Pagamenti via smartphone sui taxi di Roma. Il 3570 sposa l’mPayment

di Paolo Anastasio |

I terminali Nfc a bordo dei 3.700 taxi del 3570 entro fine anno. Il presidente Loreno Bittarelli: ‘La tecnologia contactless renderà più veloce il pagamento. Uber fa concorrenza sleale, manca la certezza del tassametro e paga le tasse in Belgio’.

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I pagamenti contactless via smartphone saranno presto uno standard sui taxi romani del 3570, primo radio taxi in Italia ad adottare lo standard di mPayment. Entro fine anno, i terminali di pagamento Nfc (Near field communication) saranno installati a bordo di tutti i taxi della più nutrita cooperativa di radio taxi della capitale, con 3.700 auto bianche, circa la metà delle 7.800 auto bianche che girano a Roma. L’installazione della tecnologia wireless è già cominciata e si concluderà in pochi mesi, affiancando altre modalità di pagamento già standard sui taxi del 3570, come il pagamento tramite carta di credito e bancomat, obbligatorio per statuto.

L’Nfc e la tecnologia contactless consentiranno di pagare il taxi con la carta di credito e lo smartphone, semplicemente avvicinandoli al POS, senza “obbligo di strisciata”. Il sistema è già presente a bordo di 1.500 vetture del 3570.

 

“La tecnologia per i pagamenti Nfc sarà a bordo di tutte le vetture del 3570 entro quattro cinque mesi e permetterà di velocizzare ulteriormente il pagamento, il che per noi tassisti è un gran vantaggio perché riduce i tempi di sosta magari in doppia fila nel traffico di Roma: dieci secondi in meno per pagare possono evitare un ingorgo”, dice a Key4biz Loreno Bittarelli, presidente del 3570 e dell’Uri. L’obiettivo è fidelizzare al massimo il cliente, con un occhio di riguardo per i turisti di tutto il mondo che già oggi la possono pagare con carte di credito emesse da tutti i principali circuiti del mondo.

 

Sul fronte del Gps, il sistema di geolocalizzazione satellitare a bordo dei taxi, è imminente il lancio di una nuova versione di IT Taxi, la app che consente di prenotare un taxi via smartphone in qualunque città italiana.  

 

“La fornitura di pos Nfc (Near field communication) basati su tecnologia contactless ai taxi della cooperativa 3570, la più grande di Roma, con cui sarà possibile pagare tramite telefonino e carta di credito coniugando velocità e sicurezza, è un’ottima notizia, che va nella direzione giusta. È anche così che si colma l’epayment divide, il gap che relega l’Italia in una delle ultime posizioni in Europa per quanto riguarda i pagamenti elettronici”. Lo ha detto Sergio Boccadutri, deputato di Sel eletto a Roma, che prosegue: “I pagamenti elettronici garantiscono trasparenza e tracciabilità, per questo la lotta al contante è una colonna portante della lotta all’evasione. Da tempo ho presentato una mia proposta di legge per incentivare e diffondere  gli strumenti epayment. Mi auguro se ne voglia discutere al più presto”.

 

La mossa tecnologica del 3570 è finalizzata, almeno indirettamente, a rispondere alla sfida lanciata da Uber, la app con cui si può prenotare a prezzi concorrenziali una berlina guidata da un Ncc via smartphone, che tante polemiche ha sollevato a Milano da parte dei tassisti meneghini. Secondo i tassisti, Uber viola la legge 21/1992, che prevede che le auto Ncc (Noleggio con conducente) stazionino in un’autorimessa, che non circolino sul suolo pubblico in cerca o in attesa di clienti e che il prezzo della corsa sia contrattato in anticipo e non con un preventivo di massima.

 

“Uber fa concorrenza sleale, è una finta innovazione che di fatto non dà certezza di prezzo al cliente – dice Bittarelli – ci sono delle regole da rispettare per il servizio di trasporto pubblico non di linea, Uber non le rispetta e promette tariffe vantaggiose, del 50% migliori dei taxi, ma in realtà non c’è alcuna certezza sul prezzo finale per il cliente, visto che la tariffa non è certificata dal tassametro, ma si basa su un preventivo che poi può variare in base a diversi fattori. Ad esempio se c’è sciopero o se è la notte di capodanno. Uber inoltre non paga le tasse in Italia ma in Belgio e questo è un danno non soltanto per la nostra categoria”.      

     

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