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Orange: torna l’incubo suicidi. Dieci dipendenti si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno

Francia


Torna drammaticamente alla ribalta, dunque, il dramma dei suicidi tra i dipendenti del colosso telefonico francese Orange: sono dieci i dipendenti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, quasi quanto nell’intero 2013, quando i suicidi sono stati 11. Un dramma esploso con particolare virulenza nel 2008/2009, innescato dalla drastica ristrutturazione avviata in quegli anni dal gruppo, che ha lasciato a casa 22 mila dipendenti e costretto molti degli altri a trasferimenti o cambi di mansione (anche in senso degradante) forzati.

I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio sullo stress, creato dai sindacati proprio per tentare di arginare il malessere tra i dipendenti del gruppo (che allora si chiamava ancora France Telecom) e far fronte a un’emergenza che ha sconvolto la Francia: la gran parte di questi suicidi “hanno un’esplicita connessione col lavoro”, spiega l’Osservatorio, parlando di un’accelerazione “davvero incredibile”.

 

L’Osservatorio riferisce quindi che il clima sociale in azienda era stato “pacificato” grazie anche al “contratto sociale” lanciato dopo la crisi – nel corso della quale i suicidi sono stati 35 – e che ha comportato 10 mila assunzioni.

Ma, aggiunge l’Osservatorio, “si ritrovano anche oggi in azienda gli stessi fattori strutturali della crisi 2007-2009 e uno dei segnali, il più grave, è proprio il rapido aumento dei suicidi”.

 

Nel giro di un anno, notano i sindacati, la “situazione è peggiorata” e torna l’incubo dei licenziamenti programmati e delle nuove assunzioni insufficienti. Anche questi fattori sarebbero alla base di un “recrudescenza dei suicidi che ci riguarda tutti”, anche se “maturati ciascuno in contesti differenti”, sottolinea dal canto suo l’azienda, che impiega 100 mila persone.

 

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