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La decisione della Lega Calcio sui diritti di Serie A 2015-2018 non sarà facile. Grande attesa quindi per la riunione di domani dove si ufficializzeranno i vincitori dell’asta.
Sky Italia ha deciso di scendere in campo per chiedere il rispetto delle regole del bando e della legge. L’azienda televisiva, che fa capo alla 21st Century Fox di Rupert Murdoch, ieri ha inviato una lettera di diffida al presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, e del suo direttore generale, Marco Brunelli.
“E’ un passo a cui siamo stati costretti – spiega Sky – perché crediamo che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale e, proprio nel pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte”.
Si tratta di un invito alla Lega ad agire nel rispetto delle regole del bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dall’Antitrust e dall’Agcom, perché le decisioni che prenderà, indica Sky, “avranno un impatto significativo per il sistema calcio nel triennio 2015-2018″.
La pay tv di Murdoch ricorda alla Lega che è “da più di 10 anni il partner principale della Serie A” e che in questi anni sono stati investiti “oltre 5 miliardi di euro costruendo un prodotto televisivo amato e seguito da milioni di persone, portando a un forte incremento dell’occupazione e facendo fare un grande salto di qualità al racconto del calcio in tv, grazie alle tante innovazioni introdotte”.
“Allo stesso tempo – ribadisce Sky – siamo stati al vostro fianco assicurandovi risorse economiche per pianificare e gestire la vostra squadra“.
L’azienda rilancia: “Vogliamo continuare a investire nel Paese e nel calcio contribuendo a far crescere lo sport più amato dagli italiani. Ma anche noi dobbiamo salvaguardare gli investimenti del nostro azionista e non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle Autorità indipendenti”.
La validazione da parte delle Autorità garanti non giustifica in effetti interpretazioni successive, né permette di evocare un presunto “spirito” del bando. Sui punti che vengono messi in dubbio da alcuni, il bando presenta regole non equivocabili.
Giovedì 5 giugno sono state aperte le buste: sono 13 le offerte presentate rispettivamente da Mediaset per i Pacchetti A, B e D, Sky e Fox, per i Pacchetti A, B, C e D e a Eurosport (Discovery Communications) solo per lo slot D.
Più precisamente, qualcuno ha parlato di non rispetto della “single buyer rule” (Legge Melandri). In realtà c’è un Pacchetto che non ha ricevuto offerte ed è quello E, relativo ai diritti internet. Una condizione che fa escludere che ci sia un operatore in gara pronto ad aggiudicarsi tutti i pacchetti live. Allo stato attuale broadcaster differenti si dividerebbero gli altri 4 pacchetti. Più precisamente non c’è, quindi, un “single buyer” per tutti i pacchetti all’asta.
Altra polemica riguarda la possibilità che uno stesso operatore possa acquisire in contemporanea sia il Pacchetto A che quello B. Leggendo il bando possiamo notare che non è prevista alcuna noma che lo vieti, infatti, Sky, Mediaset e Fox hanno presentato offerte per i due slot.
Nell’invito a offrire si specifica espressamente come possano essere esercitati i diritti sia per il pacchetto A che per il pacchetto B.
Dalla lettura del bando si evince quindi espressamente sia che i diritti possano essere utilizzati direttamente sia che il licenziatario possa raggiungere accordi con altri operatori per la ritrasmissione dei canali.
Questo spiega perché sia Sky che Mediaset, pur non avendo offerte o canali pay già attivi sul digitale terrestre (Sky) e sul satellite (Mediaset), abbiano presentato offerte sia per il Pacchetto A che per il Pacchetto B.
Secondo alcuni questo violerebbe lo “spirito del bando” che presumibilmente voleva Sky sul satellite e Mediaset su digitale terrestre, ma ricordiamo che Antitrust e Agcom hanno approvato le linee guida del bando senza indicare alcun vincolo su piattaforma. Il bando prevede espressamente sia che i diritti possano essere utilizzati direttamente sia che il licenziatario possa raggiungere accordi con altri operatori per la ritrasmissione dei canali.
C’è anche chi ha ventilato il rischio monopolio visto che Sky e Fox fanno entrambe capo alla 21st Century Fox di Rupert Murdoch.
A sgombrare il campo dagli equivoci ci ha pensato l’amministratore delegato di Fox Italia Fabrizio Salini che ha subito affermato: “Qualora dovessimo aggiudicarci i match della Serie A è nostra intenzione continuare a portare i nostri canali sportivi a tutti gli abbonati pay, sia su digitale terrestre che su satellite, come già avviene per i principali campionati di calcio europei”.
Per quanto riguarda, invece, il fatto che pare non sia stato raggiunto il minimo d’asta per i Pacchetti C e D, in quest’ultimo caso se fosse considerata invalida l’offerta vincolata di Mediaset, sarebbe possibile rimetterli all’asta.
Recentemente è circolata l’indiscrezione che Mediaset abbia presentato un’offerta monstre da 850 milioni, oltre a quella già nota, per trasmettere tutte le partite del campionato in modalità digitale condizionata però alla mancata assegnazione del pacchetto di diritti sul satellite.
“Nessun colpo di scena – ha subito replicato Sky con una nota – Le offerte condizionate non sono valide come è chiaramente indicato nel bando di gara. La cifra cumulata offerta da Sky supera abbondantemente quella di Mediaset”.
Si tratterebbe, infatti, di un’offerta vincolata e quindi non valida perché non ammessa nel bando.
l Pacchetto D rappresenta la novità di quest’asta ed è anche quello più ghiotto (132 partite in esclusiva) e ha raccolto le offerte di Sky, Fox, Eurosport e anche Mediaset, che ricordiamo ha già acquisito in esclusiva i diritti della Champions League per triennio 2015-2018.
Riguardo a questo specifico slot, le voci circolate, né confermate né smentite, parlano di Mediaset in vantaggio con un’offerta di 306 milioni di euro a stagione, che sarebbe tuttavia vincolata all’acquisizione anche dei pacchetti A o B.
Una proposta del genere sarebbe contraria a quanto stabilito dal bando che, all’articolo 4.3.2 dell’Invito a offrire, stabilisce: “Ogni busta deve contenere una singola e autonoma offerta per il Pacchetto che si intende acquisire”.
Qualora fosse confermata che la proposta di Mediaset è condizionata, risulterebbe in vantaggio Fox, che avrebbe presentato la seconda offerta più alta per il pacchetto D, con 180 milioni di euro stagione.