Instant Meeting. Garantire i necessari interventi regolatori e assicurare la predictability negli investimenti per le NGN. L’intervento di P. Dal Pino (Wind)

di di Paolo Dal Pino (Amministratore Delegato – Wind) |

L’intervento di Paolo Dal Pino, Amministratore Delegato di Wind, all’Instant Meeting organizzato dall’Isimm e Key4biz a Roma il 4 luglio 2006

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Paolo Dal Pino


Il gruppo Wind Infostrada è stato fondato nel 1997 come joint venture tra France Télécom, Deutsche Telekom ed Enel e, nel 2005, viene acquisito nella sua quota di maggioranza dal fondo Weather Investments, con azionista di riferimento il gruppo dell’imprenditore egiziano Naguib Sawiris.

La società ha fatturato quest’anno circa 5 mld di euro, impiega oltre 8.000 persone e investe circa 800-850 mln di euro l’anno. Opera nel mercato della telefonia fissa, mobile e di Internet con marchi come Wind, Infostrada e Libero, il primo portale italiano. Siamo quindi, oltre a Telecom Italia, l’unico gruppo che possiede il braccio mobile e il braccio fisso, operativo sul comparto consumer e business.

Nel nostro intervento ci concentreremo sul comparto del fisso, in quanto sul fronte del mobile la concorrenza ha dato vita ad un mercato estremamente competitivo, con indici di utenza, da parte degli Italiani, superiori quasi ad ogni altro Paese.

In relazione al mercato del fisso, invece, è necessario analizzare quattro principali tematiche: la concorrenza, il quadro regolamentare europeo (che incide fortemente sullo sviluppo dei nostri beni e sui nostri investimenti), la banda larga e le Next Generation Networks.

In materia di concorrenza, l’Unione Europea in una recente Comunicazione ha sostenuto che i player nuovi entranti sono quelli che, in percentuale sul fatturato, hanno investito e investono di più. Stesse considerazioni da parte dell’OCSE, secondo cui l’apertura alla concorrenza è stata il fattore determinante nel significativo sviluppo del settore delle telecomunicazioni nei vari Paesi.
Questo significa una cosa: la regolamentazione ex ante ha funzionato e siamo favorevoli affinché ciò continui. A nostro avviso, infatti, non vale il paradigma “meno regole uguale più investimenti”, anzi: noi riteniamo che la regolamentazione abbia un ruolo fondamentale nell’accompagnare lo sviluppo del settore delle Telecomunicazioni e delle relative infrastrutture nel Paese.

Alla luce di tali considerazioni, è inevitabile che la revisione dell’esistente quadro regolamentare europeo per le comunicazioni elettroniche risulti un’occasione importante. Ed è anche chiaro che la nostra posizione ‘contraria’  non significa certo essere contrari alla liberalizzazione del mercato. Piuttosto potrebbe tradursi con l’affermazione: “Accompagniamo pure lo sviluppo di un mercato che lentamente possa raggiungere degli equilibri diversi, ma facciamolo gradualmente. E solo se, soprattutto nel fisso, funziona il mercato wholesale”.

Ciò si lega, in un certo qual modo, anche al tema della banda larga, intorno al quale è da segnalare da parte di tutti gli operatori un grande impegno a favore di una sua più ampia diffusione. Ecco perché è importante che ci sia l’effettiva parità di accesso alle risorse da parte di tutti gli operatori, come elemento di garanzia volto ad evitare l’ampliamento di posizioni dominanti preesistenti.

Nello scenario attuale, a nostro avviso la vera convergenza si sta realizzando non tanto sul fronte dell’utenza finale quanto su quello delle reti. E questo ci porta inevitabilmente all’ultimo tema oggetto d’analisi: le Next Generation Networks. In merito all’introduzione delle NGN, in particolare, noi riteniamo che sia fondamentale pensare e definire delle policies in un’ottica di sistema: ciò significa costruire un confronto strutturato tra l’incumbent Telecom Italia e tutti i nuovi entranti, al fine di garantire la predictability di una situazione in cui è necessario una programmazione comune da parte di tutti gli operatori, per non trovarsi poi di fronte a sorprese.

Il nostro messaggio, in ultima analisi, è di definire a livello di Governo delle policies che possano garantire sostenibilità e fattibilità degli interventi normativi o regolamentari da parte dell’Agcom, assicurare la predictability – fondamentale per chi si espone con investimenti importanti nelle infrastrutture – e garantire una consultazione e interazione continua tra gli attori.

(Testo ricavato da trascrizione audio)  

     

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Instant Meeting – Roma, 4 Luglio 2006

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