Italia
Per lo sviluppo della banda larga in Italia e il raggiungimento degli obiettivi di copertura di 30 Mbps per il 100% dei cittadini europei fissati dall’Ue (Agenda Digitale 2020) “servono 5 miliardi di euro, da prevedere nel fondo ‘Sviluppo e coesione’ nei prossimi anni. Del resto il presidente del Consiglio ha preso l’impegno di portare l’Italia tra le locomotive d’Europa, rispetto alla rivoluzione digitale, e penso che gli atti di programmazione debbano essere conseguenti”. Lo ha detto oggi il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli a margine di un incontro a Firenze nella sede della Regione Toscana sul tema della ‘Banda larga e ultralarga’.
Secondo Giacomelli, le risorse permetteranno interventi rivolti a portare la banda larga nelle zone più periferiche, le cosiddette “aree a fallimento di mercato” dove gli operatori non hanno interesse a investire. L’altro obiettivo fissato dalla Ue entro il 2020 è la copertura del 50% della popolazione a 100 mbps, una performance che presumibilmente si potrà raggiungere nelle grandi città.
“Servirà – ha aggiunto Giacomelli – un intervento diretto dello Stato per arrivare entro il 2020 all’obiettivo europeo di avere linee di almeno 30 megabit” al secondo. Il sottosegretario ha poi annunciato che su questo fronte ci saranno ulteriori interventi.
Il sottosegretario ha inoltre detto che serve un piano nazionale per la banda ultra larga, perché le regioni del Sud – Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Sicilia – hanno ottenuto all’epoca del Governo Monti fondi del Mise per diverse centinaia di milioni di euro e per questo al momento sono avvantaggiate rispetto a quelle del Nord.
Intanto, il sottosegretario ha ribadito che “Nello Sblocca Italia – ha spiegato – ci sarà un pacchetto di norme che aiuti la posa della fibra, superando le lentezze burocratiche, le frammentazioni e che preveda anche la predisposizione dei nuovi edifici alla connettività (per renderli broadband ready ndr). Servirà anche un ‘catasto del sottosuolo’ per mettere a disposizione di tutti tutte le informazioni”.
Altro aspetto “è la creazione di uno sportello unico a cui gli operatori possano rivolgersi per la posa della fibra”. Giacomelli ha infine osservato che “ci sono tanti piani regionali ma serve un piano nazionale per la banda larga in Italia, per rendere omogeneo lo sviluppo”.