I risparmi che il governo Renzi ha chiesto alla Rai per 150 mln di euro con il Decreto Irpef stanno facendo molto discutere. E mentre monta la polemica dei sindacati che minacciano di impugnare il provvedimento, nel mondo politico e non solo c’è chi dice che il Premier con questo DL abbia voluto fare un piacere a Mediaset o che comunque, come il M5S, stia costringendo la Rai a svendere RaiWay (2.400 torri).
E’ davvero così?
La cosa sembra poco probabile anche alla luce dell’indagine che nel 2011 l’Antitrust condusse in vista della fusione, poi autorizzata (Documento dell’Agcm), tra DMT ed Elettronica Industriale attraverso la quale Mediaset controlla adesso il 40% di Ei Towers (3.200 torri) dopo aver ceduto ad aprile il 25% incassando 283 mln di euro.
In quell’occasione, l’Antitrust sosteneva che alla luce dell’integrazione verticale di Mediaset, “la concentrazione appare determinare il rischio di una preclusione al livello dei fattori di produzione…Ei Towers, infatti, potrebbe avere sia la capacità che l’interesse ad ostacolare e/o limitare l’accesso alle infrastrutture da parte degli operatori di rete concorrenti”.
Il fatto quindi che RaiWay si dedichi così poco al mercato dell’ospitalità a terzi può sicuramente rappresentare un ulteriore rischio in un mercato già così poco concorrenziale.
Nessun favore a Mediaset
L’azienda di Cologno Monzese possiede Ei Towers che vale 1 miliardo di euro sul mercato e in questo momento appare interessata a tutto tranne a che ci sia un altro operatore per questo business.
Adesso Ei Towers è, infatti, l’unico operatore che trasporta sulle proprie torri oltre a Mediaset (77% del fatturato) anche il segnale televisivo di altri (23%).
Se RaiWay smettesse di trasportare solo la Rai, come fa adesso, e si mettesse nel mercato del trasporto anche di altri diventerebbe un altro competitore di Ei Towers per quel 23% di mercato che in questo momento è nelle sue mani.
RaiWay molto più capillare di Ei Towers
Mediaset non ha ovviamente interesse a che RaiWay diventi operatore di torri e sfrutti la capillarità con cui è presente sul territorio nazionale. E se Ei Towers vale 1 mld sicuramente RaiWay proprio per questa sua capillarità vale molto di più.
Aspetto essenziale, quest’ultimo, perché significa che RaiWay è anche più indicata per trasportare gli operatori tlc.
Alcuni siti certificati, di buona qualità dal punto di vista tecnico, potrebbero ospitare anche antenne che trasmettono in banda 800 o in futuro in banda 700, quindi anche LTE.
Telco interessate a RaiWay?
Difficile però ipotizzare che le telco possano essere interessate a comprare una quota di RaiWay alla quale invece potrebbero rivolgersi per ottenere il servizio a un prezzo più conveniente.
Le telco stanno, infatti, vendendo le torri a operatori specializzati dalle quali potranno poi riacquistare solo il servizio, come sta facendo anche Telecom Italia.
Questo sta diventando la norma in tutto il mondo e in parte anche in Europa. Sarebbe sorprendente vedere che in Italia succede il contrario.
Il mercato va ormai verso una disintegrazione verticale, verso società specializzate in torri e siti che possano ospitare sia il broadcasting televisivo che l’LTE.
Il profilo dell’acquirente di RaiWay
Il profilo dell’acquirente potrebbe essere quindi quello di un operatore di infrastrutture interessato a costruire un polo convergente.
Una società insomma come l’americana Crown Castle, che ormai opera solo sul mercato domestico, che nel 2001 stava per comprare RaiWay, operazione poi bloccata dall’allora Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, facendo perdere un incasso netto di circa 800 milioni di euro.
Verosimile l’ipotesi dell’attenzione della Cassa depositi e prestiti che potrebbe aver tutto l’interesse a entrare in questo business.
Sicuramente la Rai dovrà gestire tutta l’operazione con estrema cautela, in modo accurato e con la giusta valutazione tecnica, altrimenti, come sostiene il M5s, rischia davvero di svendere.
In conclusione possiamo quindi dire che il decreto che ha spinto a mettere in vendita parte di RaiWay potrebbe essere stato un ottimo stimolo perché diversamente la Rai forse non si sarebbe mai svegliata dal letargo e avrebbe perso un altro treno importante.