Europa
In Olanda, le incertezze riguardano il grado di aggiornamento al digitale delle reti via cavo, all¿interno di un contesto di mercato che si muove molto lentamente. Le ragioni di questo ritardo sono i costi dell¿operazione, l¿impreparazione dell¿industria dei decoder, l¿eccessiva frammentazione del mercato (anche se sta migliorando), l¿assenza del Direct to home dalla competizione a causa delle forti restrizioni sul numero di parabole.
La DTT sarà avviata nelle principali città nel corso del 2003 e la piena copertura è prevista entro il 2004. La prima fase riguarderà la regione occidentale, che comprende Amsterdam, Haarlem e Hilversum, per una popolazione complessiva di 1,3 milioni di persone. Con l¿introduzione della DTT, l¿obiettivo di emittenti e legislatori è quello di aumentare la competizione con la rete via cavo. Le emittenti si aspettano una maggiore autonomia operativa e un aumento del potere negoziale; i legislatori si aspettano servizi migliori e maggiori scelte per i consumatori. Entrambi questi obiettivi sono realistici e raggiungibili.
Non ci sono previsioni legislative per lo spegnimento dell¿analogico, i provvedimenti riguardano l¿inizio delle trasmissioni in digitale che dovrebbe, indirettamente, accelerare il processo di switchover. Nel contesto olandese, con solo il broadcaster pubblico che trasmette su terrestre, un turn-off graduale – tipo island-by-island – potrebbe essere ottenuto rapidamente. La DTT offrirà una copertura universale. La topografia olandese è economicamente sostenibile.
Le licenze sono state assegnate a partire dal 2002: un multiplex a NOS, le altre quattro a Digitenne (un consorzio tra Nozema, KPN Telecom e NOB, con HMG, SBS, C+ e NOS). L¿assegnazione è avvenuta attraverso un beauty contest.
Gli operatori via cavo lamentano la persistenza di alcune lacune normative per il digitale che scoraggerebbero gli investimenti e lo sviluppo di nuovi servizi digitali, a favore del mantenimento delle piattaforme analogiche. L¿ingresso di nuovi competitori nella DTT potrebbe diminuire alcuni obblighi che attualmente pesano sugli operatori via cavo in qualità di monopolisti, come avvenuto già con l¿operatore Casema.
Un altro vincolo è la scarsa propensione dei consumatori verso la Pay TV e il decoder, da sempre abituati all¿accesso diretto alla rete via cavo. Il governo non ha predisposto particolari incentivi, né economici né politici, per facilitare l¿adozione dei decoder a pagamento.
A causa delle scelte tecniche e di gestione dello spettro fatte per la DTT (5 Mux, ricezione indoor universale), con il passaggio al digitale non si libereranno frequenze, né tanto meno sarà un problema lo spegnimento dell¿analogico, vista la bassissima diffusione della ricezione terrestre.
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Mercato e operatori
Free to air
L¿Olanda, come altri paesi cablati, ha un¿ampia offerta di canali Fta, con tre gruppi principali: l¿emittente pubblica NOS con tre canali (Nederland 1, 2 & 3) ; Holland Media Group (HMG, una controllata del RTL Group) ha tre canali commerciali (RTL 4, RTL5 e Veronica); SBS Group con Net 5, SBS 6 e V8 (bambini).
Ci sono, inoltre, una serie di canali locali e regionali, pubblici come privati.
Pay TV
La diffusione della Pay TV è limitata dall¿offerta base di canali via cavo che costa 10 euro al mese per una media di 30 canali.
L¿operatore della pay tv principale è Canal+ con 340.000 abbonati.
Satellite
Meno del 3 per cento delle case olandesi riceve in DTH.
Cavo
Il mercato olandese si è andato consolidando negli ultimi anni. Da 143 operatori del 1994 si è passati a circa 40. I primi dieci hanno il 90 per cento degli abbonati, i primi quattro (UPC, Essent Kabelcom, Casema, Multikabel) il 70 per cento.
Le entrate degli operatori vengono principalmente dagli abbonamenti base e, in misura minore, dall¿affitto degli spazi ai canali free to air. Molti degli operatori vogliono sviluppare una strategia ¿triple play¿ anche se il marketing di questi servizi è stato ritardato a causa della mancanza di set top box.
UPC è leader con il 25 per cento degli abbonati (2,1 mln) e il controllo della rete di Amsterdam, dove ha offerto i primi servizi digitali nell¿autunno del 2000. UPC aveva 60.900 abbonati digitali nel marzo 2002.
Casema aveva 868.000 abbonati alla DTV alla fine del 2001. L¿operatore ha espresso la sua impossibilità finanziaria nel garantire i servizi in digitale. La società denuncia il circolo vizioso che si è instaurato tra set top box e programmi: non sono disponibili sufficienti decoder perché mancano i programmi, non vengono prodotti abbastanza programmi perché il tasso di vendita dei decoder è ancora troppo basso. Casema ha chiesto al governo nazionale di intervenire, poiché è a rischio la digitalizzazione della rete via cavo.
Gli operatori esprimono molte resistenze al progetto governativo di stendere l¿ONP (Open Network Provisioning) per l¿internet via cavo.
Terrestre
Meno del 5 per cento delle abitazioni utilizzano in via esclusiva il segnale terrestre. Soltanto le emittenti pubbliche trasmettono su terrestre su base universale. La rete terrestre è di proprietà di Nozema, compagnia privatizzata, ma ancora di proprietà statale. L¿introduzione della DTT è stata decisa nel 2002.
Quadro normativo
L¿autorità di riferimento per il settore dei media è il Commissariaat voor de media (CVDM). I compiti attribuiti a questo organo sono la supervisione delle emittenti pubbliche, private e via cavo, come previsto dalle legge di settore, oltre al monitoraggio del regolamento sulla pubblicità e sulle quote di programmazione. L¿autorità è in parte finanziata dalle tasse, decise dal Ministero della Cultura, sulle emittenti commerciali per coprire le spese di vigilanza. Le licenze, oltre alla suddetta tassa, sono dei meri permessi a trasmettere.
L¿autorità per le telecomunicazioni è il Onafhankelijke Post en Telecommunicatie Autoriteit Independent Post and Telecommunication Authority (OPTA). Data la diffusione delle rete via cavo, l¿operato di questa autorità si concentra soprattutto sulle dispute di settore, tra operatori di rete e content provider, tariffe di interconnessione e affini. L¿OPTA è molto attivo anche sul fronte di internet.
A livello governativo, le Tlc, la competizione e la gestione dello spettro sono responsabilità del Direttorato Generale per la Posta e le Telecomunicazioni (DGPT) del Ministero dei Trasporti, Lavori e Acqua.
L¿obiettivo principale del governo olandese è la promozione della competizione e la creazione di un ambiente in grado di accelerare l¿introduzione dei nuovi servizi digitali e di aumentare la scelta per i consumatori. In questo quadro, lo schema di introduzione della DTT che verrà elaborato dovrà competere con la rete via cavo e spingere per la sua digitalizzazione, oltre a prevedere di mantenere un accesso libero e ragionevole ai sistemi via cavo.
Politiche
L¿utilizzo, da parte del Governo olandese di uno schema che prevede il rilascio di licenze per l¿introduzione del digitale terrestre è mirato a far aumentare la competizione, l¿offerta per i consumatori e accelerare lo switch over.
Sono previsti 5 multiplex DTT con una ricezione indoor portatile, un pre-requisito per il successo in un paese con poche parabole.
Le licenze, della durata di 15 anni, sono assegnate attraverso un beauty contest. Il Ministero delle Finanze provvede a stabilire una quota per l¿utilizzo dello spettro.
Le licenze della DTT non impongono obblighi sui canali all¿interno dei multiplex ¿ a parte qualche vincolo ¿must carry¿ di programmazione – , né tanto meno sui modelli di business – FTA, pay tv basic o premium. L¿unico vincolo è quello imposto nei primi 4 anni di programmazione alla trasmissione di almeno l¿80 per cento di programmi televisivi tradizionali. La misura è mirata a colmare il gap con il cavo.
Al fine di evitare conflitti di interessi e per garantire una reale competizione tra le infrastrutture, è stato deciso di escludere dalla competizione gli operatori via cavo, o società ad essi collegate, inclusi i consorzi.
Ciò ha portato, nell¿ottobre 2001, soltanto un contendente al beauty contest: Digitenne (un consorzio che raggruppa NOS, Nozema, Canal+, KPN, Vestra e NOB).
La differenza principale con gli altri operatori DTT in Europa è che solo in Olanda la portabilità sarà universale, e che i content provider principali sono tutti all¿interno del consorzio che gestirà l¿accesso alla rete. Sia i canali free che le Pay TV vedono la DTT come una opportunità per guadagnare peso negoziale nei confronti degli operatori via cavo. Gli operatori via cavo temono invece che il consorzio, comunque a partecipazione statale, possa entrare in concorrenza finanziato con il denaro pubblico.
Dal punto di vista tecnologico, Digitenne ha optato per un CA Mediaguard e API MediaHighway.
Secondo le stime degli operatori via cavo, il 30 per cento dei loro abbonati rischia di subire interferenze.
Non è prevista, al di fuori del disegno di un quadro favorevole alla sua introduzione, una politica che incoraggi lo switchover e il turn-off dei sistemi via cavo, né di una mirata alla riduzione delle restrizioni sul DTH.
Le trasmissioni terrestri analogiche potrebbero essere progressivamente spente, visto che meno del 5 per cento delle abitazioni ne fa uso.
Fonti
Documenti
OPTA Annual Report
http://www.opta.nl/download/annual_report_2000.pdf
Normativa
Media Act 1987
http://www.cvdm.nl/documents/mediaact.pdf
Media Decree
http://www.cvdm.nl/documents/mediadecree.pdf
Links
Canal Digitaal
Casema
Commissariaat voor de media
DGPT
http://www.minvenw.nl/dgtp/home/english.html
Digitenne (in olandese)
Nozema
OPTA
UPC
http://www.upccorp.com/corporate/default.htm