Rai, Antonello Giacomelli frena sulla chiusura delle sedi regionali

di Raffaella Natale |

Il Sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli replica al Commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli sulla chiusura delle sedi regionali Rai: ‘Queste scelte spettano alla politica’.

Italia


Antonello Giacomelli

Si intensifica il confronto nazionale sul futuro delle sedi Rai sulla scia delle dichiarazioni del  Commissario alla Spending Review, Carlo Cottarelli, che ne ha proposto la chiusura.

Una proposta che non trova d’accordo il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, che nella sua prima audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza ha espresso parere contrario su questa ipotesi.

Giacomelli, intervenuto in Vigilanza a rappresentare il Ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi in attesa della formale consegna delle deleghe, in merito al riordino delle sedi Rai, ha osservato: “Non condivido l’allarme del Commissario alla Spending Review”.

Cottarelli, ha aggiunto il Sottosegretario, “ha svolto bene il suo compito, come ha anche chiarito il premier Renzi, che era quella di fare una fotografia” delle condizioni del nostro Paese.

“Ma adesso tocca alla politica operare le scelte, in modo da razionalizzare l’uso delle risorse, evitando di creare danno o tagliare aree che servono”.

A riguardo, ha quindi indicato Giacomelli, “è già stata avviata una riflessione sul patrimonio immobiliare delle Rai. Ritengo che alcune sedi possano essere dislocate, evitando che tutto sia centralizzato”. “Le sedi locali – ha suggerito – devono essere sfruttate e valorizzate fino in fondo”.

 

“Ritengo – ha aggiunto – che ci siano realtà professionali sul territorio che dovrebbero essere più ambiziose e incisive”.

Le realtà locali, ha poi indicato Giacomelli, sono fatte di ‘luci e ombre’, spesso non c’è una ‘qualità omogenea’ ma rappresentano un “punto di riferimento prezioso per la funzione sociale che svolgono”.

“Credo sia opportuno – ha precisato – incrementare e incentivare le sinergie, stabilire una maggiore collaborazione per far crescere l’emittenza locale che ha vissuto con disaggio il passaggio al digitale”.

 

Il Sottosegretario ha quindi evidenziato le difficoltà delle emittenti locali, “spesso costrette a fare i conti con la quantificazione dei contributi dello Stato che spesso diventano più uno stato d’animo che un dato certo”, che rendono la programmazione di un operatore “una schedina” più che “una certezza“.

“Bisogna, quindi, favorire la crescita e assicurare il pluralismo con una programmazione aperta”.

 

Il Sottosegretario si è anche espresso contro l’introduzione del Bollino blu, introdotto dal suo predecessore Antonio Catricalà, per identificare i programmi Rai finanziati dal canone, sostenendo che l’informazione “non può essere parcellizzata“.  

 

Passaggio di Giacomelli anche sulla scadenza a maggio 2016 della concessione del servizio pubblico alla Rai. A riguardo ha auspicato un’ampia consultazione pubblica, aperta a tutte le voci della società, ma che resti “guidata da parlamento e governo” e si concluda con un atto di legge.

 

Il Sottosegretario ha poi sottolineato la necessità di stabilire “un ruolo autonomo” al tema cruciale che riguarda la televisione e le telecomunicazioni: “E’ singolare che nei lavori parlamentari questi temi siano affidati in Senato alla Commissione lavori pubblici e alla Camera alla Commissione Trasporti”, quando invece sarebbe importante  ricondurli in un unico alveo di discussione.

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