Key4biz

Guerra dei brevetti: l’Antitrust Ue accoglie gli impegni Samsung e bacchetta Motorola

Europa


La Commissione europea ha reso giuridicamente vincolanti gli impegni presentati da Samsung e coi quali la società coreana si asterrà dal chiedere ingiunzioni per i suoi brevetti essenziali relativi a smartphone e tablet alle società per un periodo di 5 anni, a condizione di uno specifico accordo con la società che li chiede in licenza. L’accordo prevede anche un periodo di negoziazione di 12 mesi tra le parti, e la possibilità di gestire la negoziazione in tribunale o in arbitrato solo nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo finale entro l’anno di negoziato.

 

L’impegno di Samsung per una risoluzione delle controversie legate ai brevetti che non preveda ingiunzioni è stata accolta favorevolmente dal Commissario antitrust Joaquin Almunia, secondo cui “…la protezione della proprietà intellettuale e la concorrenza sono elementi essenziali per la crescita e l’innovazione”. Per questo, secondo Almunia, è essenziale che la proprietà intellettuale non venga abusata a scapito di una sana concorrenza e della scelta dei consumatori”.

 

La decisione della Commissione di accettare gli impegni di Samsung, “porta chiarezza giuridica su quello che costituisce un quadro appropriato per risolvere i conflitti sui termini ‘Frand’ conformemente alle regole antitrust europee”.

 

Sempre nell’ambito dei contenziosi legati ai brevetti della telefonia mobile, la Commissione ha adottato una decisione anche su Motorola Mobility, constatando che la società ha abusato della sua posizione dominante cercando di ottenere e di far applicare un’ingiunzione contro Apple in Germania sulla base di un brevetto essenziale sugli smartphone. Motorola, che non è stata multata per questo comportamento, avrebbe violato le regole antitrust europee e dovrà pertanto mettere fine alle conseguenze negative di quest’azione. Era stata Apple nel 2012 a rivolgersi all’antitrust europeo accusando la rivale di aver violato gli impegni FRAND, in base ai quali chi possiede un brevetto essenziale deve concederlo sulla base di termini equi, ragionevoli e non discriminatori.

Secondo Almunia, “…la cosiddetta guerra dei brevetti non deve ricadere sui consumatori ed è per questo che tutti i player devono conformarsi alle regole sulla concorrenza. Se i proprietari dei brevetti devono essere adeguatamente remunerati per l’uso della loro proprietà intellettuale, i concorrenti devono poter accedere alle tecnologie standardizzate a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie. È solo preservando questo equilibrio che i consumatori continueranno ad avere accesso a una vasta gamma di prodotti interoperabili”.

Exit mobile version