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Musica in streaming, Google compra Songza e sfida Apple

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Google continua a puntare sullo streaming e questa volta porta a casa il servizio musicale Songza, non attivo in Europa, ma l’operazione va ben oltre la musica per puntare a offerte sempre più personalizzate per gli utenti.

La web company, che possiede già il popolare YouTube, non ha reso noti i dettagli finanziari dell’operazione, ma secondo il New York Post, che per primo aveva riportato indiscrezioni sulla trattativa, l’offerta iniziale sarebbe stata di 15 milioni di dollari. I 40 dipendenti della società saranno accorpati nell’organico di Google.

 

Una somma non eccessiva, la stima era addirittura di 7 milioni, per un accordo che conferma la strategia delle multinazionali di internet pronti a investire nelle realtà più innovative in uno dei settori a maggior crescita, quale appunto lo streaming.

Ma il deal va ben al di là dei contenuti musicali. Songza è un’applicazione che offre un servizio di musica tagliato su misura dei gusti degli utenti. Ha circa 5,5 milioni di utenti, un po’ pochi se consideriamo che la web radio Pandora ne ha 70 milioni, Spotify 40 milioni e sempre 40 milioni iTunes Radio di Apple.

 

Secondo gli analisti, però, a far gola a Google non sono né gli utenti né il catalogo di Songza, quanto invece il servizio di ‘trattamento’ dei contenuti.

Songza è, infatti, nota per la sua tecnologia che sfrutta variabili quali il tempo, l’umore, i giorni della settimana e la localizzazione dell’ascoltare per offrire playlists personalizzate.

Google ha fatto sapere che intende integrare questa tecnologia alle sue app musicali Google Play Music All Access e YouTube.

Il CEO di Songza, Elias Roman, ritiene che la tecnologia potrebbe essere usata anche per pubblicità mirate e consigli su film e libri.

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