Europa
Da prede a cacciatori: le telco europee, che hanno passato gli ultimi anni a tentare di ridurre il loro debito vendendo asset o riducendo i costi, potranno tornare a essere protagonisti di una nuova fase di consolidamento, Bruxelles permettendo.
Lo dice Standard & Poor’s, evidenziando come nell’ultimo anno siano sostanzialmente mutati a favore delle telco europee tre parametri fondamentali: primo fra tutti, il miglioramento delle valutazioni. Se, infatti, nel 2013 e nei tre anni precedenti gli operatori telefonici europei valevano 5,5 volte il loro Margine operativo lordo, questo rapporto si è stabilito ora a 6,5. Il che vuol dire, spiega S&P che le telco dispongono ora di più mezzi per procedere a nuove acquisizioni.
Gli operatori hanno inoltre ripulito il loro portafoglio azionario per riconquistare flessibilità finanziaria: Vodafone ha venduto la sua quota in Verizon Wireless per 135 miliardi di dollari; Deutsche Telekom è pronta a trattare la cessione di T-Mobile Usa, ha venduto la sua quota di maggioranza nella controllata Scout24 e ha quotato in Borsa la divisione tedesca O2.
Infine, sottolineano gli analisti, “il momento sembra cruciale per il consolidamento nel settore, vista la maturità dell’industria in termini di ricavi e considerato il bisogno di investire massicciamente nelle infrastrutture di nuova generazione”.
È il tempo di allearsi
Il consolidamento sembra la strada obbligata perché, da un lato, i prezzi dei servizi tlc sono scesi e, dall’altro, gli investimenti dovranno continuare a ritmo sostenuto (circa il 15% del fatturato). Gli operatori che non dispongono di frequenze 800 MHz o di reti cablate devono dunque trovare degli alleati. Per questo, secondo S&P proseguirà il trend di consolidamento avviata nel 2013, su diversi mercati. Hutchison Whampoa in Austria ha completato l’acquisizione di Orange Austria, lanciando un’offerta di acquisto per O2 in Irlanda.
In Portogallo c’è stato un consolidamento interno, con la società di pay tv Zon Multimedia che si è unita con l’operatore mobile Optimus dando vita a Zon Optimus.
Anche la Germania ha vissuto un 2013 attivo sul fronte delle acquisizioni. Vodafone ha fatto il suo ingresso nel mercato via cavo con l’acquisizione di Kabel Deutschland per 7,7 miliardi di euro; Telefonica ha rilevato E-Plus, il business tedesco di Kpn, per 5 miliardi di euro; Deutsche Telekom ha rilevato GTS Central Europe per 546 milioni. In Francia, Numericable ha acquisito SFR.
In Italia, Telefonica ha aumentato la sua quota in Telco, la holding che controlla Telecom Italia, e nel contempo ha ceduto il suo business in Repubblica Ceca per 2,47 miliardi.
In Spagna, Vodafone ha acquisito l’operatore via cavo ONO per 7,2 miliardi di euro.
Il debito non sarà un problema
Secondo S&P’, l’indebitamento che risulterà dalla nuova ondata di fusioni e acquisizioni non sarà drammatico: “il consolidamento non dovrebbe degradare troppo il merito di credito del settore”.
Unico inconveniente: “le cattive abitudini degli operatori europei che hanno sempre pagato troppo per le loro acquisizioni e aspettato troppo per abbassare i dividendi”.
Sapranno cambiare abitudini?