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La Rai scioglie l’accordo con YouTube siglato nel 2008. A quanto si apprende dal 1° giugno i 40 mila video che la Tv pubblica aveva concesso alla piattaforma di video streaming di Google dovranno essere cancellati.
Il motivo? Quell’accordo siglato sei anni fa non è vantaggioso per la Rai alle prese con la spending review imposta dal governo Renzi e a caccia di nuove entrate per sanare i propri conti. Oggi tra l’altro il consigliere Antonio Verro dovrebbe chiedere al Cda di prendere una decisione sul ricorso contro il Decreto con il quale si chiedono tagli per 150 mln di euro, ritenuto ‘incostituzionale’, anche da Usigrai.
Mentre il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, rilancia sul fronte della lotta all’evasione del canone.
Le ragioni dello scioglimento dell’accordo con YouTube erano già state anticipate lo scorso anno dal Direttore generale Luigi Gubitosi quando aveva annunciato la revisione della trattativa.
L’azienda intendeva, infatti, rivedere al rialzo il corrispettivo della cessione dei propri diritti video, ritenuto inadeguato. Lo stesso dg aveva spiegato che nella definizione del contratto anni fa “c’è stata disattenzione ed i diritti sono stati concessi ad un prezzo irrisorio”.
Il nodo sul quale non si è trovato l’accordo riguarda la raccolta pubblicitaria che la Rai voleva passasse da Google alla loro concessionaria. Una richiesta non accolta dai vertici del gruppo americano.
Adesso la tv pubblica è già al lavoro per trasferire quei 40 mila, ma anche tutti quelli riguardanti programmi Rai caricati dagli utenti (si parla di diversi milioni di video, ndr) sulla piattaforma di Rai Tv che, secondo le stime, potrebbe raccogliere almeno 1,4 milioni dagli inserzionisti.
Pare anche che Gubitosi abbia avviato trattative con Msn Microsoft che potrà mettere online alcuni video, ma sempre a patto che sia la Rai a occuparsi della pubblicità.
Per quanto riguarda il canone, Giacomelli annuncia che a partire dal 2015 entrerà in vigore un modo nuovo di pagare, diverso a seconda della capacità contributiva e senza possibilità di evasione.
“Noi – ha detto Giacomelli – abbiamo ereditato una situazione imbarazzante di evasione del canone. Non vogliamo trasmetterla a chi verrà dopo. Dal prossimo anno ci sarà una riforma radicale del canone che sarà ispirata a due criteri: portare equità nella contribuzione che oggi è invece uguale per tutti. Così è ingiusto. E in secondo luogo vogliamo eliminare in radice l’evasione per togliere la possibilità di evadere“.