Mondo
In Giappone la rivoluzione della banda larga è partita relativamente tardi, rispetto agli altri Paesi industrializzati, ma ha rapidamente recuperato terreno nel corso del 2001. Una delle principali ragioni del ritardo giapponese è stata la lenta liberalizzazione del mercato delle tlc, che ha consentito alla NTT (Nippon Telegraph and Telephone), l¿operatore dominante, di avere il controllo del mercato, creando condizioni sfavorevoli allo sviluppo dell¿Internet veloce.
La strategia della NTT è stata fortemente focalizzata sull¿Isdn e la posa di fibre ottiche per la rete di accesso. Due scelte che si sono rivelate insufficienti a far fronte alla crescente domanda di banda degli anni 2000. Anche perché, nel frattempo, un altro Paese asiatico, la Corea del Sud, stava prepotentemente conquistando la leadership nella larga banda.
La liberalizzazione delle tlc giapponesi ha avuto inizio nel 1999, con la scissione della NTT in due compagnie operative: NTT West e NTT East, ciascuna dedicata alla regione corrispondente del Paese, più una terza con funzioni di holding finanziaria. Nel 2000 i due operatori hanno iniziato a offrire servizi Dsl; nel marzo, su richiesta dell¿Authority, è divenuto operativo l¿unbundling del local loop. Ciononostante, alla fine del 2000 in Giappone si contavano appena 10.000 utenti Adsl.
Le due società hanno cercato di ostacolare la concorrenza sull¿unbundling elevando alte barriere all¿ingresso. Al principio, solo undici centrali sono state messe a disposizione per la co-locazione e ci sono state limitazioni sullo spazio occupato dalle apparecchiature e sul numero di linee concesse. L¿Authority (il ministero delle Poste e Telecomunicazioni) è allora intervenuta obbligando la NTT ad aprire tutte le proprie centrali per la co-locazione e a rimuovere ogni limitazione degli spazi messi a disposizione per le apparecchiature degli operatori concorrenti. La NTT è stata anche spinta dal regolatore a diminuire le tariffe per la co-locazione, ritenute troppo alte dagli operatori.
La NTT ha dovuto pagare lo scotto del proprio ritardo nell¿avvio dei servizi Adsl. L¿opera incessante del regolatore a favore della concorrenza ha reso il Giappone il Paese in cui attualmente è più esteso l¿unbundling del local loop. A settembre 2001, Yahoo Japan, eAccess e altri operatori alternativi fornivano oltre il 40% delle linee Dsl. Una così alta percentuale a favore degli operatori alternativi all¿incumbent trova paragone soltanto in Danimarca.
Attualmente, comunque, l”accesso a larga banda si sta sviluppando molto, anche oltre le previsioni. Per l¿Adsl si procede al ritmo di 300.000 nuove installazioni al mese, grazie anche a una base di utenti Isdn di 4,5 milioni che sta progressivamente migrando verso la nuova tecnologia.
Complessivamente, le connessioni con cable modem, Adsl e FTTH (cioè la fibra fino a casa del cliente, considerata una soluzione disponibile commercialmente) a fine marzo 2002 toccano i 5 milioni (di cui 1 milione di accessi in fibra destinati all¿utenza affari). Nel 2006 si prevedono circa 10 milioni di utenti broadband.
Secondo AsiaBizTech (settembre 2002), il numero di abbonati Adsl in Giappone è pressoché raddoppiato nei precedenti sei mesi. Circa il 40 per cento dei navigatori Internet sono utenti Adsl.
Al 30 marzo 2003:
Utenti Adsl: 8.257.100
Utenti cable modem: 2.224.000
Totale: 10.481.100
Penetrazione: 12,11 linee/100 abitanti
Iniziative governative
Il governo giapponese si è posto l¿obiettivo di dotare, entro il 2005, la metà di tutte le abitazioni (circa 30 milioni) di un accesso Adsl o cavo e che un sesto (10 milioni) siano raggiunte dalla fibra (Fibre-to-the-home), con i requisiti di basso costo e tariffa fissa. Il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni (MPT), ora Ministero per la Gestione Pubblica, Affari domestici, Poste e Telecomunicazioni (MPHPT), ha presentato un piano per la regolazione del settore, fissando una tariffa per l¿affitto dell¿ultimo miglio della NTT da parte dei nuovi entranti. Per incoraggiare la competizione il governo ha inoltre intenzione di fornire sussidi allo sviluppo dell¿Adsl.
In Giappone, inoltre, la posa della fibra ottica è agevolata dal fatto che i cavi possono viaggiare anche all¿aperto, in vista, sostenuti dai pali che già esistono. La NTT, tuttavia, fa viaggiare i suoi cavi ottici per il maggior tragitto sottoterra, limitandosi ad uscire all¿aperto solo per gli ultimi tratti fino all¿edificio da collegare. La possibilità di stendere cavi aerei, comunque, negata in Europa per evidenti motivi di turbativa dell¿estetica delle città, rende più facile realizzare in Giappone una capillare rete a banda larga di tipo FTTH.
Sebbene la tv via cavo sia largamente diffusa in Giappone, solo di recente gli operatori di Catv (Community Access Television) sono passati a offrire servizi di connessione veloce a Internet, utilizzando reti locali amministrate da enti locali e aziende private. Questo significa che la Catv è stata finanziata sovente dal governo, in alcuni casi fino alla metà dei costi.
Gli operatori di tv cavo, come Jupiter Communications, si trovano perciò in diretta concorrenza con gli fornitori di accessi Adsl. La sfida si gioca allora sui contenuti.
Il caso i-mode
Un grandissimo successo ha riscosso in Giappone il servizio i-Mode della divisione mobile di NTT DoCoMo. Consente di fruire di contenuti multimediali dal telefonino, attraverso centinaia di siti Web appositamente predisposti. La chiave del successo di questo servizio sta nell¿essere un ponte diretto, dal produttore al consumatore si potrebbe dire. Il gestore mette a disposizione l¿infrastruttura di rete mobile, gestisce i micropagamenti per i servizi, riscuote e gira la percentuale al fornitore di contenuti. Il concetto di pay for content si è rivelato assolutamente vincente con l¿i-Mode. DoCoMo ha ottenuto anche la licenza Umts (giugno 2000), insieme a Japan Telecom e KDDI.
Operatori
NTT East
Avvia i servizi Dsl il 24 dicembre 1999, contemporaneamente al gemello NTT West. Il periodo di sperimentazione dura un anno, fino al 26 dicembre 2000. L¿offerta è rivolta sia all¿utenza finale, sia al mercato wholesale. Nel settembre 2001, anche in risposta alla forte concorrenza degli operatori alternativi, viene ridotto il canone mensile. A dicembre 2001 viene introdotto un servizio a 8 Mbit/s. Al 31 marzo 2002 NTT East aveva 513.000 utenti.
NTT West
Dopo la sperimentazione del servizio Adsl, durata per tutto il 2000, NTT West ha iniziato a offrire i servizi all¿utenza finale tramite la propria rete di Internet provider regionali. L¿accoglienza all¿inizio è stata tiepida: al 31 ottobre 2000 gli utenti erano 2.956, in rapida ascesa poi nel corso del 2001, fino a raggiungere quota 454.000 al 31 marzo 2002.
Japan Telecom
Terzo operatore giapponese, fornisce servizi Adsl dal febbraio 2001 tramite l¿Isp Open Data Network. Già nel luglio aveva 17.000 clienti, che sono arrivati a quota 180.000 ad aprile 2002. Dal 2001 offre servizi di tipo Ethernet e ha in programma il lancio di servizi Sdsl e Vdsl.
Alla fine del I trimestre 2003 aveva 352.000 clienti Dsl.
Tokyo Metallic
Può essere considerata un pioniere dell¿Adsl in Giappone. La prima dimostrazione di servizi Adsl risale al dicembre 1999. Nell¿aprile 2000 disponeva di un capitale pari a 5 miliardi di yen da investire nella realizzazione della rete. Ma nel giugno 2001, danneggiata dal comportamento anticoncorrenziale della NTT, che ne ritardava l¿avvio dei servizi, risultava indebitata di 4 miliardi di yen. Veniva quindi ceduta per due terzi alla Softbank, che saliva poi al 95% nel mese di settembre. Attualmente la rete di Tokyo Metallic viene utilizzata da Softbank per fornire il servizio Yahoo Broadband Adsl.
KDDI
Anche la Kddi, come Tokyo Metallic, è stata ostacolata nel lancio di servizi Adsl dal comportamento dell¿incumbent. L¿avvio, previsto per gennaio 2001, slittava infatti ad aprile, con una partenza limitata ad alcune zone di Tokyo e, successivamente, di Osaka, seguite da altre città nel corso del 2001. Ciononostante, la compagnia non è stata in grado di attrarre un numero opportuno di clienti e in questa prima metà del 2002 è in una situazione di grave indebitamento.
Usen Broadband Networks
Dispone di una propria rete in fibra ottica ancora in evoluzione. Attualmente fornisce servizi FTTH in tre dei ventitré distretti di Tokyo ed è in rapida espansione. Offre servizi a 10 e 100 Mbit/s a tariffe di circa 55 Euro al mese.
Sony
Ha lanciato il proprio servizio Adsl per le aziende nel luglio 2001, focalizzandosi inizialmente sulle attività imprenditoriali di Tokyo, per cambiare rapidamente strategia e indirizzarsi ai consumatori finali, tramite il proprio Isp So-net, rivendendo i servizi flat rate a 1,5 e 8 Mbit/s di NTT.
La divisione elettronica di consumo di Sony si interessa alla larga banda non soltanto con So-net. L¿obiettivo è il collegamento in rete del proprio prodotto PlayStation2, per il gaming online tramite linee a banda larga.
Yahoo Japan
Sotto questa denominazione la BB Technologies Corporation (BBTC) commercializza il maggiore portale Internet del Giappone. Lanciati nel settembre 2001, i servizi Adsl di Yahoo hanno incontrato da subito il favore dei consumatori, grazie alle basse tariffe praticate (circa 18 dollari al mese).
In pochi mesi gli utenti sono arrivati a 455.000 (dato febbraio 2002). Ciononostante, per pareggiare i conti con gli alti investimenti sostenuti nel 2001 (90 miliardi di yen), la compagnia ha la necessità di raggiungere il target di 2 milioni di utenti. Il presidente della società, Masayoshi Son, ha dichiarato di attendersi 20 milioni di clienti per la metà del 2004.
eAccess
Uno degli operatori più dinamici e competitivi entrati recentemente sul mercato Dsl giapponese grazie all¿unbundling. Si stima che abbia conquistato circa il 12% del mercato, piazzandosi come quinta compagnia Dsl del Giappone, nonostante operi esclusivamente come service provider wholesale. È in programma comunque lo sviluppo dell¿offerta all¿utenza finale. Attualmente, i servizi Adsl sono commercializzati tramite trenta Isp partner, nei negozi di elettronica e attraverso l¿offerta preconfezionata nei Pc.
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