pier Luigi Dal Pino, responsabile delle Relazioni istituzionali di Microsoft.
A distanza di qualche giorno abbiamo voluto fare con lui il punto della situazione su temi così rilevanti per il futuro della rete.
K4B. Dal Pino quale è la percezione di internet oggi?
Dal Pino. Negli ultimo 10 anni la tecnologia digitale ha cambiato il mondo in modo sorprendente e con sfide umane e tecnologiche di cui oggi vediamo solo l’inizio. Non è in dubbio se un tale progresso sarà sempre crescente, ma solo come saremo in grado di gestire tale crescita attuando una corretta Governance, che permetta tutti noi di conviverci serenamente.
K4B. Quanto pesano oggi sulla rete le tematiche di Governance?
Dal Pino. Si tende spesso a far confusione fra Governance e Regolamentazione. Due etimologie differenti, l’una anglosassone l’altra latina, che hanno un significato completamente diverso. Nonostante ciò in Italia come del resto anche in altri paesi si continua a tradurre Governance con il termine Regolamentazione. In effetti, nel caso di internet vogliamo “governare” le diverse esigenze dei singoli attori, non regolamentarle in modo rigido e restrittivo. Anzi, la Governance significa proprio questo: venire incontro alle diverse esigenze attraverso un processo condiviso e aperto con tutte le parti sociali, economiche ed istituzionali, evitando così di imporre regole che finirebbero per tener fuori l’una o l’altra categoria di interessi. In particolare quando questa categoria è rappresentata dal Cittadino, che deve essere al centro dei nostri interessi.
K4B. Un’affermazione di principi molto importante ed un cambio di metodo, mi pare…
Dal Pino. In questo, l’approccio multistakeholders e la condivisione dei saperi e delle tecnologie è l’unico ed auspicabile modo per definire delle possibili politiche di intervento nel rispetto delle esigenze sociali ed economiche. E’ una metodologia a cui abbiamo aderito con passione nel passato ed è una cosa che faremo sempre più anche in futuro, sia esso a livello italiano o internazionale.
K4B. Vogliamo tornare alla Governance?
Dal Pino. Si, e se permette vorrei soffermarmi un momento su due aspetti importanti su cui non possiamo esimerci dal fare delle considerazioni, quando si parla di Governance. Intendo riferirmi alla Privacy e la Sicurezza in Internet, che per Microsoft sono oggi una priorità assoluta.
In passato abbiamo in un certo senso subito un paradigma del tipo: maggior sicurezza uguale a minor privacy o viceversa. Ritengo che oggi quel paradigma rappresenti un concetto in gran parte superato, grazie all’evoluzione tecnologica e agli strumenti ed alle applicazioni che la società dell’informazione ci mette a disposizione. Ma, naturalmente, prese singolarmente sono due tematiche su cui ancora oggi possiamo e dobbiamo far molto.
K4B. E allora cosa fare per dare le gambe a questa nuova prospettiva politica e culturale?
Dal Pino. Crediamo fermamente che al fine di garantire un maggior controllo a protezione della privacy dei consumatori serva un dialogo continuo fra impresa, parti sociali ed istituzioni che ancora oggi è debole. Oggi sulla privacy si accaniscono con gare di competitività ed immagine le grandi organizzazioni private e non, ma non va mai dimenticato che è il cittadino a dover far parte per primo di questa partita, cosa che non sempre avviene. E per essere più precisi, va ricordato che il cittadino deve sempre sapere esattamente come e dove vengono trattati i propri dati personali.
K4B. E Microsoft cosa fa in questa direzione?
Dal Pino. Proprio in questa direzione, il fine il 23 luglio scorso Microsoft ha lanciato un appello a tutto il settore ed agli operatori della privacy, al fine di elaborare insieme un gruppo comune di regole nell’ambito della raccolta dei dati, del loro uso e protezione inerenti le attività di ricerche web e pubblicità online. Vorrei cogliere anche qui l’opportunità di ringraziare il Professor Stefano Rodotà per aver ricordato nel suo intervento convegno mondiale sui diritti della rete tenutosi a Roma nei giorni scorsi questa nostra importante iniziativa e condivido la sua sollecitazione a far si che non siano unicamente le aziende a fare un appello del genere, ma che siano le istituzioni per prime.
K4B. Allora in Italia aziende più sensibili delle istituzioni?
Dal Pino. Credo sia importante comunque sottolineare come uno stimolo in questa direzione sia sempre il benvenuto, perchè sensibilizza tutti, indipendentemente dalla sua provenienza.
Nel nostro caso, si tratta per esempio di come rendere anonimi i dati immessi per effettuare ricerche sul web dopo un periodo di 18 mesi, attraverso la rimozione permanente dei cookie ID, dell’indirizzo IP completo e di altri elementi identificativi dai dati di ricerca.
In contemporanea Microsoft ha annunciato un proprio codice di autoregolamentazione i “Privacy Principles“. Si tratta di 5 principi che Microsoft si è imposta su base volontaria per il Live Search e per la pubblicità online e riflettono un ulteriore passo avanti delle nostre regole aziendali sulla privacy, dedicate in modo più specifico alla pubblicità online ed all’uso ed alla conservazione delle informazioni sulla ricerca web.
K4B. Cosa dicono questi 5 principi?
Dal Pino. Il primo riguarda le Comunicazioni all’utente ed impegna l’azienda alla trasparenza nel comunicare le sue regole e pratiche, in modo da permettere all’utente di effettuare delle scelte consapevoli.
Il secondo è quello del Controllo dell’utente. Microsoft continuerà ad aggiungere nuove funzionalità e procedure di sicurezza relative alla privacy, contemporaneamente allo sviluppo dei propri servizi online, e ad offrire nuovi strumenti di controllo che permetteranno agli utenti di gestire i diversi tipi di comunicazioni che riceveranno da Microsoft.
K4B. Il terzo?
Dal Pino. Il terzo è quello della Conservazione dei Dati di Ricerca e Anonimato. Microsoft comunicherà in modo esplicito ai clienti la durata di conservazione di questi dati e informerà gli utenti sul “quando” e “come” sarà possibile rendere anonimi tali dati. In particolare, Microsoft renderà anonimi tutti i dati inseriti in Live Search per effettuare ricerche dopo 18 mesi dall’inserimento, tranne nel caso in cui dovesse ricevere specifica autorizzazione da parte dell’utente a conservarli per un periodo di tempo maggiore.
K4B. Ne mancano ancora due…
Dal Pino. Il quarto si riferisce alla Riduzione dell’Impatto per la Privacy e Protezione dei Dati. In questo senso, Microsoft continuerà a progettare i propri sistemi e processi secondo modalità che riducano al minimo l’impatto in termini di privacy sui dati raccolti, elaborati e utilizzati al fine di fornire i prodotti e i servizi richiesti.
Infine, l’ultimo riguarda le Normative e Best Practice di Settore. Microsoft continuerà a conformarsi a tutte le normative sulla privacy e a seguire le best practice in uso nei mercati in cui opera.
K4B. Bene, sembra un approccio alla Governance a tutto tondo…e la sicurezza? Come conciliarla con l’esigenza di rispetto della Privacy?
Dal Pino. La sicurezza necessita, a nostro giudizio, di un’attenta Governance. L’accesso e l’utilizzo di informazioni è compromesso dal rischio che i dati possano essere rubati, manomessi o altro, tanto quanto il fatto che non siano adeguatamente protette categorie più deboli, e aggiungerei appetibili, come i giovani. Finalmente il legislatore affronta oggi fenomeni come il cyberterrorismo e la protezione delle reti, ma non dimentichiamo mai il peso che ha il fattore sociale per i più deboli.
K4B. Se parliamo di giovani, non possiamo non parlare dei minori, che sono oggi il segmento demografico più a rischio…
Dal Pino. Come proteggere i minori dai pericoli della rete è diventato uno dei temi più scottanti dell’attualità. C’è bisogno di una carta dei diritti della rete che protegga le categorie più deboli ed in primis i minori. E’ il nostro auspicio, con la consapevolezza che le risposte debbano essere di natura sì tecnologica, ma anche culturale e di reponsabilità per gli operatori che erogano il servizio. Per noi questa è diventata uno priorità assoluta assieme alla privacy.
Quale lo stato attuale ed il vostro impegno concreto?
Dal Pino. Ritengo che manchi ancora oggi un maggior impegno per rendere l’accesso ad internet più sicuro per i minori sulla rete. A tal proposito numerosi sono gli esempi di nostre iniziative in territorio anche italiano: cito il software CETS donato alla Polizia Postale, come pure l’applicazione gratuita del Parental Control o la campagna SicuramenteWeb che continuiamo a promuovere con le organizzazioni no-pofit come il Movimento dei Genitori, Unicef.
K4B. Cosa fare per avviare una grande mobilitazione?
Dal Pino. Gli operatori devono continuare ad investire con sforzi comuni e con forte spirito di cooperazione, per far capire che il mondo di internet è solo l’espressione di una serie di comportamenti che trovano ispirazione dalla realtà quotidiana e dove l’uomo è al centro dell’interesse, non la tecnologia.