CANALE PODCAST
Abbiamo intervistato il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca in occasione della presentazione, presso Assolombarda, dei due nuovi bandi congiunti MAP-DIT (vedi articolo) del valore complessivo di 630 mln di euro tra credito agevolato allo 0,5% erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti (80%), fondo perduto (10%) e tasso ordinario bancario (10%).
Insieme a Pasquale Pistorio, Vicepresidente Confindustria per l’Innovazione e la Ricerca e a Giuseppe Galati, Sottosegretario al Ministero delle Attività Produttive, l’appuntamento in Assolombarda è stato anche occasione di dibattito sul Piano di Innovazione Digitale 2005 di Confindustria e per annunciare che la strategia italiana per l’attuazione del Piano di Lisbona sarà presentata dal Ministro Stanca il 15 ottobre.
Al centro dei messaggi lanciati durante l’intervista rilasciata al Canale PodCast, il perché l’innovazione tecnologica non è stato uno dei settori coinvolti nei tagli della Finanziaria e quanto la comunicazione delle tantissime iniziative che il Ministero ha realizzato in questi anni, per l’ammodernamento digitale del Paese, possa essere meglio gestita in futuro anche verso gli osservatori internazionali.
Va ricordato, infatti, che numerosi sono stati i decreti e le iniziative proposte a sostegno dell’innovazione tecnologica. Tra quelli più noti il ‘Fondo di Garanzia a sostegno dell’Innovazione Digitale nelle PMI’, il Fondo per i 13 ‘distretti digitali’ d’eccellenza nel Mezzogiorno, il contributo per l’acquisto del PC per i giovani di ’16 anni’, il contributo per l’accesso a Internet a ‘banda larga’ e quello per la diffusione del ‘digitale terrestre’, il ‘Portale Nazionale del Turismo’ previsto per fine anno, Il ‘Progetto CIPE’, il sostegno al ‘Venture Capital’, etc. Inoltre è in fase di firma finale un nuovo ‘Fondo high-tech’ per il rilascio di ulteriori 100mln per l’innovazione tecnologica.
È anche grazie a tutte queste iniziative che ‘oggi per creare un‘impresa bastano solo 6 settimane contro le 22 del passato‘ e questa la migliore dimostrazione, secondo il Ministro Stanca, di come l’innovazione possa concretamente impattare i rapporti anche tra imprese e P.A.
Potete ascoltare l’intervista completa scaricando il relativo Mp3, realizzato appositamente per il Canale PodCast di Key4Biz. Ve ne anticipiamo qui alcuni passaggi salienti.
Tra le domande rivolte al Ministro Stanca:
Gli imprenditori hanno più volte riconosciuto il fatto che durante il suo mandato il livello di attenzione, la sensibilizzazione e le informazioni sulla società dell’informazione hanno avuto una grande diffusione. Con il Codice dell’Amministrazione Digitale si è come creata una vera e propria rottura rispetto al passato con una nuova ‘Costituzione della Società dell’Informazione’. Come sta realmente cambiando il rapporto con il cittadino?
Quali sono i punti più importanti di questa finanziaria in tema di innovazione tecnologica e cosa sta accadendo sul versante del Piano di attuazione di Lisbona per quanto riguarda il nostro Paese?
VoIP, WiFi, WiMax, IP-TV, DVB-H, Digitale Terrestre, quale di queste tecnologie rappresenterà una piattaforma ideale nei prossimi cinque anni nel rapporto ‘digitale’ tra cittadino e Pubblica Amministrazione?
Alcuni degli spunti emersi durante l’intervista:
[…] Il processo di alfabetizzazione informatica ha conseguito importanti risultati in questi anni. Oggi abbiamo almeno il 60% delle famiglie italiane che hanno un personal computer in casa, mentre solo 4 anni fa eravamo sotto la media europea. La lotta ai ‘divari digitali’ nel nostro paese, è stata attuata, ad esempio, attraverso interventi come quello sulla disabilità o come è accaduto con l’operazione dei bonus per le famiglie meno abbienti (con un contributo di 200 per redditi sotto i 15.000). Per quanto riguarda, invece, il rapporto digitale dei cittadini con la P.A., il riscontro che abbiamo, dalle ricerche che realizziamo periodicamente è positivo. Il 62% degli intervistati è soddisfatto o estremamente soddisfatto delle esperienze di eGovernment, contro solo il 10% di insoddisfatti. Quello che dobbiamo continuare a fare è rendere molto più diffuso il rapporto digitale con la P.A. favorendo relazioni più agili, veloci e via via sempre più semplici […];
[…] Il grosso della manovra Finanziaria è stato destinato all’aggiustamento dei conti e l’innovazione tecnologica di fatto non è stata toccata. Nell’ambito di risorse economiche e finanziarie limitate, come quelle che ci caratterizzano, questo dimostra l’importanza del tema nel nostro Paese. I punti più importanti della Finanziaria che riguardano l’innovazione tecnologica sono:
– l’eliminazione della tassa sui brevetti,
– il fondo di 3mld di euro per l’attuazione del piano di Lisbona da parte dell’Italia,
– l’introduzione dell’importanza dei distretti tecnologici riconosciuti come soggetto giuridico. La definizione di distretto potrebbe evolvere quindi da un concetto di stretta continuità territoriale a quello più flessibile di ‘specializzazione di competenze’. Ciò porterà ad aggregare anche centri di ricerca e imprese non fisicamente contigui sullo stesso territorio, anche se la nuova definizione di distretto è in via di attuazione e per questo l’aiuto degli imprenditori sarà molto importante […];
[…] Delle molte iniziative lanciate dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica, sarebbe molto bello poter comunicare anche all’estero i risultati conseguiti e i piani di innovazione che ci siamo posti per il futuro. Purtroppo in Italia c’è un tale rumore di fondo di ‘bassa politica’ e litigate che assorda gli italiani (e non solo loro), non permettendo di fatto di capire tutto quello che questo Paese fa, produce e sviluppa di eccellente e innovativo anche rispetto a mercati esteri. Ancor peggio, molto spesso i giornalisti stranieri confessano di leggere i giornali italiani per sapere cosa succede in Italia. Noi italiani dovremmo essere tutti più sensibili alla percezione dell’Italia all’estero e invece continuiamo troppo spesso a scrivere e parlare male del nostro Paese, con delle ripercussioni evidenti che sminuiscono anche quello che di eccellente riusciamo a fare[‘];
[…] Nello scommettere su una delle tecnologie nascenti si sbaglia sempre. Bisogna avere la capacità imprenditoriale e istituzionale di apprezzare tutte le tecnologie e non puntare tutto su una sola, studiando invece e sfruttando l’intera gamma di opportunità nascenti. La tecnologia è un ‘target mobile’ e quindi dobbiamo essere pronti a sfruttarne tutti i cambiamenti […].
Ascolta il podcast: