Interferenze, incontro Italia-Slovenia. Antonello Giacomelli: ‘Tv locali, riorganizzazione a breve’

di Paolo Anastasio |

Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, ha incontrato oggi il collega sloveno Jerney Pikalo. Sul tavolo le interferenze ai danni di Lubiana, nuovi incontri tecnici entro metà giugno. Entro fine mese la strategia per l’emittenza locale.

Italia


Antonello Giacomelli

L’Italia accelera sul coordinamento internazionale delle frequenze, per risolvere il problema delle interferenze che le nostre emittenti provocano al segnale radio-televisivo in alcuni paesi confinanti. La Slovenia è uno dei paesi che insieme a Croazia, Malta e Francia hanno problemi di interferenze televisive con il nostro paese. La Svizzera dal canto suo subisce disturbi dal nostro paese sul segnale radio.

 

L’obiettivo dichiarato del sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli è quello di risolvere il problema delle interferenze internazionali e di pari passo riorganizzare il settore dell’emittenza locale, superando un’eccessiva saturazione dello spettro. Una strategia win-win anche per le locali, che presto potrebbero disporre di frequenze pulite, senza l’annoso problema di interferenze interne ed esterne.

 

Secondo quanto risulta a Key4biz, il ministro Giacomelli dirà qualcosa di concreto sulla sua strategia di riforma dell’emittenza locale verso fine mese. Tempi stretti quindi. L’obiettivo di fondo è valorizzare lo spettro, evitando lo spreco di una risorsa scarsa e preziosa, il tutto migliorando la qualità di trasmissione delle emittenti locali italiane, ma non certo in ottica di pura e semplice liberazione e rottamazione di frequenze.

 

L’incontro con la Slovenia

Intanto, oggi il sottosegretario Giacomelli ha incontrato a Roma il ministro delle Comunicazioni sloveno Jerney Pikalo. L’incontro arriva dopo quello della settimana scorsa con François  Rancy, direttore del Radiocommunication bureau dell’ITU, l’agenzia delle Nazioni Unite che gestisce le risorse dello spettro internazionale delle frequenze.

 

“Non risolveremo solo il problema delle interferenze con la Slovenia, ma la strategia che adotteremo ci consentirà di riorganizzare il settore dell’emittenza locale e di superare un’eccessiva saturazione dello spettro”, ha detto Giacomelli nel corso dell’incontro di oggi a Roma con Pikalo, nel corso del quale Lubiana ha segnalato ufficialmente una serie di criticità sulle proprie frequenze radio-televisive, in particolare quelle relative al canale 22.  Un problema già noto al ministero dello Sviluppo economico e segnalato all’Authority per le Comunicazioni, che sta mettendo a punto la delibera relativa.

 

Giacomelli ha ricordato al ministro sloveno che l’Italia ha già spento il canale 33 e concordato con lui una serie di incontri bilaterali di carattere tecnico, già entro la prima metà di giugno, per risolvere gli altri problemi di interferenza.

 

“Non solo intendiamo mantenere gli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale ma, come abbiamo già spiegato ai vertici dell’ITU alla fine di aprile, metteremo in campo una serie di azioni per favorire la liberazione dello spettro e ricavare un dividendo digitale”, ha spiegato Giacomelli.

 

Gli altri paesi che subiscono le nostre interferenze

Per quanto riguarda le interferenze provocate dall’Italia, i problemi maggiori riguardano il disturbo del segnale televisivo in Croazia, con cui però non c’è alcun incontro fissato da parte del nostro paese. E’ probabile che le questioni aperte con la Croazia vengano affrontate e risolte direttamente a livello di Itu. Lo stesso vale per Malta.

 

La strategia per l’emittenza locale

Alcuni capisaldi su cui si dovrà basare la strategia italiana sullo spettro riguardano il fatto che le frequenze hanno un costo, e che quindi l’occupazione dello spettro andrà progressivamente pagata. Nei prossimi mesi arriverà un nuovo standard tecnologico di trasmissione del digitale terrestre, il Dvbt-2, che imporrà un uso super efficiente delle risorse spettrali. In prospettiva, la banda a 700 Mhz andrà liberata anche in Italia per la banda larga mobile, come previsto anche a livello internazionale.

 

Frequenze in più per lo Stato dopo il flop dell’asta

A tutto questo si deve aggiungere che l’assegnazione delle frequenze Tv (ex beauty contest) non è più un’asta, visto che soltanto Cairo Communication ha manifestato interesse per i mux a gara. Tramontata la gara, lo Stato potrebbe disporre di diverse frequenze che era destinate alla gara, risorse frequenziali in più che potrebbero essere utili per la ristrutturazione dello spettro dell’emittenza locale, annunciata dal sottosegretario Giacomelli. La speranza è poi che la procedura d’infrazione che pende sull’Italia, che il commissario Joaquin Almunia non ha mancato di ricordare al nostro paese, venga prontamente ritirata dal Bruxelles anche perché la volontà di fare la gara c’è stata, anche se alla fine non ha riscosso l’interesse sperato. 

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