Italia
Rinfrancato dal recente via libera dell’antitrust europeo sul merger tra 3 Ireland e O2, il gruppo asiatico Hutchison Whampoa avrebbe ripreso le trattative per la fusione, in Italia, tra 3 e Wind, operatore controllato dai russi di Vimpelcom.
Secondo diverse fonti, citate dall’agenzia di stampa Reuters, le trattative avrebbero nuovamente preso quota. Non è infatti la prima volta che si parla di mettere insieme il terzo e il quarto operatore mobile attivi nel nostro paese e a dicembre Vimpelcom e Hutchison sarebbero giunte a un passo dall’accordo, nonostante le puntuali smentite dei protagonisti.
A frenare l’accordo sarebbe stato anche l’ingente debito di Wind, che si attesta a 9,5 miliardi di euro. Il piano di rifinanziamento del debito presentato da Wind alla fine di marzo, con un’iniezione di liquidità da 500 milioni di euro da parte di Vimpelcom potrebbe essere uno dei fattori che hanno contribuito a sbloccare l’impasse.
D’altro canto, operazioni di questo tipo non hanno finora trovato una sponda a Bruxelles, dove non si vede di buon occhio il ritorno a tre operatori sui mercati nazionali. Un po’ in tutti i paesi Ue, però – dalla Germania all’Austria, passando appunto per la Francia e l’Irlanda – ci si sta muovendo in questa direzione, tanto che anche l’antitrust europeo sembra ormai orientato ad avallare queste unioni, seppur a precise condizioni. Nelle prossime settimane, è attesa anche la decisione della Ue su un altro merge: quello in Germania tra Telefonica Deutschland ed ePlus, di KPN.
I tempi, dunque, sarebbero ormai maturi anche per l’Italia. Stando a quanto riportato dalle fonti, Vimpelcom avrebbe scelto Morgan Stanley come consulente, mentre Hutchison starebbe lavorando con Goldman Sachs. Anche Mediobanca avrebbe un ruolo nelle trattative, anche se nessuna delle parti ha commentato le notizie.
Allo studio, per incrementare il patrimonio netto della controllata italiana, il conglomerato russo potrebbe avere anche la cessione di Infostrada, che potrebbe portare in cassa tra 1 e 1,5 miliardi di euro. L’asset potrebbe rientrare negli interessi strategici di Vodafone, che si sta rafforzando nella Ue acquisendo però per lo più società via cavo, o anche di Fastweb, controllata dalla svizzera Swisscom.
Quanto alla reazione del mercato, i rumors fanno crescere in Borsa il titolo di Telecom Italia, che segna un rialzo del 2,24% a 0,934 euro.
Per gli analisti Equita, l’integrazione tra Wind e 3 “i due operatori più deboli e aggressivi”, avrebbe un impatto positivo su tutto il mercato.
Hutchison e il consolidamento in Europa
La scorsa settimana, Hutchison ha ottenuto il via libera dalla Ue per acquisire la divisione irlandese di Telefonica per 780 milioni di euro cash. Hutchison, con il marchio 3, sta cercando di rafforzare la sua posizione nei sei mercati europei in cui opera: un anno e mezzo fa ha acquisito la divisione austriaca della francese Orange per 1,3 miliardi di euro. Anche in questo caso, il merger è stato approvato dalla Ue a precise condizioni.
Nei mesi passati, Hutchison si era avvicinata anche a Telecom Italia per conquistare il 30% della società, che però scelse come partner industriale la spagnola Telefonica.