Unione Europea
E’ previsto per il mese di giugno l’incontro dei Garanti Privacy dell’Unione Europea per discutere a livello comunitario di diritto all’oblio. In particolare, i Garanti europei dovranno trasformare in misure concrete e procedure quanto previsto dalla recente sentenza della Corte di Giustizia Ue sul diritto all’oblio online, nel recente caso Google Spagna.
I motori di ricerca sono obbligati, in seguito alla sentenza, a rimuovere i link indicizzati su richiesta degli utenti in presenza di vecchie notizie che rischiano di danneggiare la reputazione degli utenti. Lo ha reso noto Isabelle Falque-Pierrotin, presidente del Cnil, il Garante Privacy francese.
Il ruolo dei Garanti Privacy sarà importante in futuro, perché dovranno intervenire in caso di mancata rimozione dei link da parte dei motori di ricerca. Falque-Pierrotin ha detto che è troppo presto per dire in che modo la sentenza della Corte di Giustizia sarà applicata nel concreto, ma che nel frattempo le richieste di rimozione di contenuti nel frattempo non si fermano. Nel 2014 su un totale di 5.640 richieste di rimozione di contenuti da parte di utenti arrivate in Francia al Cnil, circa 2 mila riguardavano appunto presunti danni alla web reputation dei richiedenti.
Le richieste di rimozione riguardano foto, testi, video, dati, commenti e profili online. Il Cnil ha chiesto al governo francese di aumentare le sanzioni per la violazione della privacy. Oggi le sanzioni sono comprese in una forchetta fra 150 mila e 300 mila euro.