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Si chiama ‘Smart Panel‘ ed è il nuovo sistema che permetterà a Sky Italia di misurare in modo più preciso e dettagliato gli ascolti dei propri abbonati.
Nessuna rottura con Auditel, però, perché il nuovo strumento, sarà integrativo e non alternativo.
A spiegare le ragioni di questa scelta è Eric Gerritsen, vicepresidente esecutivo di Sky Italia per la Comunicazione e gli affari istituzionali.
“Il punto – dichiara all’Adnkronos – è che noi abbiamo bisogno di capire quali sono i comportamenti dei nostri abbonati e purtroppo gli attuali schemi di rilevazione sono un po’ vecchiotti, abbiamo più volte sollecitato Auditel a essere più innovativi ma la risposta ci sembra un po’ lenta, quindi ci muoviamo noi, con uno strumento non alternativo ma integrativo rispetto all’Auditel”.
Più precisamente ‘Smart Panel’ si basa su un sistema di ritorno dati attraverso il decoder Sky, con adesione ovviamente volontaria delle famiglie coinvolte.
Informazioni più precise sugli ascolti
Una scelta, quella di Sky, dettata dal bisogno di avere informazioni più precise sugli ascolti dei propri canali.
Gerritsen spiega, infatti, che “oggi tra digitale terrestre e satellitare ci sono parecchie centinaia di canali e se il campione non è in grado leggere quello che succede su questi canali per noi è un problema”.
Il manager della pay tv italiana, che fa capo alla 21st Century Fox di Rupert Murdoch, osserva che le abitudini di consumo della tv sono cambiate: “Basti pensare che nei fine settimana la Formula Uno, come il calcio, viene seguita da circa 600 mila persone sui tablet. Noi dobbiamo misurare gli effetti del cambiamento, nel dettaglio. Non miriamo a una sorta di autonomia dall’Auditel ma abbiamo bisogno di capire puntualmente quali sono i comportamenti degli spettatori”.
Il sistema Auditel, ormai superato
Gerritsen ribadisce che “all’interno del panel Auditel ci sono circa 1.000 famiglie Sky, non ci basta!, dobbiamo essere più ‘ granulari’, puntiamo ad un panel di almeno diecimila famiglie e contiamo di raggiungerlo, di andare a regime, per la fine dell’estate”.
L’obiettivo di Sky è quindi di avere informazioni più dettagliate sulle abitudini e le scelte dei propri abbonati e soprattutto riguardo ai consumi da altri dispositivi che non siano il televisore, come smartphone, tablet ma anche l’interazione con i social.
Ricordiamo in questo senso il recente accordo con Telecom Italia che permetterà di portare l’offerta della pay tv anche sulle reti a ultra banda larga dell’operatore tlc.
La mission non è legata al ritorno degli investimenti pubblicitari, ma a modulare meglio l’offerta per gli spettatori. Sky è una tv a pagamento e questo fa la differenza. I dati raccolti saranno certificati da Deloitte e per ora non si prevede che siano resi disponibili all’esterno.
“Il problema non è sul fronte pubblicitario, visto che come pay tv il 90% e passa dai ricavi vengono dagli abbonamenti, lo scopo è cercare di intercettare e soddisfare al meglio le esigenze dei clienti“, chiarisce Gerritsen.
Auditel: ‘Da Sky un legittimo strumento di indagine interna’
Auditel ha cominciato a pubblicare gli ascolti dei canali Sky dal 2007. Oggi, commentando la notizia, Walter Pancini, direttore generale di Auditel, definisce lo ‘Smart Panel’ “un legittimo strumento di indagine interna a fini editoriali, non in competizione con noi“.
Sky ha bisogno di monitorarne le scelte, intercettando anche la visione in mobilità, cioè su smartphone e tablet, nonché via Internet, laddove invece Auditel si basa su un campione di 5.127 nuclei familiari, di cui 1039 abbonati alla piattaforma satellitare.
Riguardo all’analisi degli ascolti in mobilità, Pancini dice che “è un obiettivo al quale stiamo lavorando da tempo, parallelamente con le altre Auditel europee: siamo in fase di sperimentazione“.
Pancini non crede che Auditel sia un sistema superato e a Gerritsen replica: “Non siamo un organismo vetusto. Auditel resterà un punto di riferimento per le aziende”.