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La News Corp è in piena espansione. La crisi dell’editoria non sembra turbare il gruppo di Rupert Murdoch che guarda al futuro senza dubbi.
E mentre la 21 Century Fox, alla quale dal giugno scorso fanno capo tutte le attività del Cinema e dell’Entertainment, è impegnata nel progetto paneuropeo per la pay Tv, la News Corp si riorganizza.
La stampa scritta continuerà ad avere “un ruolo cruciale” nella piattaforma multimedia, ha dichiarato il CEO Robert Thomson, nonostante il calo dei lettori e della raccolta pubblicitaria.
“La percezione – ha sottolineato – è che i giornali stiano perdendo la loro influenza, visto che ci riferiscono che i minuti trascorsi su internet siano di più rispetto a quelli dedicati alla carta, ma siamo lontani dalla verità”.
“Noi riteniamo invece che la carta stampata occuperà un ruolo assolutamente cruciale nella piattaforma multimediale del futuro“, ha ribadito il CEO della News Corp, intervenendo a un incontro con inserzionisti e investitori a Sidney, stando a quanto riporta il quotidiano The Australian.
La società continuerà a investire nel cartaceo perché resta il vettore più efficace per creare un forte legame tra lettori e brand pubblicitari.
La News Corp, fondata in Australia, possiede un centinaio di giornali nel mondo, tra cui il Wall Street Journal, il Times (Regno Unito) e anche l’Australian.
All’inizio del mese, il gruppo ha comprato per 415 mln l’editore canadese Harlequin, noto per il genere rosa, con l’obiettivo di “ridurre la dipendenza dalla pubblicità e creare un flusso di entrate più stabile“, aveva allora dichiarato Robert Thomson.
Come per altri gruppi editoriali, il cartaceo della News Corp soffre per il calo dei lettori, che migra verso il web, e per la crisi della pubblicità. Il fatturato pubblicitario delle versioni digitali non riesce, infatti, ancora a compensare le perdite subite dalla carta stampata.