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Galileo: l’industria ferroviaria guarda allo spazio per rafforzare competitività e sicurezza

Europa


Nel giro di pochi anni, le tecnologie satellitari sono diventate una parte importante della nostra vita quotidiana: dal navigatore che usiamo in macchina alle mappe del telefonino. Una rivoluzione che i consumatori dimostrano di conoscere e apprezzare sempre di più, grazie proprio alle evoluzioni della tecnologia che hanno portato il satellite nelle nostre tasche e ce lo fanno percepire come uno strumento ‘vicino’ alle nostre esigenze quotidiane. Ma il satellite contribuisce alla nostra sicurezza anche quando non ce ne accorgiamo grazie, ad esempio, al suo utilizzo nei sistemi di gestione del traffico ferroviario e di atterraggio degli aeroplani.

 

Le tecnologie satellitari sono state al centro della conferenza European Space Solutions 2014, organizzata dalla Commissione europea e dalla European GNSS Agency (GSA), dalla quale è emersa, in particolare, la “sinergia” fra il sistema di segnalamento Europeo ERTMS (European Rail Traffic Management System) – il sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario progettato per garantire l’interoperabilità tra i sistemi di circolazione e sicurezza delle varie Ferrovie Europee – e i sistemi GNSS europei Egnos e Galileo.

Due importanti progetti europei, dunque, che se usati in maniera sinergica potrebbero apportare notevoli benefici economici, sociali, ambientali e in termini di sicurezza dei trasporti.

 

Nel settore ferroviario, i sistemi GNSS (Global Navigation Satellite System) sono ancora utilizzati prevalentemente per applicazioni critiche non legate alla sicurezza ma, come è emerso dalla conferenza, le possibilità per l’utilizzo di sistemi satellitari avanzati nel sistema ferroviario sono in continua evoluzione.

Secondo il panel di esperti presenti alla conferenza di Praga, sia Egnos che Galielo possono fornire servizi di posizionamento costanti e altamente affidabili che permetterebbero al trasporto ferroviario di restare competitivo rispetto ad altre forme di trasporto.

 

Rispetto ad altre tecnologie, il vantaggio dei sistemi satellitari è molto alto, in particolare sulle linee a bassa densità di traffico.

 

 

“Egnos e Galileo sono molto importanti per il trasporto ferroviario, con Egnos che può svolgere un ruolo cruciale nel supporto dell’adozione delle future evoluzioni di ERTMS”, ha sottolineato Francesco Rispoli di Ansaldo STS.

In particolare, l’uso dei sistemi di navigazione satellitare è molto importante per la localizzazione dei treni “perché il satellite offre un sistema di controllo dei treni più efficiente e questo è un fattore cruciale per la modernizzazione delle linee locali e regionali”, ha aggiunto Rispoli, sottolineando che l’obiettivo è quello di “…utilizzare le tecnologie spaziali per sostituire le balise fisiche”, ossia i dispositivi installati tra i binari per trasmettere informazioni (posizione, velocità, rallentamento) ai treni in transito.

Perché ciò avvenga, ha detto ancora Francesco Rispoli, “è necessario combinare la tecnologia spaziale con i requisiti di ERTMS – una mossa ben supportata dall’analisi costi-benefici”.

 

L’attivazione del programma Galileo procede a rilento rispetto alla scaletta di marcia ma, secondo le ultime previsioni, i servizi iniziali del sistema di radionavigazione satellitare europeo – equivalente al GPS americano ma concepito per scopi civili e non militari – saranno disponibili alla fine del 2014, inizio del 2015.

 

“L’industria ferroviaria si aspetta molto da Galileo. L’introduzione della costellazione completa consentirà tra le altre cose di rilevare la posizione del treno lungo tutta la tratta di percorrenza”, ha detto Petr Kačmařík di AŽD Praha.

 

 Al di là degli aspetti legati alla sicurezza del trasporto ferroviario, dalla Conferenza sono emersi molti aspetti che ci fanno comprendere come il satellite, una tecnologia ‘invisibile’, cominci a essere percepita come sempre più importante e ‘tangibile’.

“La cosa più importante – ha ricordato infatti Marian-Jean Marinescu del Parlamento europeo – è assicurare che gli utenti beneficino il più possibile delle tecnologie spaziali”.

Un primo beneficio è senz’altro quello economico: Marinescu ha spiegato infatti che ogni euro investito nello spazio ne riporta al mercato da quattro a nove. “L’industria – ha concluso – dovrebbe avere piena fiducia in EGNOS e Galileo e investire in applicazioni per le aziende ma anche per i cittadini”.

Anche perché, per parafrasare Steve Jobs, “…la tecnologia è niente se le persone non dispongono degli strumenti giusti per fare grandi cose con quello che gli è dato”.

 

 

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