Italia
Open data, semplificazione e digitalizzazione della PA sono le parole chiave per fare dell’Italia un Paese in grado di attrarre gli investimenti e per semplificare la vita di cittadini e imprese. Parte da qui la mission del Governo Renzi per la digitalizzazione e il rilancio del Paese: una strategia da mettere in moto entro maggio 2014 con l’obiettivo di accrescere la trasparenza e ridurre i costi delle amministrazioni pubbliche, stimolare la partecipazione e il riuso dei dati pubblici, nonché di ridurre costi, adempimenti e tempi di attesa per cittadini e imprese.
“Le classifiche internazionali più accreditate collocano il nostro paese in posizioni ancora troppo arretrate per quanto riguarda il contesto imprenditoriale la lotta alla corruzione e all’illegalità, la trasparenza e la digitalizzazione, individuando nelle debolezze della pubblica amministrazione uno dei freni più persistenti allo sviluppo economico e sociale del paese”, si legge nel Documento di economia e finanza presentato ieri, nel quale viene quindi evidenziata la necessità di accelerare sull’amministrazione digitale, rimuovendo gli ostacoli all’utilizzo dei sistemi digitali nei rapporti tra PA, cittadini e imprese.
Occorre inoltre garantire l’interoperabilità e l’integrazione delle banche dati informative, statistiche e amministrative e sviluppare una piattaforma nazionale per i dati aperti.
La digitalizzazione della PA, così come indicato anche dall’ultimo Rapporto Caio, dovrà partire dalla realizzazione della nuova anagrafe nazionale, dall’identità digitale e dalla fatturazione elettronica.
L’estensione dei pagamenti elettronici e la razionalizzazione dei centri di elaborazione dati dell’amministrazione centrale, produrrà risparmi per 110 milioni nel 2015 e 2,5 miliardi nel 2016. Risparmi ulteriori saranno ottenuti dal consolidamento dei CED delle amministrazioni locali.
Anche la sanità rientra nel piano di digitalizzazione con l’estensione a tutto il territorio nazionale entro il 2014 della ricetta digitale al posto di quella cartacea.
Il digitale dovrà essere leva anche per il turismo – per rafforzare la presenza dei territori, delle destinazioni e delle imprese ricettive sul web – e interessare le scuole, che dovranno essere dotate di connettività Wi-Fi e puntare di più sulle tecnologie nella didattica e nelle metodologie, “cercando nell’innovazione digitale lo strumento per allargare gli spazi della cultura e della formazione”.
A supporto di queste strategie, la programmazione dei fondi europei 2014-2020, “attraverso il rafforzamento della capacità amministrativa necessaria ad assicurarne la piena attuazione”.