Mondo
Non esiste una definizione universale per il termine ¿larga banda¿. I vari organismi mondiali che se ne occupano sembrano adottare criteri differenti (velocità di trasmissione, grado di interattività, tecnologia utilizzata, tipologia dei servizi, ecc.) per classificare con questo attributo un collegamento per la trasmissione dati.
Partendo dall¿Italia, la definizione ufficiale adottata dalla task force interministeriale creata dalle Comunicazioni e l¿Innovazione Tecnologica recita: ¿Per larga banda si intende l¿ambiente tecnologico che consente l¿utilizzo delle tecnologie digitali ai massimi livelli di interattività¿. Dove per interattività si vuole indicare la bidirezionalità effettiva e la possibilità, anche per l¿utente finale, di creare e pubblicare servizi e applicazioni. L¿ambiente tecnologico è costituito invece da applicazioni, contenuti, servizi e infrastrutture.
Il gruppo di lavoro voluto dal governo italiano per favorire lo sviluppo della larga banda ritiene quindi che non si possa ancorare questo concetto a una determinata velocità di trasferimento dei dati, poiché quest¿ultima può avere un valore diverso a seconda dell¿impiego (residenziale o affari) e del grado di evoluzione della tecnologia. Può, cioè, variare in tempi anche relativamente brevi.
Al momento in cui la task force ha redatto il suo rapporto completo(novembre 2001), una velocità dell¿ordine di centinaia di kbit/s poteva essere considerata sufficiente per l¿utenza residenziale, mentre già nel breve-medio periodo si può pensare a una disponibilità di banda di alcuni Mbit/s.
Disponibilità che è già attuale per le imprese e la pubblica amministrazione, per le quali il prossimo futuro richiederà capacità di banda di ordine di grandezza superiore.
La definizione data dalla task force italiana sposa quella dell¿ Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Sebbene l¿Organizzazione preferisca, nei propri rapporti, identificare per semplicità il termine larga banda con il concetto di accesso a Internet ad alta velocità, viene riconosciuto il valore minimo di 256 kbit/s poiché rappresenta quello offerto, nella pratica, dalla maggioranza degli operatori europei per i servizi DSL.
L¿ITU (International Telecommunications Union), nella Raccomandazione I.113 chiarisce che per larga banda si intende la capacità di trasmissione superiore a un accesso primarioISDN, ovvero 1,5 o 2 Mbit/s.
Per quel che riguarda l¿uso corrente, gli operatori di tlc sono quasi tutti d¿accordo nel definire “a larga banda” i propri serviziDSL ecable modem quando questi superino i 256 kbit/s.
Oltreoceano, l¿autorità di regolazione americana FCC (Federal Communications Commission) definisce la larga banda come la capacità di supportare, in entrambe le direzioni (dal provider all¿utente ¿ downstream ¿ e dall¿utente al provider ¿ upstream) una velocità (o larghezza di banda) superiore a 200 kbit/s sull¿ultimo miglio. Si tratta di un bit rate circa quattro volte più veloce di un accesso a Internet effettuato attraverso la normale linea telefonica a 56 o 64 kbit/s. La FCC ha scelto il valore di 200 kbit al secondo perché, nella propria visione, ritiene che sia sufficiente per erogare le più diffuse forme di servizi a larga banda.
Le tecnologie
L¿infrastruttura di accesso a Internet, quella che collega il POP (Point of Presence), altrimenti detto ¿nodo di rete¿, all¿utente, varia a seconda che si consideri la rete fissa o mobile.
Per la rete fissa, negli anni scorsi hanno prevalso ¿ e prevalgono tuttora ¿ le tecnologie a banda stretta (narrow band):PSTN (rete analogica, velocità massima 56 kbit/s) eISDN (rete digitale, velocità massima 64 kbit/s su due canali, ovvero 128 kbit/s).
Le tecnologie a banda larga per la rete fissa sono lafibra ottica e quelle relative alla famigliax-DSL (su doppino in rame).
Le tecnologiewireless per il collegamento a larga banda all¿infrastruttura di rete Internet sono costituite dai satelliti geostazionari e dalle soluzioni di Wireless Local Loop (WLL) e Fixed Wireless Access (FWA), che sfruttano le radiocomunicazioni ad altissima frequenza (nell¿ordine dei Gigahertz) per connettere l¿utente ai nodi di rete terrestri.
Per le connessioni tramite terminali mobili si può parlare di larga banda con gli standardGPRS (General Packet Radio Service) eUMTS (Universal Mobile Telecommunications Service).
Il GPRS, definito anche sistema di ¿generazione 2,5¿, è stato sviluppato sullo standard GSM, estendendone le limitate capacità di banda (9,6 kbit/s) con il ricorso alla tecnica della commutazione di pacchetto e raggiungendo la velocità teorica di 170 kbit/s. L¿UMTS è lo standard mobile di terza generazione, il cui obiettivo minimo è quello di fornire servizi con velocità di 2 Mbit/s ai terminali che si spostano lentamente e fino a 144 kbit/s verso quelli che si muovono ad alta velocità (è prevista l¿operatività fino a velocità del terminale mobile pari a 500 km/h).