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Miliardi di oggetti connessi in rete e in grado di comunicare senza l’interazione dell’uomo: è questo il cosiddetto ‘Internet delle cose’. Un mercato che sta per esplodere e che da qui al 2020 genererà ricavi per 7.100 miliardi di dollari, dai 1.900 miliardi dello scorso anno.
Sono le previsioni contenute nell’ultimo rapporto IDC, che spiega così le ragioni di queste previsioni tanto ambiziose: “I consumatori continuano a vivere e ad abbracciare l’internet degli oggetti nelle loro case, automobili e in molti altri aspetti della vita quotidiana. A livello globale, le persone stanno sviluppando un’alta affinità alla connettività a tempo pieno, mentre le aziende sono incuriosite dalle efficienze, dagli effetti nei processi di business e dalle opportunità di guadagno che queste soluzioni sono in grado di generare”.
Le aziende, sottolinea l’analista IDC Vernon Turner, “stanno prendendo le misure necessarie per comprendere meglio il valore complessivo dell’IoT. I vendor di tecnologie, dal canto loro, stanno migliorando le loro soluzioni per adattarle a un mercato sempre più guidato dalla domanda”.
Il rapporto prevede quindi che dai qui ai prossimi 5 anni l’IoT si svilupperà prevalentemente sui mercati sviluppati, dove si concentrerà il 90% delle unità installate.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) base oggetti installata nel periodo 2013-2020 sarà del 17,5%.
Sempre in questo periodo si assisterà a una crescente differenziazione dell’offerta e a una concorrenza sempre più intensa, soprattutto per quanto riguarda l’offerta di soluzioni olistiche che incorporano applicativi e smart analytics.