Italia
Nessun cambio ai vertici di Timb (Telecom Italia Broadcasting) dopo l’annunciata New Co. con il Gruppo L’Espresso per i multiplex del digitale terrestre.
Paolo Ballerani resterà amministratore delegato della nuova Timb, l’entità che nascerà dall’integrazione con Rete A (L’Espresso), come annunciato dall’assemblea degli azionisti.
L’Espresso (titolare di due multiplex), che avrà il 30% del gruppo, nominerà il presidente, mentre la maggioranza dei consiglieri spetterà a TI Media (che avrà il 70%, con l’apporto di tre mux). TI Media s’è però riservata il diritto d’uso del canale 55 in vista della liberazione della banda 700 per servizi tlc.
A TI Media, ha indicato il presidente di TI Media, Severino Salvemini, “restano i mux, che è la parte più interessante in questo momento e gestita meglio. La società sa far bene questo mestiere, la parte televisiva evidentemente non lo era e quindi la società ha fatto bene a dismetterla. Non stiamo capaci di gestire quest’attività per bene”.
Rumors su interesse di F2i
In merito alle indiscrezioni su possibili contatti con il fondo F2i di Vito Gamberale, il presidente di TI Media, ha spiegato che “già quando Timb era stata messa nel contest precedente insieme a La7 e Mtv, avevamo ricevuto manifestazioni di interesse. Immaginiamo che coloro che avevano fatto tali manifestazioni potrebbero essere interessati. Carotaggi di interessi specifici non ne abbiamo”.
Per il futuro della nuova Timb, che nascerà dall’integrazione con le attività di Rete A, diverse sono le ipotesi di valorizzazione che potranno essere prese in considerazione dal management: dalla vendita a fondi alla quotazione, dal partner industriale alla strategia stand-alone.
“Per il momento – spiegato Salvemini – non ci sono preclusioni sulle diverse ipotesi – ha detto – Non abbiamo opzioni particolari al momento, nell’accordo si parla di valorizzazione e per farlo ci sono modalità diverse: offerta a fondi, metterla in Borsa, utilizzare Ti Media come scatola o anche la strategia stand alone”.
“Oggi – ha poi precisato – siamo focalizzati nella creazione della nuova società“, ha aggiunto Salvemini, spiegando di non escludere una partnership né finanziaria né industriale. “Se fosse industriale, potrebbe essere interessante, vedremo chi si farà vivo”.
Il nodo del canale 55
“Le trattative con L’Espresso sono state dure e abbastanza all’ultimo sangue“, ha commentato Salvemini.
Il dossier aveva, infatti, subito un rallentamento e probabilmente le maggiori difficoltà sono state legate proprio al canale 55.
“Basta Tv, il futuro sono i mux”
Per Salvemini, l’operazione con L’Espresso rappresenta “una netta svolta e discontinuità rispetto al passato. Basta televisioni, facciamo quello che sappiamo fare”, strategia “anche più coerente alla storia dell’azionista Telecom, che non ha mai vantato una tradizione in area televisiva”.
La società lo scorso anno ha, infatti, ceduto a Urbano Cairo la proprietà di LA7, per 1 milione di euro.
Salvemini ha ricordato che “nel quinquennio 2009-2013 TI Media ha registrato perdite cumulate per oltre 600 milioni di euro, largamente riconducibili al settore televisivo”, e pertanto “rivendico di aver operato nell’interesse della società tenendo conto delle indicazioni dell’azionista di riferimento di non voler più sostenere il settore televisivo“.