INTERVISTA
La Rai si rifà solo il trucco o cambia pelle per ridare significato alla missione di servizio pubblico televisivo?
Qualche giorno fa il Contratto di Servizio, tra qualche giorno la presentazione del progetto annunciato dal Ministro delle Comunicazioni che intende riformare
Su questi temi abbiamo intervistato Luigi Vimercati, Sottosegretario alle Comunicazioni, che ci ha dato in dettaglio le sue valutazioni ed ha puntualizzato i temi cruciali su cui è necessario articolare il confronto all’interno della maggioranza, nel Parlamento, con l’azienda radiotelevisiva, con l’opinione pubblica.
Su questi stessi temi è peraltro prevista stasera a Roma (alle ore 17,00, Sala Capranichetta in Piazza Montecitorio) una iniziativa promossa dai DS ed alla quale parteciperà il segretario del partito Piero Fassino, a testimonianza dell’attenzione con la quale i DS guardano al dibattito in atto.
Ecco cosa ci ha risposto il Sottosegretario Vimercati.
K4B. Contratto di servizio appena chiuso, disegno di legge sul sistema televisivo e adesso riforma della Rai. La televisione appare come una delle priorità del governo: ragioni culturali, ragioni industriali, ragioni politiche. Cos’è che pesa di più?
Vimercati. Tutte e tre insieme. Noi abbiamo posto il tema della riforma del sistema dei media nel nostro programma elettorale, l’abbiamo sottoposto a una grande discussione pubblica e quindi ci accingiamo, passo passo, a tener fede alle indicazioni elettorali. Nei primi sei mesi abbiamo già proposto due interventi legislativi importanti. Innanzitutto il cosiddetto progetto di legge Gentiloni, che riforma in due punti essenziali la vecchia legge Gasparri. Quindi, di concerto con il Ministero dello Sport, abbiamo presentato una proposta di riforma dei diritti televisivi del calcio, che si è ampliato anche ad altri sport professionistici. In questo senso la televisione è certamente una priorità, perché, come è noto, su questo tema si innesta una forte necessità di innovare, perché quello che avviene nel campo dei media in Italia non è quello che avviene nel campo dei media negli altri Paesi. Inoltre, toccare il campo dei media in Italia significa anche dare una risposta importante al conflitto di interessi.
K4B. Nella cultura politica italiana
Vimercati. Questo è certamente l’obiettivo che ci siamo posti con il rinnovo del Contratto di servizio della Rai. Credo che uno dei problemi principali del servizio pubblico sia appunto quello di recuperare credibilità, di recuperare prestigio, di recuperare anche l’affetto e la considerazione da parte degli italiani. E’ quindi importante che gli obiettivi ambiziosi che abbiamo posto nel nuovo Contratto di servizio per sottolineare il tema della qualità, siano compiutamente raggiunti. Ce lo auguriamo e, per quanto ci riguarda, lavoreremo con grande determinazione per questo.
K4B. Nei suoi interventi fa spesso riferimento al ruolo che l’innovazione può avere per lo sviluppo del nostro Paese. Eppure se guardiamo alla Rai, il Centro di Ricerche Rai di Torino, che è stato un fiore all’occhiello per anni nella storia aziendale, oggi sembra in decelerazione. Se poi guardiamo ai nuovi linguaggi, all’innovazione nei contenuti, anche lì la Rai subisce l’ondata dei format provenienti dal resto d’Europa. C’è modo di invertire questa tendenza?
Vimercati. Lo dobbiamo fare. Innanzitutto è importante avere la consapevolezza che l’innovazione nel sistema dei media è un pezzo importante della modernizzazione del sistema delle imprese. Quindi non è qualcosa che riguarda solo quest’ambito, perché si riverbera complessivamente in positivo o in negativo anche su altri settori.
Certamente il servizio pubblico deve svolgere un ruolo importante, così com’è sempre stato e così come è in Gran Bretagna, dove è il servizio pubblico che guida il processo di passaggio dalla Tv analogica alla Tv digitale, proprio perché ci si rende conto che la rivoluzione digitale deve vivere poi nella vita quotidiana di tutte le persone. Così deve avvenire anche in Italia. Proprio nel nuovo Contratto di servizio abbiamo indicato un ruolo importante per
K4B.
Vimercati. Questo del rapporto tra
K4B. Tra poche ore, come annunciato qualche giorno fa, il Ministro Gentiloni presenterà le linee guida del progetto di riforma della Rai, ma ha però specificato che saranno le proposte e le opzioni del Ministro delle Comunicazioni, piuttosto che del Governo. Cos’è, mancanza di collegialità o valutazioni differenti?
Vimercati. Io credo che in questa fase sia importante aprire una grande discussione nella maggioranza e nel Paese, sulla riforma del servizio pubblico televisivo. E’ importante per le cose che ci siamo appena detti e che riguardano il punto basso a cui è giunto il servizio pubblico. Da qui la necessità di aprire una pagina nuova. Per poter aprire una pagina davvero nuova è tuttavia indispensabile che l’analisi sia molto profonda. Quindi ben venga questa apertura che il Ministro vuole fare, è importante però coinvolgere tutti e trovare una risposta che sia in grado di ridare alla Rai la possibilità di tornare ad essere l’azienda amata dagli italiani.
K4B. Nella recente intervista a Repubblica, il Ministro Gentiloni ha confermato l’idea di sottrarre la proprietà del Tesoro sulla Rai con un Fondazione ad hoc, naturalmente questo pone il problema di chi gestirà la Fondazione e ritorniamo quindi ai temi della governance. L’idea è quella che il Parlamento elegga questi rappresentanti con un criterio qualificato, quindi con una maggioranza dei 2/3. Anche l’Autorità deve essere composta da commissari di massima imparzialità e autorevolezza, che però sono tutti dichiaratamente schierati, in qualche caso con palesi appartenenze partitiche. Non potrebbe essere una soluzione quella di ricorrere, come è stato fatto in altri casi e con un certo successo, alle principali cariche dello Stato piuttosto che lasciare la cosa in mano ai partiti?
Vimercati. Le soluzioni possono essere diverse. Certamente dobbiamo partire dall’idea che innanzitutto si debbano reclutare non personalità politiche, ma personalità che abbiamo grandi esperienze nel settore, grandi competenze e professionalità. Questo è già un primo requisito imprescindibile. Oggi il meccanismo del maggioritario fa si che entrambi i Presidenti delle Camere facciano parte dello stesso schieramento. Una volta quel criterio garantiva l’intero Parlamento, oggi non è detto che sia percepito così, nonostante l’autorevolezza dei Presidenti. Prevedibilmente l’opposizione non si sentirebbe garantita. Quindi il meccanismo che prevede una maggioranza qualificata è forse quello più capace di coinvolgere in modo corretto l’intero Parlamento. Il problema però è un altro ed è quello che sottintendeva un po’
K4B. Veniamo alle risorse, le linee guida del riassetto Rai prevedono una forte contrazione delle entrate pubblicitarie, che passerebbero quindi da una quota più o meno pari al 50% ad una quota del 15-18% circa, quindi minori risorse dalla pubblicità che dovranno poi in qualche modo recuperate con altre risorse. E’ prevedibile che il canone non possa aumentare in misura tale da arrivare a coprire quel mancato introito pubblicitario. Allora le risorse economiche da dove proverrebbero?
Vimercati. Io penso che il modello di finanziamento della Rai non dovrà cambiare: una parte saranno risorse derivate dal canone e un’altra parte saranno le risorse derivate dalla pubblicità. Non credo che si possa sfuggire a questa modalità e poi, naturalmente, mi auguro che la Rai possa lanciare altri progetti, altri modelli di business e quindi essere presente anche su altre piattaforme per poter avere ricavi derivanti da altre attività industriali. Questo è uno dei punti su cui noi dovremmo riflettere molto approfonditamente, per non privare il servizio pubblico di risorse importanti anche perché, quando ragioniamo sui temi della qualità, è difficile che la qualità si possa raggiungere senza risorse. Quindi investimenti in tecnologie, investimenti in innovazione, investimenti in nuovi format richiedono risorse e noi dobbiamo dotare la Rai di tale risorse, perché sia un servizio pubblico capace di stare sul mercato e di competere al massimo livello.
K4B. In più occasioni, lei ha fatto riferimento alla necessità che
Vimercati. “Massa critica” vuol dire semplicemente che il servizio pubblico non deve essere un servizio residuale, com’è in altre esperienze come quella americana. “Massa critica” vuol dire che il servizio pubblico deve essere forte, di riferimento, capace di influire nella costruzione dell’opinione pubblica. “Massa critica” significa anche che, così come non pensiamo di privarci della scuola pubblica, penso che vi debba essere un ruolo specifico forte per il servizio pubblico radiotelevisivo che, non dimentichiamo, incide su una questione fondamentale che è quella della cultura, delle idee, del pluralismo, della democrazia e quindi è importante che vi sia questa “massa critica”, al di sotto della quale si perde inevitabilmente il senso del servizio pubblico.
Nella prospettiva poi del passaggio al digitale è del tutto evidente che è inimmaginabile un ridimensionamento della Rai. Il digitale, attraverso canali tematici e altre iniziative editoriali, ci consentirà di rafforzare la presenza pubblica che non deve essere invadente o mortificante per il privato, ma dev’essere ben riconoscibile, ben chiara e svolgere il ruolo che svolge in tutti i grandi Paesi. E mi auguro che
K4B. Rilancio di una missione ambiziosa, un quadro normativo competitivo, nuove regole di Governo, agilità nella gestione aziendale. Sembrano queste le quattro direttrici su cui
Vimercati. Quella più impegnativa in Italia è sicuramente quella della governance, perché abbiamo un sistema politico che non favorisce una soluzione in tempi molto rapidi, anche se personalmente penso che la sfida più importante sia un’altra: quella dell’innovazione. Perché questa è la sfida vera: fare della Rai un’azienda altamente competitiva sul mercato, capace di svolgere al meglio il ruolo di servizio pubblico.
K4B. Onorevole Vimercati, un’ultimissima domanda. Siamo a fine anno, sembrerebbe quasi il momento dei bilanci e dei buoni proponimenti. Stasera ci sarà un incontro importante a Roma e i Ds organizzano questo confronto proprio sui grandi temi della Rai. Lei sarà presente e con Lei il segretario del partito Piero Fassino. Una prova di grande attenzione ai temi della riforma della Rai. Quali sono le aspettative nell’organizzare questo importante appuntamento?
Vimercati. Abbiamo organizzato l’incontro di questa sera innanzitutto per ribadire la centralità del tema della riforma del sistema delle comunicazioni italiane come tema centrale e prioritario del governo, ma anche del nostro partito che è impegnato da sempre sul fronte del pluralismo e dell’innovazione. Con questa iniziativa vogliamo ribadire l’impegno dei Ds verso una politica che ha come obiettivo una riforma ambiziosa del sistema delle comunicazioni, un sistema mortificato dai governi di centro-destra e che noi vogliamo liberare. Vogliamo liberare tutte le energie che il mondo dei media italiani può dare nel segno appunto di un ampliamento del pluralismo e della difesa del servizio pubblico. Il servizio pubblico radiotelevisivo è presidio del pluralismo nel nostro Paese e dobbiamo far si che
K4B.
Vimercati. Grazie e colgo l’occasione anche per formulare gli auguri di Buon Natale ai suoi lettori e alla sua redazione.