Europa
Nel mese di luglio 2002 il governo norvegese ha messo all¿asta tre licenze di tv digitale terrestre (tre multiplex per un totale di canali tra 15 e 18). Dopo circa un mese, solo una società aveva mostrato interesse: una joint venture tra l¿operatore pubblico Nrk e la tv commerciale TV2, chiamata Norges Television.
Una delle ragioni per le quali l¿asta ha riscosso così poco successo risiede nella condizione di dover coprire il 99,6 per cento del Paese, cosa che richiede forti investimenti in una zona con alte montagne, dove la popolazione è sparsa. Un altro fattore è certamente rappresentato dalla attuale fase di recessione del settore delle tlc.
L¿asta è stata preceduta dal dibattito nel Parlamento norvegese (lo Storting) del Rapporto n.46 e della Raccomandazione n.53. Lo Storting aveva altresì dato il proprio appoggio ai principi riguardanti la concessione di una licenza per lo sviluppo e la gestione di una rete di tv digitale terrestre nel proprio dibattito del Rapporto n.57 (2000-2001).
Le autorità concedenti le licenze sono il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni e il Ministero della Cultura e degli Affari religiosi. Questa doppia autorità deriva dal fatto la creazione di una rete digitale terrestre presuppone l¿allocazione di una autorizzazione per l¿uso delle frequenze come previsto dalla Sezione 5-3 dell¿Atto n.39 del 23 giugno 1995 sulle Telecomunicazioni (Telecommunications Act) e una licenza per l¿emittenza come previsto dalla Sezione 2-2 dell¿Atto n.127 del 4 dicembre 1992 sull¿emittenza (Broadcasting Act).
Le licenze hanno una durata di 12 anni.
Lo spettro
Le frequenze per l¿emittenza analogica sono coordinate dal Piano di Stoccolma del 1961. Le stesse frequenze originariamente pianificate per la tv analogica sono utilizzate per la Dtt. Il Chester Agreement del 1997 ha stabilito i criteri di prassi per la riallocazione delle frequenze dismesse in funzione dello switchover al digitale. Sulla base delle procedure adottate nel Chester Agreement, nel 1998 ha avuto luogo una ri-pianificazione delle frequenze per la Scandinavia.
Norges Television
Si tratta di un progetto, solidamente sostenuto dai due maggiori operatori televisivi nazionali – l¿emittente pubblica Nrk e quella commerciale TV2 – all¿interno del quale il Gruppo Schibsted (principale player norvegese nel settore dei media), il suo rivale danese Egmont e il Gruppo A-Pressen (gruppo media con radici nella stampa laburista norvegese), controllano ognuna un terzo.
Del progetto faceva parte anche Telenor, operatore di tlc norvegese, che ne è uscito all¿inizio di quest¿anno per contrasti sugli alti costi di copertura del Paese.
Nello scorso mese di settembre il Direttore generale di Norges Television, Tor Fuglevik, dichiarava che l¿obiettivo minimo per la sopravvivenza stessa della joint venture era di catturare il 10 per cento della popolazione norvegese. Questa affermazione trova riscontro nei dati: attualmente, tra l¿85 e il 90 per cento di tutte le abitazione norvegesi sono in grado di ricevere la tv via cavo o via satellite. Per il rimanente 10-15 per cento Norges Television avrebbe una forma di monopolio.
Politiche
I piani per la Dtt prevedono una introduzione area per area. Norges Television ha auspicato una rapida migrazione verso il digitale, così che la vecchia rete di trasmettitori analogici possa essere spenta il più presto possibile. La joint venture per la Dtt norvegese sta ora lavorando per la distribuzione dei set top box. Non si prevede la fornitura gratuita ma forti sussidi, in modo da offrire i decoder a 500 corone norvegesi (48 euro) l¿anno per un periodo di tre anni.
Nello scorso mese di aprile, l¿autorità per la concorrenza norvegese Konkurransetillsynet aveva condannato i piani per lo sviluppo della Dtt. Nel mirino dell¿authority, l¿abuso di posizione dominante da parte di Nrk e TV2, di fatto gli unici proprietari e gestori della rete di tv digitale terrestre; una situazione che taglia fuori dal business gli altri operatori. Giudizio critico anche nei confronti della proposta del Ministro per la Cultura, Valgerd Svarstad, di rilasciare la licenza solo all¿accoppiata Nrk-TV2. Cosa che, con il mancato interesse da parte di altri operatori, è poi avvenuta.
Il Ministero della Cultura aveva posticipato lo svolgimento della gara all¿inizio del 2002, a causa di un disaccordo con l¿unico consorzio sui termini della licenza. Dopo un anno di negoziazioni sulla rete Dtt e la distribuzione di sussidi per i set top box, i tre partner del consorzio ¿ Telenor, Nrk e TV2 ¿ hanno chiesto altro tempo per risolvere le divergenze.
Pomo della discordia, quella che viene definita ¿penetrazione tecnica¿, difficilmente raggiungibile in Norvegia, per via della conformazione del territorio e della distribuzione della popolazione.
A una copertura capillare (oltre il 98 per cento della popolazione) si opponeva Telenor (posseduta da Norkring), secondo la quale i costi del progetto, originariamente stimati in 4 miliardi di corone norvegesi (501 milioni di euro) dovevano essere rivisti in 6 miliardi di corone (751 milioni di euro).
Queste divergenze aprivano delle crepe nel consorzio e lasciavano anche pensare che Telenor potesse avere interesse a ritardare l¿introduzione della Dtt, vista la sua attività di operatore tv via cavo e il recente acquisto di una quota del 50 per cento di Canal Plus. Accusa che veniva decisamente respinta da Telenor.
La rete
Il piano di sviluppo della rete di tv digitale terrestre è basato su una rete MFN (Multi Frequency Network), con l¿utilizzo di reti SFN (Single Frequency Network) per alcune zone ristrette. Entrambe le reti sono basate sulla modalità 8K.
Normativa
Digital terrestrial network for television broadcasting in Norway
http://odin.dep.no/kkd/engelsk/media/043061-990009/index-dok000-b-n-a.html
Broadcaster