Europa
Non finiscono i guai per Google. Dopo la sentenza shock di ieri con la quale la Corte di Giustizia ha stabilito che il diritto all’oblio (Scheda) vale anche per i motori di ricerca, oggi la compagnia americana torna di nuovo sotto i riflettori.
Ad agitare le acque è la notizia che 400 editori europei che operano nel digitale, tra i quali grossi nomi come Lagardère, CCM Benchmark e Axel Springer, starebbero per depositare una denuncia contro Google alla Commissione Ue per sospetto abuso di posizione dominante.
Maggiori dettagli saranno svelati domani in occasione della prima conferenza dell’Open Internet Project (OIP) che si terrà a Parigi sui temi della net neutrality.
All’appuntamento sarà presente anche l’on. Francesco Boccia (Pd), Presidente della Commissione Bilancio della Camera, uno dei massimi sostenitori in Italia della cosiddetta Web Tax contro le pratiche di ottimizzazione alle quali ricorrono le multinazionali di internet per bypassare il fisco. Argomento sul quale è tornata oggi anche Forza Italia chiedendo al governo un impegno.
La denuncia, riferiscono alcune fonti, va a integrare la procedura ancora pendente davanti all’Antitrust Ue, arricchendo il dossier di nuovi elementi sugli ‘eccessi’ di Google.
A febbraio la società aveva presentato nuove proposte per chiudere il fascicolo aperto da Bruxelles nel 2010 e riguardante la concorrenza sul mercato della ricerca online.
Digital company, startup, editori online e associazioni dei consumatori, che hanno aderito all’OIP, temono il monopolio di Google che, sostengono, “manipola i risultati delle ricerche al fine di promuovere i propri servizi e degradare quelli concorrenti“.
Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Axel Springer, Mathias Döpfner, aveva espresso le sue forti preoccupazioni per lo strapotere di Google e sulla scia anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, aveva rincarato la dose, accusando i manager del gruppo d’essere “neocolonialisti che non pagano le tasse“.
Domani in occasione della conferenza sarà sottoscritto anche un manifesto, alla presenza del Ministro francese dell’Economia Arnaud Montebourg, del Sottosegretario tedesco agli Interni Ole Schroeder, e del Presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia.
Domani a Parigi, ha detto il parlamentare italiano, “affronteremo i temi più spinosi“, aggiungendo che “Antitrust, privacy, editoria e fisco. Sono i nodi su cui il terreno di scontro tra Google, gran parte delle OTT (Over-The-Top) e Unione Europea si sta facendo sempre più forte. L’economia digitale ha stravolto la catena del valore e ciò incide sulla vita dei consumatori, sullo sviluppo economico, sulla vita delle nuove imprese e sulle politiche fiscali. Sembra che solo le OTT non se ne accorgano”.
“L’equità fiscale per chi opera in rete – ha concluso Boccia – è ormai entrata nel dibattito politico- culturale italiano ed europeo, mi auguro che non passi molto tempo prima che venga inserito anche nell’agenda politica del nostro governo e in sede UE”.
Di internet, OTT e fisco si discuterà anche il prossimo 5 giugno in un convegno alla Camera, promosso dalla commissione Bilancio. E su Web Tax non è ancorta detta l’ultima parola. Oggi Forza Italia, in occasione della Conferenza stampa in Senato per presentare i propri emendamenti al Dl Irpef, ha invitato il governo a riconsiderare la propria posizione e a prendere un impegno in tal senso.
Il capogruppo Paolo Romani ha osservato che il Dl Irpef chiede tagli alla Rai per 150 milioni, mentre “Nessuno si occupa di aziende come Google e Facebook che non pagano le tasse in Italia”.