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Cairo Communication avrà tempo fino al 17 giugno per presentare un’offerta per le frequenze televisive in digitale terrestre, ex beauty contest, la cui asta era stata bandita dal Ministero dello Sviluppo Economico a febbraio.
Con una lettera del 15 maggio scorso, secondo informazioni di stampa, il MiSE ha dato l’OK all’editore di La7 stabilendo che l’azienda possiede i requisiti per l’assegnazione dei multiplex.
Cairo è stato l’unico imprenditore a presentare una manifestazione d’interesse il mese scorso.
Fissata anche per il 25 giugno la seduta pubblica dove si scoprirà se Cairo farà effettivamente l’offerta che potrà puntare a un solo, ma anche a due o tutti i tre lotti messi a gara dal Ministero dello Sviluppo economico. Se l’imprenditore andrà avanti, com’è probabile, è chiaro che la sua offerta sarà al prezzo minimo di base d’asta, visto che non deve temere ‘rilanci’, e si porterà a casa i multiplex che vorrà. Unico vincolo: dovrà assicurare una copertura del 51% della popolazione italiana entro 5 anni.
Cairo, che possiede anche La7 comprata lo scorso anno da Telecom Italia, ha giocato bene le proprie carte, con una mossa che gli porterà diversi vantaggi come Key4biz aveva anticipato.
In ballo ci sono tre multiplex (30 milioni circa per 1 mux) per un totale di 90,75 milioni di euro. La potenziale copertura, valutata da Agcom tramite reti di riferimento, varia dall’89,5% del lotto L1 e 91,1% per L2 al 96,6% del lotto L3.
Cairo potrebbe aver presentato domanda per un mux, per due o anche per tutti e tre i lotti, considerato anche che ha in cassa anche gli 88 milioni avuti da Telecom Italia al momento della cessione di La7.
La cosa che preme di più al Ministero è di chiudere la procedura d’infrazione aperta dalla Commissione Ue contro l’Italia nel 2005, dopo l’entrata in vigore della Legge Gasparri che riformava il settore audiovisivo.
Il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, ha precisato che è “ancora presto per dire se l’esito sarà sufficiente per chiudere la procedura d’infrazione della Commissione europea, come noi ci auguriamo”.
In ogni caso, se Cairo ha presentato domanda per tutti e tre i multiplex, si creerebbe un nuovo polo televisivo e con ogni probabilità cadrebbero le obiezioni che la Ue ha mosso all’Italia, sulla necessità di garantire il pluralismo sul mercato televisivo.
Anche se a riguardo, il Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia ha detto: “La chiusura della procedura di infrazione è ancora incerta, attendiamo l’asta e l’assegnazione definitiva dei canali multiplex da molto tempo”.
Le dichiarazioni di Almunia non sono una sorpresa per il nostro paese, anche perché un altro vincolo europeo nei confronti dell’Italia è l’apertura del 40% del quinto multiplex a nuovi operatori. Rai e Mediaset sostengono di non avere nulla in contrario all’apertura del quinto mux alla concorrenza, ma di non aver mai riscontrato l’interesse di nessun player.