Italia
I vertici della Rai hanno scritto una lettera al ministero del Tesoro, azionista unico dell’azienda televisiva, per denunciare che il taglio di 150 milioni di euro deciso dal governo avrà per effetto un buco di bilancio da 160 milioni nel 2014. La lettera inviata dai vertici Rai al ministero del Tesoro e dello Sviluppo Economico ha avuto il via libera all’unanimità da parte del cda, che si è tenuto oggi in Viale Mazzini e ha visto la partecipazione del direttore generale Luigi Gubitosi e del presidente Anna Maria Tarantola in collegamento telefonico.
Nella lettera – si apprende – si fa riferimento alle ricadute di bilancio e alle possibili ricadute del taglio di risorse sul perimetro aziendale e sui livelli occupazionali, nonché alla cessione di una quota minoritaria di RaiWay, la società che gestisce le torri di trasmissione dell’azienda.
Il bilancio 2013 dell’azienda ha chiuso in attivo di 5 milioni di euro, dopo la perdita di 244 milioni dell’esercizio 2012.
Il 2014 era previsto già come “un anno difficile” dal dg della Rai Luigi Gubitosi prima dell’annuncio del taglio, a causa del costo dei diritti dei Mondiali di calcio in Brasile (100 milioni di euro di diritti, più i costi operativi) e delle spese di trasformazione tecnologica, ma anche per il mancato adeguamento del canone.
L’evasione del canone, secondo i dati Rai, è attualmente del 27%.
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani – a quanto apprende l’Adnkronos – avrebbe ricevuto questa mattina il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani, nella sede di via Parigi, per parlare degli effetti del decreto Irpef sulla Rai, sul servizio pubblico e sulla presenza dell’azienda nelle regioni. Errani in questa occasione avrebbe assicurato all’Usigrai che porterà il tema nella Conferenza delle Regioni forse già nella prossima settimana.
Sindacati verso lo sciopero. Susanna Camusso: ‘Giusto mobilitarsi contro tagli lineari’
Il Coordinamento Nazionale dei sindacati Slc Cgil, Fistel CISL, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal si è riunito oggi per “discutere degli impatti devastanti che il decreto legge 66 del 24 aprile del 2014 avrà sul servizio pubblico”, si legge in una nota che preannuncia uno sciopero generale di tutti i lavoratori della Rai contro il dl 66/2014.
Il segretario della Cgil Susanna Camusso ha dato il suo appoggio ai dipendenti alla mobilitazione contro quelli che definisce “tagli lineari”. La leader confederale raccoglie così le proteste avanzate negli ultimi giorni dal mondo sindacale, contro il piano di tagli per 150 milioni di euro del servizio pubblico e il via libera alla possibile cessione di quote di Raiway.
In una lettera aperta ai dipendenti Rai, Camusso scrive che “il pluralismo dell’informazione, il ruolo del servizio pubblico, sono elementi fondanti di una democrazia compiuta. Un bene da difendere e rinnovare, riformare e non ridimensionare – si legge nella missiva – Gli ultimi provvedimenti del governo, caratterizzati vanno in direzione opposta, mettendo in difficoltà il ruolo insostituibile del servizio pubblico radiotelevisivo nella vita del Paese”.
“Un servizio non solo informativo, ma anche di produzione culturale, di istruzione e intrattenimento. L’intero comparto del sistema audiovisivo, il ruolo stesso delle lavoratrici e dei lavoratori che sono l’anima del servizio pubblico”, continua Camusso.
“Per questi motivi sostengo le vostre iniziative. È giusto mobilitarsi contro una logica che mira a determinare risparmi applicando tagli lineari che puniscono non solo i lavoratori e le lavoratrici ma gli utenti stessi del servizio pubblico che va difeso e riformato a partire da un punto fermo: la centralità del lavoro e il ruolo insostituibile del servizio pubblico”. (P.A.)