Brasile
La partita brasiliana, per Telecom Italia, è ancora tutta da giocare, ma è evidente che il mercato sembra accogliere positivamente i rumors sul possibile consolidamento delle tlc nel paese sudamericano. Stamani, infatti, il titolo beneficia delle indiscrezioni riportate ieri dal Wall Street Journal, secondo cui Oi starebbe studiando un’offerta su Tim Brasil, insieme a Vivo e Claro.
La vendita dell’asset è stata più volte smentita dall’azienda, che però si è sempre detta ‘aperta’ a valutare offerte ‘generose’ e in cash e Oi – che nel frattempo ha avviato il processo di fusione con Portugal Telecom – si sta muovendo per concludere un aumento di capitale da oltre 16 miliardi di reais, più del doppio di quanto serve per concludere il merger annunciato lo scorso ottobre. Con il rimanente, Oi potrebbe rilevare una quota del 50% di Tim Brasil.
Anche secondo gli analisti di Fidentiis “la fase 2 del processo di ristrutturazione di Oi sarà l’acquisto di Tim Brasil”.
Secondo le stime di Bernstein Tim Brasil potrebbe valere 38 miliardi di reais (12,26 miliardi di euro), una cifra pari a 7 volte l’ebitda previsto per il 2014.
È da capire, tuttavia, se c’è il consolidamento sul mercato brasiliano – che si troverebbe con 3 operatori invece che 4 – troverà anche una sponda politica: se, infatti, in Europa l’auspicata riduzione del numero di operatori è considerato un passo obbligato per rilanciare gli investimenti, in Brasile tutti e 4 gli operatori – Tim Brasil compreso – hanno annunciato massicci piani d’investimento nelle infrastrutture.
A favore della vendita di Tim Brasil ci sarebbe poi Telefonica, che potrebbe così ottenere dall’Antitrust il via libera al controllo di Vivo e rafforzare la sua posizione su un mercato che rappresenta un quinto dell’Ebitda, nonché accrescere il valore della sua quota in Telecom Italia.
Secondo il WSJ, un’offerta generosa per Tim Brasil “sarebbe una manna per Telecom Italia” che vedrebbe scendere il debito netto da 2,9 a 2,1 volte l’Ebitda. Il che permetterebbe alla società di investire di più in Italia.
Telecom Italia, intanto, si appresta anche a varare una governance indipendente alla prossima assemblea del 16 aprile, in vista dello scioglimento di Telco a giugno.