Cina
Circa la metà dei tablet venduti in tutti il mondo è prodotta in Cina. Secondo gli analisti, il 45% dei tablet commercializzati a livello globale è fabbricato nella regione industriale di Shenzen, ma non arriva sui mercati maturi perché è riservata per lo più al mercato interno e ad altri mercati emergenti.
Lo scrive il Wall Street Journal, aggiungendo che questo fiume di tablet, che girano tutti su Android e sono quasi identici fra loro, riempie gli scaffali delle grandi città asiatiche. I brand – Ramos, Teclast, Ployer, Colortab e Iaiwai – non sono conosciuti al grande pubblico, ma il prezzo medio è a dir poco vantaggioso, intorno ai 299 yuan (48 dollari) e mette sotto pressione i grandi marchi come Samsung e Apple.
Molti fra i produttori asiatici low-cost sono arrivati alla produzione di tablet dal settore dell’elettronica di consumo, a partire ad esempio da semplici lettore Mp3.
L’evoluzione verso i tablet è resa possibile dalla collaborazione con produttori di chip asiatici, come ad esempio la taiwanese Mediatek e la cinese Rockchip, che secondo gli analisti sbrigano gran parte del lavoro tecnologico alla base dei nuovi tablet. Secondo gli analisti di IDC, è grazie ai produttori di chip che Shenzen è diventata la culla dei tablet low-cost. C’è da dire che il design delle tavolette cinesi è molto simile a quello dell’iPad.