Europa
Fino al 2002, non esistevano ancora, in Irlanda, servizi di Internet veloce via ADSL o cable modem. Eircom, l¿operatore dominante, ha lanciato i propri servizi DSL per la clientela residenziale e affari nell¿aprile 2002. Nello stesso periodo ha annunciato investimenti per 125 milioni di euro, pianificati in 5 anni.
In una relazione del 2002, la Camera di Commercio irlandese ha pubblicato i risultati di uno studio comparato sullo ¿stato digitale¿ di salute di diverse città del mondo. Fra i criteri guida dello studio vi sono le infrastrutture, e in particolare lo stato di cablaggio dell¿area urbana; vi è l¿uso, ovvero quanto è radicata fra utenti e aziende l¿abitudine ad acquistare in Rete e il ruolo del governo, sia a livello normativo che progettuale; infine il livello di supporto alle aziende, mediante programmi di incubazione e assistenza.
L¿obiettivo del governo irlandese è trasformare Dublino in una e-City, ma i risultati dell¿analisi, auspicano gli autori, si applicheranno utilmente a molte altre aree d¿Irlanda, anche rurali. Per la costruzione dei network locali di accesso a Internet, destinati a servire ¿ circondandole ¿ le aree urbane, saranno posati 50.000 chilometri di cavi, con un investimento complessivo di 300 milioni di euro, quasi 600 miliardi di lire. A beneficiarne saranno 123 città e cittadine dell¿isola, secondo un sistema di coinvolgimento graduale. Il progetto sarà finanziato quasi interamente dallo Stato (solo il 10% sarà a carico degli enti locali). I costruttori (e i gestori) della rete infrastrutturale (provider) non avranno così bisogno di rivalersi dei costi sui gestori del servizio; ciò garantirà un accesso allargato al network, in un regime di gestione mista pubblico-privato a basso costo, sottratto al monopolio delle grandi compagnie telefoniche.
Il quadro regolamentare
Il governo irlandese ha deciso di finanziare con circa 75 milioni di euro l¿estensione di infrastrutture a banda larga su cavo alle regioni meno sviluppate del Paese. Ha inoltre firmato un contratto con l¿operatore Global Crossing per la realizzazione di un cavo sottomarino in fibra ottica per la banda larga, con l¿intenzione di rivendere l¿infrastruttura agli operatori di telecomunicazioni irlandesi.
Quasi la metà dei 45 operatori in possesso di licenza hanno richiesto al Governo di acquistare la fibra al prezzo minimo di 5 milioni di lire irlandesi. L¿infrastruttura, divenuta operativa nel luglio del 2000, con una banda di 40 Gbit/s ha aumentato la capacità di 25 volte e ha permesso la connessione con 200 città in tutto il mondo.
L¿Eire punta così a un salto di qualità: da fanalino di coda nel panorama europeo (oggi è al pari della Grecia), ad apripista in grado di competere con la vicina Svezia, Canada, Corea e persino Stati Uniti, dove ¿ anche viste le distanze ¿ si è ancora alla fase progettuale.
L¿idea che un intervento del Governo sia necessario è rafforzata da questi dati: in Irlanda oggi sono pressoché inesistenti sia la connessione Dsl che quella via cavo-modem, mentre in materia di banda larga il Paese si colloca in 27esima posizione nella classifica dei Paesi Ocse.
L¿intervento si articola in tre fasi: non solo l¿incentivo alla fibra ottica, ma anche alla banda larga via satellite e via cellulare. Il ministero dell¿Impresa pubblica vuole evitare il gap fra città e campagna, e si prefigge per il 2005 connessioni standard a 5 Mbit/s in tutte le abitazioni.
Il governo irlandese ha istituito una commissione di consulenza per la banda larga, composta da esperti di Hewlett-Packard e Microsoft, ma senza membri del mondo della telefonia.
Ha inoltre commissionato alla società di ricerca Ovum una indagine per conoscere la percezione e le necessità di collegamento dei cittadini e delle imprese irlandesi. Dalla ricerca è emerso che:
nel residenziale
il 61% di tutti gli intervistati possiede un Pc a casa e il 49% ha accesso a Internet;
il 69% di chi si collega da casa rimane online per meno di 30 minuti
il 33% afferma di non rimanere a lungo collegato perché non ne ha l¿esigenza;
il 45% degli utenti ha effettuato un acquisto via Internet da casa
l¿82% afferma che la propria connessione è affidabile o abbastanza affidabile;
nelle Pmi
l¿85% delle Pmi ha un accesso broadband;
il 60% utilizza modem dial up, mentre il 39% afferma di utilizzare connessioni Isdn;
il 63% delle Pmi non conosce il tipo di larghezza di banda utilizzato
il 60% delle Pmi afferma che la propria velocità di connessione è sufficiente, mentre il 39% che è troppo lenta;
un pacchetto broadband che costasse tra i 40 i 60 euro (al mese) potrebbe attrarre una percentuale relativamente alta di Pmi; per gli utenti residenziali il costo scende a 30-40 euro.
Al 31 marzo 2003, gli utenti ADSL sono 4.200.
Operatori
Eircom
L¿operatore irlandese ha annunciato di aver dato inizio alla realizzazione della propria rete DSL nei primi del 2001; il lancio dei servizi era previsto per il 28 settembre. A causa di difficoltà con le licenze broadcasting e i costi della rete, Eircom ha spostato la propria strategia per il DSL dai servizi video per la clientela residenziale verso la fornitura di accessi ad alta velocità per le piccole e medie imprese e altri utenti ad alto volume di traffico. Il 14 novembre 2001, Eircom doveva ulteriormente ritardare il lancio del servizio ¿i-stream DSL¿ a causa di problemi con il regolatore irlandese ODTR.
Nel febbraio 2002 il governo irlandese ha annunciato investimenti per 18 milioni di euro per le reti Internet ad alta velocità. Eircom utilizzerà anche questi fondi per costruire reti in fibra ottica e DSL.
Le strategie di Eircom vanno verso la larga banda nelle reti accesso locale, attuata attraverso una combinazione di tecnologie: fibra, radio e DSL.
Eircom è l¿operatore dominante in Irlanda. Il mercato della telefonia vocale è stato liberalizzato nel dicembre 1998. Il mercato dei servizi dati è stato aperto alla concorrenza nel luglio 1997.
Attualmente, il processo di unbundling è ancora in corso. Intorno alla metà del 2001, il regolatore ha fissato un prezzo per le linee disaggregate di 13,35 euro al mese.
Eircom ha lanciato i propri servizi DSL per la clientela residenziale e affari nell¿aprile 2002. Nello stesso periodo ha annunciato investimenti per 125 milioni di euro, pianificati in 5 anni.
L¿operatore aveva 1.714 clienti ADSL alla fine del terzo trimestre 2002. Nel gennaio 2003 ha annunciato il lancio di servizi DSL a basso costo.
Esat BT
Operatore alternativo, di proprietà di BT Ignite. Ha lanciato i servizi Dsl nel 2002 nella città di Limerick. Il 2 ottobre dello stesso anno ha esteso i servizi per i consumatori e pmi nelle città di Cork, Kerry e Galway. Entro il 2002 ha in programma di fornire servizi Adsl tramite quaranta centrali, dieci delle quali ubicate a Dublino e trenta distribuite sull¿intero territorio. Entro la fine del 2002 ha in programma di estendere il servizio alle città di Clonmel, Waterford e Dublino.
L¿avvio dei servizi è stato parzialmente finanziato dall¿Unione Europea attraverso il Dipartimento della Pubblica Impresa.
Web-Sat
Operatore satellitare, a capitale di maggioranza irlandese. Ha ssviluppato sistemi e servizi per fornire accesso bidirezionale ad alta velocità a Internet e reti private virtuali via satellite. Si tratta di una soluzione a basso costo ¿always on¿ indipendente dalle infrastrutture di rete telefonica. L a tecnologia Web Sat è fornita a Canada, Nordamerica e Australia. L¿hub/Isp situato a Dublino fornisce servizi ai clienti in Europa, Nordafrica, Russia e Medio Oriente attraverso il satellite Eutelsat W3.
Link
Dipartimento delle Comunicazioni del Governo Irlandese
Commission for Communications Regulation
Documenti
Broadband Competitiveness in Ireland– rapporto ODTR, Office of the Director of Telecommunications Regulation (5 giugno 2001)
Broadband funding for regions, comunicato stampa del Department of Public Enterprise (16 gennaio 2001)
An Action Plan,Action Plan, Implementing The Information Society in Ireland (gennaio 1999)
Progress Implementing the Information Society, Second Report of the Inter-Departmental Implementation Group (luglio 1999)
Broadband Telecommunications, rapporto Forfàs, The National Policy and Advisory Board for Enterprise, Trade, Science, Technology & Innovation (gennaio 1998)