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Call center in crisi, il Mise convoca i sindacati il 27 maggio

Italia


E’ arrivata oggi la convocazione dei sindacati da parte del Mise, per affrontare il tema della crisi dei call center. L’incontro è fissato per il 27 maggio e la riunione riguarderà l’apertura di un tavolo per confronto sulla politica industriale del settore e l’attivazione di un osservatorio ad hoc di monitoraggio.

 

“La convocazione del MISE è un segnale importante, auspichiamo l’apertura di un tavolo che consenta di affrontare il problema delle delocalizzazioni e delle gare al massimo ribasso contro cui da tempo le parti sociali sono impegnate. Finalmente, dopo le nostre ripetute sollecitazioni, si apre la partita per affrontare e risolvere la crisi del settore”, ha detto il segretario nazionale della Uilcom-Uil Salvo Ugliarolo, che non più tardi di una settimana fa ha inviato una lettera aperta al Governo per denunciare la crisi dei call center.

 

Al tavolo sarà presente anche Assocontact, associazione nazionale dei contact center in outsourcing. In rappresentanza dell’associazione parteciperà il Presidente Umberto Costamagna e il consiglio direttivo.

 

Da tempo i sindacati di settore – Cgil-Slc, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil – denunciano il problema delle delocalizzazioni selvagge e delle gare al massimo ribasso che stanno mettendo in ginocchio il settore. Secondo le sigle sindacali, nel 2013 il settore dei call center in outsourcing occupava 43 mila operatori in bound, in calo rispetto ai 45 mila del 2012, a fronte di 33.500 operatori out bound, in flessione rispetto ai 35 mila del 2012. Il 63% dei lavoratori è concentrato nelle aree del Sud, il 37% al Centro Nord. Il 62% degli operatori in bound è rappresentato da donne, l’83% con contratto part time. Gli operatori out bound hanno contratti a progetto. L’età media è 30 anni.

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