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La riforma del servizio pubblico radiotelevisivo è stato l’argomento centrale dell’incontro di oggi a Londra, all’Old Broadcasting House, tra il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, e i vertici della BBC.
Presenti David Jordan e Daniel Wilson rispettivamente direttori della politica editoriale nazionale e internazionale della Tv pubblica britannica, e il responsabile dell’applicazione del Royal Charter James Heath. Ieri Giacomelli ha invece incontrato il Ministro della Cultura e delle Comunicazioni del governo britannico, Ed Vaizey, per parlare di Mercato Unico Digitale.
A margine dell’appuntamento di oggi il Sottosegretario ha commentato: “Abbiamo parlato di governance, in particolare del rapporto tra controllo e gestione operativa, ma anche di evoluzione del servizio pubblico radiotv sulle nuove piattaforme. Un incontro positivo che proseguirà”.
Rai e BBC si apprestano a rinnovare le loro convenzioni con lo Stato per la concessione del servizio pubblico radiotv che scadono entrambe nel 2016. Oltremanica si preannuncia una riforma senza precedenti e molto radicale, ma è difficile che si tocchino i suoi capisaldi: la BBC fu fondata da John Reith nel 1922 e i suoi tre comandamenti ‘to educate, to inform and to entertain’ (Istruire, Informare e Divertire) sono ancora il suo punto di riferimento.
Il governo italiano ha già annunciato l’intenzione di anticipare il rinnovo al 2015 e di aprire una grande consultazione pubblica sulla Rai del futuro, ispirandosi al modello britannico. In autunno, come ha annunciato Giacomelli in Vigilanza nell’audizione del 3 luglio, partiranno i lavori per una profonda riforma della Tv pubblica.
Il servizio pubblico televisivo britannico, ha osservato il Sottosegretario dopo la visita alla BBC, è “un modello per le televisioni pubbliche europee, che fa tuttavia i conti con le stesse questioni che si devono affrontare nel resto del continente”. Una visita quella alla BBC che è stata soprattutto un modo “per capire il rapporto fra risorse disponibili e obiettivi, fra il momento di controllo con i trust e la gestione e per comprendere le nuove sfide tecnologiche”.
Nell’incontro si è parlato anche dell’evasione del canone. “Per noi – ha precisato Giacomelli – l’evasione del canone non potrà diventare un illecito penale, però con la riforma radicale del sistema che presenteremo in autunno, cercheremo un modo per recuperare queste risorse”.
“Qui nel Regno Unito – ha ricordato il Sottosegretario – l’evasione è al 5%, mentre in Italia si supera il 30%, evidentemente il fatto che sia un illecito penale qui è una forza di persuasione”.
Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, Giacomelli ha osservato che “La BBC sta sperimentando con soddisfazione nuovi servizi per gli utenti come iPlayer e YouView, anche se l’obbligatorio parere della fondazione (Trust) per il lancio di ogni nuovo servizio provoca qualche problema“.
“Ci siamo dati appuntamento – ha concluso il Sottosegretario – a un prossimo incontro perché la riflessione sul servizio pubblico in una fase di rapida evoluzione tecnologica deve allargarsi e proseguire”.
Per ulteriori approfondimenti:
Sul confronto tra Rai e BBC Key4biz ha intervistato William Ward, corrispondente londinese del Il Foglio e di Panorama e collaboratore fisso di Radio Tre Mondo che lavora per la Rai da più di trenta anni, che ha messo in luce le fondamentali differenze tra le due emittenti pubbliche (Vai all’intervista).