Key4biz

Rai, monta la polemica sul canone speciale

Italia


Il pasticcio riguardante il canone speciale ha evidenziato una volta di più l’esigenza di una grande riforma radicale in seno alla Rai. A sottolinearlo è stato oggi il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, facendo riferimento alla polemica sollevata in questi giorni per l’invio da parte della Rai di decine di migliaia di lettere a imprese e partite Iva per la riscossione del canone speciale di 407,35 euro.

Sull’argomento è intervenuto oggi anche il Sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, ospite di 24 Mattino su Radio 24, che ha spiegato: “La comunicazione arrivata a milioni di partite Iva si poteva fare meglio. Si poteva essere più chiari e precisi, individuando meglio i destinatari”.

 

Il provvedimento, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe riguardare principalmente tutte quelle attività che della tv fanno un uso lavorativo, si pensi, ad esempio a hotel e ristoranti.

“Questa cosa va corretta – ha ammesso Legnini – non è esemplare la chiarezza ma nella comunicazione c`è indicato che chi non è tenuto a pagare, perché non dispone di apparecchi di quel tipo, può compilare il modulo e dichiarare che non è tenuto a farlo”.

Se uno per esempio ha un telefonino adibito alla ricezione radio?

“Non è tenuto a pagare, assolutamente no – ha chiarito Legnini – altrimenti sarebbero tutti tenuti a pagare. Credo che questo pasticcio, più comunicativo che non impositivo, non si doveva determinare ma non è un`estorsione, non sorpassiamo certi limiti. Capisco la rabbia degli imprenditori, sono persone che lavorano e alle quali non dobbiamo far perdere tempo, ma se il soggetto non ha uno di questi apparecchi non paga. Punto”.

 

Giacomelli è tornato a parlare dell’esigenza della riforma. “Dopo quello che è successo sono ancora più convinto che occorra una riforma radicale del canone“, ha indicato il Sottosegretario alle Comunicazioni, aggiungendo: “Abbiamo ereditato un sistema che fa oscillare continuamente la percezione di ogni iniziativa dal vessatorio verso i cittadini al tollerante nei confronti degli evasori. Non intendiamo lasciare così le cose a chi verrà dopo: la riforma cui stiamo lavorando vuole introdurre una modalità del tutto nuova che, sfuggendo a vessazione e impotenza, introduca equità, certezza di risorse e superamento dell’evasione”. 

 

Per Legnini, il canone Rai è un’imposta che “nel tempo è stata ritenuta sempre più odiosa, anche a fronte dell’evoluzione del mercato televisivo, dall’altro lato però c’è una grande evasione da combattere. Io credo si debbano valutare misure che possono aiutare a superare il canone, non è una cosa semplice visto che il gettito stimato è di 1,7 miliardi l’anno”.

 

“Se si arrivasse all’abolizione totale e se vogliamo continuare a mantenere il servizio pubblico in Rai, dobbiamo trovare quei soldi”, ha ribadito il Sottosegretario all’Economia. Legnini poi si è detto scettico nel legare il canone alla bolletta: “Sono perplesso. La bolletta potrebbe essere uno strumento più efficace come riscossione, però noi dobbiamo ridurre gli importi delle bollette elettriche. Se carichiamo lì il canone, la percezione è che il totale della bolletta aumenta. E non è solo un fatto di sensazione. Per cui io sono molto perplesso”.

Exit mobile version