Italia
Andamento stabile per il cinema italiano. E’ quanto emerge dai dati sul settore elaborati dal MiBact e dall’Anica (Slides), illustrati questa mattina, alla presenza del Ministro Dario Franceschini, nella sede del ministero da Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema del MiBact, Riccardo Tozzi, Presidente Anica, Angelo Barbagallo, Presidente dei Produttori Anica, e Michele Napoli, in rappresentanza dei Distributori Anica.
I dati raccolti evidenziano quanto la produzione di film di nazionalità italiana si mantenga stabile registrando un lieve aumento, nonostante il calo del 27% degli investimenti nel settore, scesi a 358 milioni di euro.
In diminuzione anche il costo medio delle produzioni: i film 100% italiani hanno un budget medio di 1,7 milioni mentre quelli di iniziativa italiana di 1,8 milioni. Diminuiscono soprattutto i film ad alto budget mentre aumentano soprattutto i film a bassissimo budget
Per quanto riguarda le fonti di investimento, la più importante è quella degli apporti degli investitori esterni, pari a 42 milioni di euro, 9 milioni in meno rispetto al 2012. Anche le altri componenti “storiche” – FUS e credito d’imposta – sono in calo. Positivo l’aumento dei fondi sovranazionali e dei fondi regionali, questi ultimi evidenziati per la prima volta e giunti a circa 7 milioni di euro.
Il valore del credito d’imposta richiesto, in particolare, si contrae da 60 a 53 milioni, calo giustificato in parte dalla riduzione dei budget di produzione di cui il credito è una percentuale, e diminuisce anche il numero dei film per cui esso è richiesto. Unico dato in controtendenza, l’aumento del tax-credit distribuzione, da 4 a 5 milioni.
Il Ministro Franceschini: ‘Stiamo lavorando al tax-credit’
“Stiamo lavorando per aumentare il tetto al tax-credit per gli investimenti nel cinema, che attualmente è di 5 milioni di euro. Questo soprattutto per attrarre capitali esteri sulle grandi produzioni”, ha dichiarato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, al mondo del cinema.
“Dobbiamo promuovere l’arrivo di risorse dall’estero“, ha sottolineato Franceschini annunciando che nei prossimi giorni verrà anche emanato il decreto per il tax-credit per l’audiovisivo. Un provvedimento che servirà anche a salvare Cinecittà.
“Spero – ha sottolineato il Ministro – di poter presentare entro qualche settimana un progetto per salvare Cinecittà rispetto alla sua destinazione originaria, cioè quella di ospitare produzioni di film … una misura alla quale stiamo già lavorando per farla tornare ad essere centro di produzione è l’innalzamento del tetto al tax-credit”.
Molto critico il presidente di Anica, Riccardo Tozzi che ha ribadito: “Mai le risorse dirette dello Stato per la produzione italiana sono state così irrisorie”. “I dati dicono che si assottigliano i budget dei film d’autore di fascia media ma di qualità alta, e questo è grave. Da una parte abbiamo la commedia, dall’altra i film a piccolo budget. Mancano proprio i film di fascia media e questo avrà delle ripercussioni”.
Pochi film italiani in Tv
Dai dati presentati oggi emerge anche il numero dei passaggi televisivi di film è in lieve calo, così come il numero dei titoli. Il numero dei film italiani programmati dalle tv generaliste in prima serata aumenta da 140 a 164: migliorano Rai1, Rai3, Canale5 e Italia1. Cala invece La7. Spicca Canale5 per il numero di titoli italiani recenti programmati in prima serata (oltre la metà): 36 film su 60 totali vs 11 di Rai3 (valore più alto per Rai). Sull’intera giornata, sono solo 86 i passaggi di film italiani prodotti dopo il 2010 programmati dalle reti generaliste. Oltre la metà dei passaggi si riferisce a titoli italiani di catalogo (1950-1979).
“Fate vedere nei vostri film le bellezze italiane, soprattutto quelle ancora poco conosciute. Vale più questo di qualsiasi spot pubblicitario“, ha suggerito Franceschini, al mondo del cinema.
“Il cinema – ha aggiunto il Ministro – è un veicolo straordinario per promuovere il nostro Paese e spero veramente che questo mio invito venga accolto da tutti voi”.
La fascia oraria più utilizzata per i film italiani è quella notturna (dopo le 23). Tra le top10 di film in tv, 5 sono titoli italiani. Maggiori successi su Canale5 per titoli recenti, Per Rai1 solo titoli Usa tranne “La vita è bella” (1997).
Per quanto riguarda le reti tematiche e satellitari, nel 2013 anche su Sky sono diminuiti passaggi e titoli unici. Per i titoli italiani prevale di gran lunga Mediaset (1073 titoli su 2081, pari al 62% dei titoli italiani programmati), con la parte del leone fatta da Iris. La Rai si ferma a 584 titoli italiani su 1917.
“Sono le tv che hanno fatto calare gli investimenti“, ha rilanciato Tozzi, precisando che “Le norme di procedura di acquisto e investimento delle tv nel cinema esistono ovunque, pure in Italia, anche se in modo pasticciato. Il sistema delle quote non ha funzionato”.
Il presidente Anica ha concluso l’intervento criticando la scarsa presenza del cinema in tv, “soprattutto film italiani in prima serata. Si conferma che la tv commerciale programma più film nazionali, e non solo, rispetto alla Rai. E questa è una contraddizione considerati gli investimenti che la Rai sostiene ogni anno”.
Sul fronte della distribuzione il primo trimestre del 2014 indica un aumento di presenze per i film italiani rispetto al 2013 e al 2012, a parità di quota di mercato del 33%, circa 10 su 30 milioni di biglietti venduti.
La distribuzione per mesi nel 2013 ha visto numeri migliori rispetto al 2012 in quasi tutti i mesi, escluso gennaio. Particolarmente positivo novembre. Da segnalare i risultati dei mesi estivi. Infine la digitalizzazione degli schermi è arrivata al 75%, anche qui con una discreta differenza tra territori.