Editoria, Matteo Renzi punta sui social: ‘Via i bandi dai giornali, risparmi per 100 milioni’

di Raffaella Natale |

Il premier Renzi: ‘Nell'operazione della spending review abbiamo scelto di eliminare l'obbligo di pubblicare i bandi di gara sui giornali’.

Italia


Matteo Renzi

Stop ai bandi di gara per la Pa pubblicati sui giornali e spazio ai social. Matteo Renzi prende una posizione molto forte che avrà ripercussioni sul mercato dell’editoria già alle prese con una pesante crisi, come ha ribadito la scorsa settimana la Fieg, presentando il Rapporto annuale.

Oggi su Twitter, durante il #matteorisponde, il premier ha ribadito: “Nell’operazione della spending review abbiamo scelto di tagliare diversi investimenti del pubblico, uno tra questi è l’obbligo di pubblicare i bandi di gara sui giornali”.

“E’ un’operazione che vale 100 milioni di euro”, ha indicato Renzi, rispondendo a chi gli faceva notare che eliminare questo obbligo produrrà un danno per la carta stampata: “Noi pensiamo che ora sia il momento di Twitter, di Facebook e dei social quindi che non ci sia bisogno di obbligare a comprare spazi”.

Per il premier siamo ormai “nell’era dell’innovazione e della digitalizzazione e sono 100 milioni di euro di risparmi”.

A voce poi il presidente del Consiglio ha precisato che “oggi è il momento di Internet, non si può obbligare a comprare spazi sui giornali, a meno che non lo si voglia considerare un finanziamento pubblico indiretto”.

 

Le dichiarazioni di Renzi avranno profonde ripercussioni e si inseriscono in un dibattito già molto acceso che riguarda i Fondi all’editoria per i quali il Sottosegretario Luca Lotti ha già fatto sapere che molto presto saranno presentate le linee guida.

La legge di stabilità 2014 ha. Infatti, istituito un Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria con una dotazione di 120 milioni di euro, 50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016, con l’obiettivo, spiegava l’allora Sottosegretario Giovanni Legnini nell’intervista a Key4biz,  di contrastare la crisi e sostenere gli investimenti nel digitale delle imprese editoriali.

 

Contro i finanziamenti all’editoria ha già preso posizione il M5S presentando una proposta di legge a firma dell’on. Giuseppe Brescia con la quale se ne chiede l’abolizione. Ma non solo. Il parlamentare grillino, anticipando di diversi mesi quanto dichiarato oggi da Renzi, già chiedeva l’abolizione dell’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara.

 

Key4biz ha potuto visionare in anteprima i dettagli di quella proposta, inizialmente presentata il 28 maggio 2013 e poi ritirata per essere depositata il 24 gennaio 2014 arricchita dal contributo giunto dalla rete.

Due sono gli elementi fondamentali: destinare gli 80 milioni di euro di fondi diretti riservati all’editoria per finanziare startup editoriali di giornalisti under 35 e risparmiare ed eliminare appunto l’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara delle PA sui quotidiani nazionali e locali, sostituendolo con altre modalità di pubblicazione meno onerose per le casse degli enti locali, che avranno dunque maggiori fondi a loro disposizione.

 

Un bel colpo per l’editoria che nel 2013 ha registrato un fatturato pubblicitario per i quotidiani in calo del 19,4% – in peggioramento rispetto alla flessione del 17,5% nel 2012 – e ricavi editoriali in flessione dell’11,1%, a fronte di una riduzione delle vendite del 6,5%.  Dal 2006 al 2013 i ricavi pubblicitari dei quotidiani sono diminuiti di 630 milioni, con una flessione del 60%, a fronte di una contrazione delle vendite del 36%. In sette anni le vendite medie giornaliere sono crollate di 1,6 milioni di copie.

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