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La Biblioteca Vaticana diventa digitale, su internet 82 mila manoscritti

Italia


Il Vaticano apre le porte della sua storica Biblioteca a internet. Antichi testi saranno digitalizzati e messi online in libera consultazione. Dietro questo accordo da 18 milioni di euro c’è la giapponese NTT Data alla quale il Vaticano ha affidato l’incarico.

 

NTT Data collaborerà alla digitalizzazione di tutti gli 82 mila manoscritti conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, la ‘biblioteca dei Papi’, per un totale di 41 milioni di pagine. La collaborazione prevede in una fase iniziale di digitalizzare circa 3 mila manoscritti nell’arco di quattro anni. Tra i primi testi che verranno  digitalizzati un’Iliade bilingue del XV secolo e un manoscritto azteco precolombiano coevo.

 

“NTT Data e la Biblioteca apostolica vaticana (BAV) hanno firmato questo contratto per la digitalizzazione di circa 80 mila volumi che possono essere considerati come beni storici dell’umanità che risalgono al periodo che va dal secondo e al ventesimo secolo”, ha indicato Toshio Iwamoto, presidente di NTT Data.

 

Tra i primi 3 mila manoscritti che saranno digitalizzati, ha sottolineato l’archivista del Vaticano, Mons. Jean-Louis Bruguès, ci sono alcune opere di valore storico e artistico particolare.

Mons. Bruguès ha sottolineato la volontà della Santa Sede di “rendere disponibile questo immenso tesoro che gli è stato affidato, mettendolo sul web per la libera consultazione “.

 

I manoscritti che saranno digitalizzati vanno dall’America pre-colombiana all’Estremo Oriente, passando per tutte le lingue e culture che sono transitate in Europa.

Mons. Bruguès, ricordando una frase di Papa Francesco, ha commentato che la missione della Biblioteca è di renderla “aperta alle ‘periferie’ culturali più diverse”.

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