Scenari multipiattaforma

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La televisione digitale pu&#242 essere trasmessa via satellite, via cavo e in diffusione terrestre. Ciascun supporto ha caratteri specifici che &#232 opportuno analizzare per metterne in evidenza i rispettivi vantaggi e limiti.



Digitale terrestre

Il vantaggio che presenta, in generale, la diffusione televisiva terrestre rispetto a quella via cavo e via satellite &#232 di aver raggiunto – ormai da tempo – in Europa, una copertura capillare del territorio e di essere disponibile nella quasi totalit&#224 (oltre il 95%) delle abitazioni con l”installazione di antenne semplici e poco costose. La diffusione terrestre offre una potenzialit&#224 superiore a quella del cavo e del satellite nel caso in cui s”intenda offrire un insieme di canali televisivi digitali in chiaro (non a pagamento) a un”elevata percentuale di famiglie, ovvero s”intenda perseguire anche con il digitale gli obiettivi di servizio universale che in Europa hanno caratterizzato il servizio televisivo fin dalla sua nascita.

Le reti hertziane terrestri nazionali sono considerate dunque nel medio-lungo periodo (15-20 anni) le infrastrutture che meglio corrispondono alle esigenze di servizio universale o di tipo commerciale (pubblicit&#224) dal momento che meglio garantiscono una diffusione ampia ed economica dei canali televisivi. La vulnerabilit&#224 tecnica delle trasmissioni terrestri &#232 relativa rispetto al caso delle trasmissioni via satellite.

Una rete terrestre &#232 costituita da un numero pi&#249 o meno elevato di trasmettitori e ripetitori distribuiti sul territorio da servire. Un deficit tecnico, l”interruzione di corrente o altro tipo di avaria comporta la sospensione del servizio limitatamente alla zona coperta dal trasmettitore o dal ripetitore coinvolto, senza coinvolgere il resto della rete. Nel caso invece della trasmissione via satellite, qualsiasi tipo di avaria (in assenza di un back-up) comporta la completa interruzione del servizio nella totalit&#224 dell”area coperta.

Satellite

Il vantaggio del satellite &#232 di tipo quantitativo: consiste sostanzialmente nel numero di canali televisivi che &#232 in grado potenzialmente di offrire rispetto a quanti ne offre potenzialmente il sistema di trasmissioni terrestri. Ci&#242 dipende evidentemente dal piano di ripartizione delle frequenze terrestri che varia da paese a paese. Ma un calcolo relativo alle potenzialit&#224 attuali mette in evidenza che le reti terrestri sarebbero in grado di portare secondo i paesi da 36 (Regno Unito) a 66 (Italia) canali televisivi digitali, mentre da una posizione orbitale potrebbero essere trasmessi circa 300 canali televisivi digitali.



Cavo

Il vantaggio del cavo, oltre che di tipo quantitativo (anche in questo caso un numero sensibilmente pi&#249 elevato di canali digitali rispetto alla capacit&#224 della rete terrestre), &#232 di tipo qualitativo: consiste sostanzialmente nella possibilit&#224 di aggiungere alla distribuzione di canali televisivi anche l”accesso a servizi di tipo interattivo a larga banda.



La strategicit&#224 e i vantaggi delle reti digitali terrestri


I vantaggi che le trasmissioni digitali terrestri presentano rispetto a quelle di altro tipo riguardano gli aspetti economici per lo Stato, gli utenti e i fornitori (sistema di distribuzione).

Nel decidere il passaggio alle trasmissioni digitali terrestri, lo Stato &#232 in grado di generare effetti economici rilevanti di lungo termine. Il passaggio dalle trasmissioni televisive terrestri analogiche a quelle digitali pu&#242 liberare una parte delle frequenze che, secondo le scelte, possono essere destinate ad aumentare il numero di canali televisivi terrestri, o essere destinate ad altri servizi diffusivi (data broadcasting) o di telecomunicazione (servizi interattivi mobili) in forte crescita, oppure essere ripartite tra le diverse funzioni. Lo Stato ha cos&#236 l”occasione di razionalizzare l”impiego di una risorsa nazionale scarsa (spettro elettromagnetico) creando lo spazio per nuove attivit&#224 economiche e di introitare eventualmente risorse dall”affitto o dalla vendita (come nel caso statunitense) delle stesse.



Utilizzo delle altre piattaforme come reti complementari


L¿obiettivo di assicurare l¿accesso universale ai servizi televisivi free-to-air riveste un carattere strategico per continuare ad assicurare ad uno strumento di comunicazione di massa quale la televisione un ruolo di coesione per l¿intera comunit&#224 nazionale anche nell¿ambiente multicanale digitale. Contemporaneamente alla determinazione del tasso di irradiazione delle reti digitali terrestri, andr&#224 naturalmente valutato il tasso di penetrazione delle reti complementari e il loro effettivo concorso alla realizzazione del medesimo servizio universale.

Una prima ipotesi permette di ridurre il numero dei siti dei trasmettitori terrestri con benefici in termini di costi della rete e di risparmio nell¿uso dei canali. In ogni caso, a prescindere dal tipo di piattaforma digitale utilizzato e dal livello di penetrazione delle reti digitali terrestri, la copertura del servizio deve essere disponibile e garantita a tutta la popolazione, dovunque essa sia.

Questa prima ipotesi di scenario fa leva su sistemi di copertura supplementare in tutte quelle aree che non sarebbero servite dalla televisione digitale terrestre, basati su altre piattaforme tecnologiche, quali satellite, cavo, MWS e xDSL.

La copertura via cavo &#232 di regola limitata alle aree urbane e suburbane, dove l¿alto numero di famiglie passate (¿home passed¿) potrebbe giustificare un ingente investimento infrastrutturale in reti via cavo. In ogni caso, l¿accesso ai servizi free-to-air generalisti dovrebbe essere garantito a tutte le famiglie passate, a prescindere dalla sottoscrizione o meno di servizi a pagamento.

La copertura da satellite irradiando a pioggia consente la ricezione dei segnali in tutte le parti del territorio. Ciononostante ostruzioni orografiche possono impedirne la ricezione in alcune aree, fatte salve eventuali altre restrizioni.

La copertura attraverso reti MWS (Multimedia Wireless System) a 40 GHz, sperimentate in Italia nell¿ambito del progetto europeo CRABS (Cellular Radio Access Broadcast System), consente un accesso radio cellulare per sistemi di radiodiffusione.

La copertura attraverso reti xDSL (x Digital Subscriber Loop), gi&#224 oggi commercializzate, pu&#242 assicurare la fruizione di programmi televisivi anche su reti di telecomunicazione, ivi compreso il classico doppino in rame.

Per quanto riguarda l¿offerta del servizio pubblico radiotelevisivo, al fine di assicurarne l¿accesso universale, secondo questo primo scenario, essa andrebbe anche trasmessa su tutte le piattaforme alternative.Questo obbligo potrebbe eventualmente essere esteso alle altre emittenti nazionali e locali autorizzate a trasmettere nelle medesime condizioni di illuminazione. Andrebbe naturalmente anche studiata la modalit&#224 di finanziamento necessaria per assicurare tale accesso universale a tutti gli operatori di servizi free-to-air.

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